![Sanremo Carlo Conti](https://www.giovanireporter.org/wp-content/uploads/2024/12/Sanremo-Carlo-Conti.jpg)
In questi tempi così incerti, poche sono le cose di cui possiamo essere al 100% sicuri, e il tempismo impeccabile del festival musicale più seguito del paese è senz’altro tra queste.Il nuovo festival di Sanremo firmato Carlo Conti è in arrivo, e con lui più di trenta nuovi singoli che non vediamo l’ora di ascoltare.
Con l’inizio del mese di dicembre, il nuovo direttore creativo ha deciso di aprire le danze con il consueto annuncio dei cantanti Big in gara quest’anno.
Tra i nomi degli artisti, poche – anzi, pochissime – novità: le scarpe di Amadeus sono certamente molto difficili da riempire, ma le scelte creative, per quanto riguarda i concorrenti, non mi hanno sorpresa affatto.
La ratio tra habitué della gara e nuove scoperte si rivela insoddisfacente: solo in nove tra i trenta Big non hanno mai calcato il celebre palco sanremese.
I Big di quest’anno
Tra queste novità spiccano i nomi dei rapper Tony Effe, Bresh, e Gue Pequeno (che accompagna in gara il suo storico producer Shablo), tre giganti dell’hip hop che anche quest’anno ci confermano che essere underground e rifiutare una vetrina importante come questa competizione è ormai passato di moda. Peraltro, i loro ultimi pezzi sono stati diffusi ovunque negli scorsi mesi estivi; si può quindi dire che il loro successo abbia preannunciato la loro presenza quest’anno. Infatti, il tormentone Sesso e samba, che ha guadagnato il titolo di hit estiva più ascoltata su Spotify, ha fatto ottenere un posto in gara sia per Tony che per Gaia.
La carta Imprevisto scelta da Carlo conti per questa edizione del Festival è niente di meno che Fedez, che non riesce proprio a stare lontano dal palco dell’Ariston, e che quest’anno dovrà dividere la scena con il suo acerrimo nemico Tony Effe, dopo la sfida a suon di dissing dello scorso mese. Tra i nuovi nomi, degno di nota è anche Emis Killa, gigante della musica rap che è già stato etichettato scherzosamente da Fedez come “l’unico con cui posso parlare” nelle sue storie Instagram.
Cambiando totalmente genere, ho letto con piacere i nomi di Brunori Sas e Willie Peyote: che il 2025 sia l’anno del ritorno in auge della musica indie? Nonostante ad oggi in cima alle classifiche ci sia musica dalle sonorità decisamente diverse, la speranza è l’ultima a morire.
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Il nome di Willie mi sorprende particolarmente, siccome il conduttore, in una delle prime interviste a tema Sanremo, ha dichiarato (ahimè) che non ci sarà alcun pezzo politico in questa edizione. La domanda quindi sorge spontanea: di cosa parlerà il pezzo di uno dei cantanti più impegnati politicamente del momento?
Per concludere con i nomi nuovi, presenti all’appello sono anche Lucio Corsi, che ha recitato nei panni di sé stesso nella serie Vita da Carlo di Carlo Verdone; e Joan Thiele, che probabilmente avrete ascoltato nello splendido brano Senza fiato nell’album OBE di Mace. Novità assoluta è anche Serena Brancale, con le sue sonorità jazz, potrebbe portare un genere nuovo al festival. Vincitrice di Amici 2023, Sarah Toscano è tra i Big più giovani di questa edizione.
Nella lunga lista di cantanti selezionati da Carlo Conti, alcuni non hanno bisogno di presentazioni: Giorgia con la sua voce straordinaria, Francesca Michielin e la sua tecnica impeccabile, Massimo Ranieri e Marcella Bella, storici pilastri della canzone italiana.
Si sa, si torna sempre dove si è stati bene, e alcuni artisti sembra che non se ne siano mai andati dalla città genovese dopo l’anno scorso: tornano anche nel 2025 Rose Villain, Irama, Clara e i The Kolors.
Rkomi, misteriosamente sparito dalla circolazione, fa il suo ritorno sul palco dell’Ariston dopo che non pubblica un brano dal 2023.
Il giovane Olly fa il suo grande ritorno in gara, per la prima volta come artista Big, dopo aver fatto il suo debutto vincendo Sanremo Giovani nel 2023: dopo il suo pezzo Per due come noi con Angelina Mango, vincitrice della scorsa edizione, che ha scalato le classifiche, anche il suo si può definire un ritorno preannunciato.
![Sanremo Carlo Conti](https://www.giovanireporter.org/wp-content/uploads/2024/12/Sanremo-Carlo-Conti-2-1024x1024.jpg)
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Si torna sempre dove si è stati bene
Elodie torna come cantante in gara dopo la sua ultima partecipazione nel 2023; per quest’anno mi sarebbe piaciuto anche vederla come madrina in una serata, ma devo dire che la sua partecipazione mi incuriosisce.
Conosciutissimo per la sua intrigante presenza scenica, oltre che per le performances che fanno sempre discutere, torna in gara anche Achille Lauro.
Non stupisce nemmeno la presenza di Francesco Gabbani, che potremmo equiparare a quello zio lontano che nelle riunioni di famiglia c’è sempre, anche se i rapporti di parentela non sono chiari. È evidente l’affetto che Conti prova per questo artista: si può dire che sia stato proprio lui a scoprirlo, nell’edizione del 2017, dove peraltro ha vinto, con Occidentali’s Karma. Sarà forse giunto il momento di lasciare spazio a qualcuno di nuovo?
I Coma_cose tornano neosposi dopo il loro dolcissimo brano dell’edizione 2023, L’addio, e dopo un’estate senz’altro movimentata, con il loro pezzo Malavita, si confermano degli artisti decisamente innovativi e soprattutto mai banali.
Concludiamo l’appello con Noemi, i Modà, Rocco Hunt, Simone Cristicchi, volti già noti a Sanremo, ma che fanno ciclicamente il loro ritorno.
Per sapere la lista completa dei cantanti in gara ci toccherà aspettare la finale di Sanremo Giovani il 18 dicembre, dove tra i favoriti citiamo Settembre, Alex Wyse e Grelmos.
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Può funzionare oggi un Sanremo non politico?
Facendo delle considerazioni personali sulla direzione creativa di questa nuova edizione del festival, il nome di Carlo Conti è senz’altro ricorrente nella storia della competizione, ma interviene in un momento storico in cui pare meglio essere “cauti”. A riprova di ciò, Conti ha già rilasciato molteplici interviste dove ha espresso in modo chiaro i suoi intenti: vuole un festival tranquillo, senza canzoni politicizzate o che trattano temi come la guerra.
Mi domando come sia possibile volere questo, dopo anni violenti come gli ultimi che abbiamo vissuto. Stiamo forse tornando alle strategie politiche demagogiche che gli antichi romani riassumevano con l’endiadi Panem et Circenses (letteralmente “pane e giochi circensi”)? Qualsiasi confronto con la direzione artistica degli scorsi anni di Amadeus si rivela un paragone alquanto forzato; manca proprio la voglia di osare e di scegliere anche artisti che facciano discutere (certo non per qualche dissing scambiato dietro le quinte), che facciano dei pezzi in grado di far ragionare la gente, come Tananai con Tango, Ghali con Casa mia e Dargen D’Amico con Onda alta nelle scorse edizioni sono riusciti a fare.
Federica Marullo
(In copertina, Carlo Conti da GQ Italia)