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Riflessioni su “Erotica dei sentimenti” – L’educazione sentimentale per Maura Gancitano

Erotica dei sentimenti Maura Gancitano

Nella giornata di lunedì 23 settembre 2024 Maura Gancitano, intervistata da Sara Nizza per Giovani Reporter, ha presentato il suo nuovo libro “Erotica dei sentimenti. Per una nuova educazione sentimentale” (Einaudi, 2024), in collaborazione con Mismaonda. Scrittrice, divulgatrice e filosofa, Gancitano ha esplorato vari argomenti di riflessione sul tema dell’educazione sentimentale: non un ‘galateo’, ma un accompagnamento alla scoperta personale per ciascuno di noi, in relazione costante con la propria comunità.


Con lo sfondo del bellissimo LabOratorio San Filippo Neri di Bologna, il 23 settembre Maura Gancitano ha raccontato tante storie, per ascoltatori familiari al suo stile e uditori di prima mano. Ho presenziato all’evento avendo letto solamente la sinossi del libro, e in poco tempo mi sono trovata non solo interessata al tema, ma soprattutto appassionata alla narrazione.

Infatti, durante la presentazione, grazie alle domande di Sara Nizza, non solo sono stati esposti dei concetti, ma sono state raccontate le storie che hanno dato vita a quei concetti. Storie di vita e di osservazione della stessa.  

Il titolo: perché Erotica dei sentimenti?

Perché è stato scelto di associare ai sentimenti una parola forte come “erotica”? Perché, spiega Gancitano, ai sentimenti spesso associamo una sorta di pacificazione, una tranquillità. Il sentimento viene quasi sottovalutato. Con la parola erotica, si evidenzia il fatto che il sentimento non è censura, ma capacità di percepire tutto ciò che si prova, tutto l’alveo delle sensazioni.

Gancitano copertina Erotica dei sentimenti
Illustrazione di Elisa Seitzinger per Erotica dei sentimenti.

L’educazione sentimentale non è intesa come un ‘manualetto’ di comportamento, ma come la capacità di pensare e di coltivare il dissenso. Si tratterebbe di accompagnare la persona nel suo percorso di autoformazione, qualcosa che in Italia è ancora molto carente.

L’amore romantico nella nostra società

La nostra – ‘nostra’ nel senso di propria del mondo occidentale – idea di famiglia nucleare strutturata in maniera patriarcale è decisamente recente e trova origine durante il 1800. Prima di allora, in particolare negli strati medio-bassi della popolazione, non era la norma. Certo, vi era un pater familias, ma il lavoro domestico più duro era equamente distribuito.

Con l’avvento dei nuovi elettrodomestici, negli anni ’70 del secolo scorso, i compiti in casa sono diventati più semplici e dunque affidati quasi esclusivamente alla figura femminile.

Un percorso simile è toccato all’amore romantico: la nostra idea di amore è relativamente recente, ma gli stereotipi che abbiamo creato sulle relazioni romantiche non sono sbagliati in sé. Sono storie che abbiamo creato, di cui abbiamo bisogno, ma che soprattutto ci piacciono, altrimenti non le avremmo mantenute fino a oggi.

Il problema sussiste quando queste diventano l’unico standard di relazione in una società sempre più diversificata e con una maggiore varietà di modelli relazionali, di cui soprattutto le nuove generazioni sono molto consapevoli.

Le riflessioni sulla recente mozione Rossano Sasso

Abbiamo detto che le emozioni e la corporeità non sono un qualcosa di sereno, pacificato: si tratta di pulsioni e sentimenti che non sempre possiamo controllare, soprattutto perché dipendono da quali input il nostro corpo riceve. Però possiamo decidere la qualità di questi input e ciascuno di noi dovrebbe essere attento alla qualità del nostro sentimento, che, ci ricorda Gancitano, non può essere sempre positivo.

Il sentimento in sé, dunque, non può essere sempre controllato. Dare delle istruzioni per frenarlo e per renderlo sempre positivo non è l’obiettivo del libro. Non possiamo essere sempre positivi, sempre energetici, come siamo portati a crede, anche a causa dei social media. La vita di ciascuno di noi non deve essere un capolavoro, e non dobbiamo sempre comunicare al mondo il nostro umore.

