Siete alla ricerca di un itinerario variegato da percorrere in 10 giorni? La Provenza è sicuramente una valida soluzione, che si presta bene ad essere vissuta in tutta la sua unicità, ammaliandoci con una natura degna delle migliori cartoline, borghi storici, profumo di lavanda e il suono delle cicale.
Consigli pratici prima di partire
La Provenza è una regione adatta sia per chi, come me, vuole organizzare un viaggio in famiglia, sia per chi preferisce viaggiare in coppia o in solitaria. Ci sono però una serie di accorgimenti necessari per non trovarsi impreparati.
Innanzitutto, la scelta del periodo dell’anno è fondamentale. Le stagioni consigliate per non rischiare di farsi sorprendere dal brutto tempo sono l’estate e la tarda primavera. Altrimenti, per assistere alla celebre fioritura della lavanda meglio partire sul finire del mese di giugno.
La Provenza è una meta costosa, quindi vi consiglio di sfruttare le tipiche boulangerie (i forni). Questo consente di risparmiare sui pasti, specialmente se il viaggio in questione è itinerante e una breve sosta per il pranzo potrebbe anche fare comodo.
Noi siamo partiti in macchina e, avendo spezzato il viaggio in più tappe, si è rivelata molto comoda. L’unica pecca se si sceglie questo mezzo sono i parcheggi, poiché tutti a pagamento o, in piccoli borghi come Gordes, difficili da trovare.
Infine, munitevi di Autan e zampironi perché non è un falso mito che la Provenza sia piena di zanzare…
Buon viaggio!
Tappa 1: Moustiers-Sainte-Marie e gole del Verdon
Moustiers-Sainte-Marie è un luogo incantevole e idilliaco, un villaggio arroccato tra due montagne che si fatica a credere sia reale. A primo impatto ho pensato di essere finita dentro un presepe o un film natalizio, nonostante ci abbia trascorso 3 caldi giorni di fine agosto.
A confermare questa mia illusione è stata l’emblematica stella delle falesie appesa al centro di due pareti rocciose, che si scorge dalle vie del centro e veglia simbolicamente sui suoi abitanti. Secondo la tradizione venne issata dal cavaliere di Blacas in segno di riconoscenza alla Vergine per averlo protetto durante le crociate.
Questo paese è da vivere interamente a piedi. Così si godono appieno le sue graziose stradine e le botteghe di maioliche e negozietti di artigiani, che sembrano immersi in una realtà e in un tempo sospesi. Per alloggiare consiglio vivamente l’Hotel Le Relais, una soluzione in pieno centro, tra le più economiche, con personale attento e accogliente.
Per godere dell’atmosfera del centro del villaggio e aver modo di esplorare anche i suoi sentieri di montagna, saranno sufficienti 2 o 3 notti. In quest’arco di tempo avrete anche modo di esplorare le vicinissime gole del Verdon, note per essere il canyon più suggestivo d’Europa. I suoi strapiombi rocciosi incombono su uno specchio d’acqua celeste e immobile, da percorrere con un pedalò o, per le coppie, un kayak.
Tappa 2: Roussillon, Gordes, Fontaine-de-Vaucluse e Isle-sur-la-Sorgue
Abbiamo visitato queste 4 tappe nell’arco di una sola giornata, un po’ perché il tempo a disposizione scarseggiava e un po’ perché, essendo borghi o piccoli paesi, non richiedono tante ore per essere esplorati, almeno superficialmente.
Roussillon è nota in particolare per il grazioso paesino e per le escursioni previste tra i suoi giacimenti d’ocra, tra cui il cosiddetto viale dei Giganti. Purtroppo, le famose cave che sfumano dal giallo all’arancione scuro, sebbene d’impatto non hanno rispettato le aspettative.
Soprattutto perché i “punti panoramici” dell’escursione sono appena due, e per il resto ci si limita a percorrere il sentiero rosso calpestabile. Nonostante ciò, consiglio di farci un salto, anche solo per ammirare il piccolo borgo che rispetta i colori del giacimento su cui sorge.
La seconda tappa è stata Gordes, di ridotte dimensioni e molto raffinata. Tuttavia, essendo caratterizzata da un’architettura rustica e armoniosa, con strade acciottolate e case in mattoni bianchi, si avvicina molto al fascino dei nostri paesini toscani, smorzando un po’ il sapore della novità.
Procedendo con l’itinerario si giunge a Fontaine-de-Vaucluse, un vero paradiso terrestre attraversato dall’assoluto protagonista per cui vale la pena soffermarsi. Parlo del fiume dalle “chiare, fresche et dolci acque”, così descritto ai tempi dal Petrarca nell’intento di evocare il ricordo di Laura su uno sfondo incantato.
