Lo scorso 3 ottobre nell’ambito della rassegna Eccentriche, Liliana Rampello ha portato in scena al LabOratorio San Filippo Neri (Bologna) un entusiasmante ritratto di Vanessa Bell tratto dalla corrispondenza con la sorella minore Virginia Woolf, contenuta nel volume di prossima pubblicazione “Se vedi una luce danzare nell’acqua” (Il Saggiatore, 2024). Chiara Celeste Nardoianni ha avuto l’opportunità di intervistarla.
Liliana Rampello, in breve
Liliana Rampello, classe ’49, è una critica letteraria e docente universitaria. Ha insegnato Estetica presso l’Università di Bologna e ha dedicato una monografia a Marcel Proust, La grande ricerca (Pratiche, 1994). Ha inoltre scritto la postfazione del Secondo sesso di Simone de Beauvoir.
Oltre a questo, ha curato molti testi su Virginia Woolf: Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura (Il Saggiatore, 2005), Voltando pagina. Saggi 1904-1941 (Il Saggiatore, 2011) e Virginia Woolf e i suoi contemporanei (Il Saggiatore, 2017).
Si è anche occupata di Jane Austen, su cui ha scritto Sei Romanzi perfetti su Jane Austen (Il Saggiatore, 2014).
Infine, l’11 ottobre uscirà Se vedi una luce danzare nell’acqua, in cui Rampello ha curato l’intensa corrispondenza tra Virginia Woolf e la sorella Vanessa Bell che testimonia il costante scambio culturale ed emotivo tra le due donne. Durante la prima serata del Festival Eccentriche abbiamo avuto l’occasione di sentirne alcuni brani letti in anteprima da Rampello stessa.
Liliana Rampello al Festival Eccentriche
Lo scorso 3 ottobre Liliana Rampello ha aperto la quarta edizione del Festival Eccentriche, che ormai da quattro anni viene organizzato nella suggestiva cornice del LabOratorio San Filippo Neri di Bologna da una squadra tutta al femminile guidata da Sara De Simone, autrice, critica e vicepresidente dell’Italian Virginia Woolf Society.
L’idea alla base della rassegna è raccontare storie di donne che, come indica l’etimologia dell’aggettivo, con la loro vita si sono allontanate dal centro e quindi dalla norma. Il loro era un bisogno naturale di costruire se stesse lontano dalle regole e dalle imposizioni sociali delle epoche in cui hanno vissuto.
Questo festival permette anche dei sodalizi femminili umani e artistici inediti tra donne del mondo dello spettacolo che hanno l’occasione di salire sul palco insieme per la prima volta. Infatti, in scena, Rampello non era sola. Come spesso è successo nel corso delle due serate del festival, il racconto della vita e della personalità di Vanessa Bell si è alternato alle letture tratte dal carteggio tra le due sorelle, a cura dell’attrice e performer Eugenia Delbue.
Vanessa Bell, questa sconosciuta
Vanessa Bell (1879-1961) è stata una pittrice britannica che ha fatto parte del Bloomsbury Group, gruppo di intellettuali e artisti che si sviluppò nei primi anni del Novecento nell’omonimo quartiere di Londra.
Oltre che per la grande passione per l’arte, Bell si è distinta per aver coltivato relazioni non monogame, sfidando così il matrimonio convenzionale, uno dei pilastri della cultura vittoriana per una giovane donna dell’epoca.
Bell fu una pioniera nell’ambito del design, infatti prese parte al progetto Omega Workshop, un laboratorio di arredamento per interni.
Chiara Celeste Nardoianni: Perché “eccentrica” e perché, secondo lei, Vanessa Bell è stata una donna eccentrica?
Liliana Rampello: Eccentrica significa essere fuori asse, cioè non stare alle convenzioni, non farsi condizionare dai pregiudizi, non assecondare quello che ci viene chiesto, non soddisfare i ruoli precostituiti. Quindi, uscire dal centro e poter guardare da un altro punto di vista la realtà che si sta vivendo e la vita stessa che si desidera vivere.
Vanessa Bell, da questa angolazione, è stata straordinariamente eccentrica perché, pur essendo nata alla fine dell’Ottocento, quindi in pieno clima vittoriano all’inizio del secolo scorso, e pur essendo cresciuta con un’educazione assolutamente ristretta e bigotta, è riuscita a fare della sua vita quello che voleva.
Aveva un desiderio potente di diventare pittrice, è riuscita ad esserlo, è riuscita a rompere tutte le regole dell’amore eterosessuale, dell’amore di coppia, dell’amore coniugale; e, da questo punto di vista, è un fulgido esempio di eccentricità.
Soprattutto perché la sua rivoluzione non era rivendicata: non c’erano proclami, non c’erano dichiarazioni, non c’era una volontà di scandalizzare, era semplicemente la capacità, la sua potenza di seguire il suo desiderio. E, visto che è molto difficile seguire fino in fondo i propri desideri, io la amo molto.
C.C.N: Perché il carteggio tra Vanessa Bell e Virginia Woolf non era mai stato pubblicato prima in Italia?
L.R: Virginia Woolf è famosissima, sua sorella no, e le sue lettere non erano mai state tradotte prima in italiano. Anche in Inghilterra non sono facilissime da reperire in forma integrale, in parte perché è successo di tutto durante la vita di queste due donne, in parte perché nessuna delle due teneva tutte le lettere che riceveva. In mezzo, poi, ci sono state due guerre mondiali, quindi palazzi devastati, case distrutte, biblioteche in fiamme.
A questo si aggiunge il fatto che, dopo la morte sia dell’una che dell’altra, mentre per Virginia Woolf oggi siamo fuori dai diritti perché sono passati 70 anni dalla morte, con Vanessa Bell no, e i diritti sono molto costosi.
Intervista a cura di Chiara Celeste Nardoianni con la collaborazione di Davide Lamandini
In copertina foto di Asteria Magazine.
L’intervista a Liliana Rampello su Se vedi una luce danzare sull’acqua è stata organizzata in collaborazione con l’Oratorio San Filippo Neri e Mismaonda.