A un certo punto, però, tutto ciò diventa una responsabilità pubblica: la divisione fra pubblico e privato è dialogica, non netta. In Italia non c’è un programma di educazione sentimentale, al contrario di altri Paesi dove questa esiste e si basa sull’orientamento autonomo e personale dell’individuo. Non si tratta di imporre dottrine e nozioni dall’altro, ma al contrario, nell’erotica dei sentimenti, di offrire sostegno a un percorso altamente personale e personalizzato.

Senza dilungarci sulla mozione Rossano Sasso – sulla sua incoerenza nel voler imporre una neutralità contro alla fantomatica ‘teoria gender’ citando allo stesso tempo il Papa come fonte autorevole, il tutto in uno Stato dichiaratamente laico–, è importante notare come questa potrebbe rivelarsi pericolosa per tutti gli insegnanti, per esempio, che vogliono stimolare riflessioni sulla sessualità con i propri alunni.

Ogni tipo di domanda provocatoria, ma che abbia come obiettivo lo sviluppo del libero pensiero critico, verrà ritenuto una forma di propaganda. Secondo Maura Gancitano, si tratta del tentativo di fermare un uragano che non può essere arrestato, tentativo che ha come risultato quello di farci faticare parecchio nel mentre.

Terapia psicologica: la salute come privilegio

In tutto questo, anche l’accessibilità alla terapia psicologica non è chiaramente una priorità in Italia. I sussidi a disposizione si sono rivelati irrisori e l’accesso a un professionista della salute mentale per via privata è un privilegio che può permettersi un’esigua fetta di popolazione.

Questo è specialmente vero per quanto riguarda gli studenti di scuola superiore, dal momento che sono minorenni e spesso dunque incontrano difficoltà nell’ambiente familiare. Si tratta però della parte demografica che più ha bisogno di accompagnamento, in quanto in un periodo molto delicato dello sviluppo.

Fare educazione sentimentale vuol dire mettersi in discussione, e è un tipo di discussione legato all’etica: è fondamentale mettere in dubbio gli insegnamenti della famiglia come primo nucleo educativo; domandarsi non quale sia il codice comportamentale della famiglia, ma quale sia la cosa giusta, moralmente parlando, da fare, e quale percorso di pensiero porterà alla scelta migliore per sé stessi e per le persone che ci circondano.

Il potere nelle relazioni

Un altro tema affrontato è stato il potere all’interno delle relazioni. La relazione umana è imperfezione, è composta da sbagli. E i rapporti hanno sempre a che fare con il potere: il potere di ferire la persona che abbiamo davanti e che si sta rendendo vulnerabile, il potere che noi diamo all’altro di poterci ferire.

La tensione esiste, nell’erotica dei sentimenti; ci deve essere tensione. Se non c’è, forse non c’è interesse, ma noia e indifferenza. Il potere in realtà ci piace, ma deve essere esplicito così da poter diventare dialogico, ed eventualmente venire interrotto senza conseguenze dannose.

L’obiettivo non è eliminare la tensione, l’interesse, il potere e la domanda. Vi è un’erotica della domanda, dove l’importante è porsi un interrogativo e cercare di discernere con onestà e senza paura ciò che veramente ci piace e ciò che invece ci viene imposto dall’alto come stereotipo non rappresentativo della nostra identità.

Le conclusioni di Erotica dei sentimenti

Non abbiamo bisogno di eliminare gli stereotipi, perché ciò vorrebbe dire eliminare qualcosa che fa parte della nostra cultura, la cosa più preziosa che abbiamo. La società individualista contemporanea necessita sempre di più di storie che ci piacciano, che possano portarci a momenti di gioia collettiva, in cui poterci immergere senza cinismo e disillusione.

Tuttavia, occasioni per la collettività non sono incentivate in quanto non funzionali al sistema in cui siamo immersi, profondamente capitalista.

La trasformazione è energia, è erotica (dei sentimenti). Per questo la fioritura comune, e tutte le storie che possono coadiuvarla, è anche un atto di resistenza e ribellione.

E di cura collettiva. Qualcosa – ci avverte Maura Gancitano – si sta muovendo, anche in strati della società spesso visti in maniera sprezzante come bassi e poco colti. La fragilità è uno strumento personale di contatto con la nostra individualità e tutti dovremmo potervi accedere grazie agli strumenti che una buona educazione sentimentale può fornire.

Emilia Todaro

(In copertina, fotografia di Maura Gancitano e Sara Nizza scattata all’evento)


Sul tema puoi leggere anche Dentro “Erotica dei sentimenti” di Maura Gancitano: perché leggerlo?, di Sara Nizza.

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