Abbiamo trascorso la notte a Isle-sur-la-Sorgue, dove a colpirmi sono stati i famosi canali contrassegnati da antiche ruote idrauliche e mulini. Questi le conferiscono l’appellativo di Venise Comtadine. Mi sento di sconsigliarvi però di passarci esclusivamente la serata: al di là di un’unica via principale costellata di bar e ristoranti, il resto sembra quasi disabitato già verso l’ora di cena.
Tappa 3: Avignone e Saint-Rémy
La mattina seguente era il turno di Avignone, dove abbiamo visitato l’imponente Palazzo dei Papi e fatto una passeggiata per le piazze estremamente vive e giovani, dal forte carattere storico e culturale. Consiglio di limitarsi a vedere il noto Pont d’Avignon dall’esterno, poiché una volta sopra sembrerà di trovarsi su un ponte qualsiasi con affaccio sul Rodano.
Ci siamo poi spostati a Saint-Rémy, una splendida città di origine romana ricca di negozi e botteghe in perfetto stile provenzale. Il nostro alloggio Le Mas des Tourterelles permetteva di raggiungere il centro a piedi. Seppur pieno di zanzare, si è rivelato incantevole, specialmente per la colazione casereccia e genuina e per gli appartamenti curati nei minimi dettagli.
Non dimenticate di fare tappa al Monastero di Saint-Paul de Mausole, l’ospedale psichiatrico dove Van Gogh trascorse l’anno più drammatico della sua vita. Qui dipinse oltre 150 tele tra cui la celebre Notte stellata, da cui emergono la frenesia e la prostrazione che contribuivano a consolidare la sua sofferenza emotiva. Ciò che più mi è rimasto a fine visita è stata la sensazione di sconforto legata alla sua evidente condizione disperata, mischiata all’emozione di aver ammirato dalle stesse finestre i medesimi paesaggi a cui il celebre pittore si è ispirato.
Tappa 4: Pont du Gard, Arles, Nîmes e Carrières de Lumiéres
Nel nostro itinerario, Saint-Rémy è stato per 3 notti un punto d’appoggio, che ci ha permesso di dividere le visite delle attrazioni vicine in due giorni pieni. Abbiamo dedicato la prima mattinata a Pont du Gard, un bellissimo ponte romano a tre livelli noto per essere l’acquedotto meglio conservato d’Europa. La sua imponenza dal punto di vista architettonico e ingegneristico non si può apprezzare dalle sole cartoline su cui viene spesso raffigurato. Un’altra perla da scoprire è sicuramente Arles, dove un maestoso anfiteatro si innalza al centro della città, contrastando con i piccoli e graziosi negozietti che lo circondano e gli stretti vicoli caratteristici.
Sulla stessa linea d’onda si posiziona Nîmes, una città le cui radici affondano nell’antica Roma e che tutt’oggi, con il suo anfiteatro e con l’antico templio Maison Carrée, mantiene un certo fascino. Sconsiglio vivamente di entrare nel tempio, poiché non vedrete altro che due pannelli che ne narrano la storia.
Entrambe le città si possono visitare in poco più di mezza giornata, lasciando spazio ad ulteriori attività, come una visita alle famose cave Carrières de Lumiéres, a pochi passi dal villaggio di Les Baux-de-Provence. Qui, nell’arco di una giornata si succedono brevi spettacoli dati da proiezioni e giochi di luce e musica, che garantiscono un’esperienza immersiva in scenari ogni volta diversi.
Ultima tappa: Aix-en-Provence e La Croix-Valmer
Da Saint-Rémy ci siamo diretti anche ad Aix-en-Provence, con l’intenzione di trascorrerci qualche ora. Si è rivelata una città vivace, piena di studenti universitarie di vita, che non a caso viene soprannominata “la piccola Parigi”. Il nostro itinerario è terminato con una sosta di 3 notti a La Croix Valmer, in Costa Azzurra, per goderci il meritato riposo dopo giorni di camminate.
Qui i prezzi sono generalmente molto alti, per questo vi consiglio La Cigale, un hotel semplice e strategico che, oltre a vantare di un personale molto disponibile, si trova a pochi minuti di macchina dalle spiagge migliori. Tra queste spiccano plage du Débarquement, plage Cavalaire-sur-Mer e plage de Gigaro, nota per il sentiero litoraneo che, tra calette meravigliose, conduce fino alle porte di Saint-Tropez.
La Provenza è un luogo unico nella sua grandezza e nella sua forza, permeato in ogni vicolo di elegante leggerezza.
Infatti, ciò che più mi è rimasto dopo questo viaggio è proprio l’atmosfera romantica. Si impregna nei vestiti con la stessa facilità di quella parigina, ma in maniera meno travolgente e più cauta. Trascorrere dieci giorni in Provenza vi darà l’opportunità di immergervi fino all’orlo nel clima disteso e suggestivo che si respira.
Camilla Massa
(In copertina, Olivie Strauss da Unsplash)
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