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Il Voyager-Golden Record: un messaggio per gli alieni?


Nella profonda oscurità dello spazio fluttuano ancora oggi due sonde lanciate dalla Nasa nel 1977, che portano con sé un particolare disco dorato contenente informazioni sull’umanità. Il Golden Record funge da capsula del tempo ed è concepito per essere eventualmente trovato in un futuro lontano.   


Il Golden Record, l’ambasciatore spaziale dell’umanità

Era il 1977 quando, con il programma Voyager, la Nasa condusse il lancio di due sonde spaziali, chiamate Voyager 1 e Voyager 2. Le due sonde, volte ad esplorare i confini del sistema solare, già nelle fasi iniziali del loro percorso, avevano potuto ispezionare alcuni pianeti, tra cui Giove e Saturno.

La seconda era inoltre riuscita ad esplorare anche le vicinanze di Urano e Nettuno, sfruttando un vantaggioso allineamento planetario verificatosi alla fine degli anni Settanta. Agli studiosi della Nasa era tuttavia noto che le due sonde non avrebbero mai fatto ritorno sulla Terra, poiché a causa dell’effetto di fionda gravitazionale generato da Giove, avevano raggiunto una velocità sufficiente a sprofondare nello spazio interstellare.

Entrambe le sonde contengono un peculiare disco dorato, il Golden Record, che rappresenta un tentativo dell’umanità di comunicare con un futuro distante dal nostro secolo o con eventuali forme di vita extraterrestri.

Voyager Golden Record
Raffigurazione artistica della sonda Voyager 2. Foto: Wikipedia.

La progettazione del disco

Fu l’astronomo Carl Sagan, insieme ad un team di esperti, ad essere incaricato della progettazione del disco dorato e della composizione del messaggio da inserire nelle sonde.

Lo scopo era quello di tracciare un ritratto della civiltà umana, tramite la registrazione di suoni ed immagini. Il compito fu portato a termine in sole sei settimane, attraverso un processo complesso e meticoloso.

Il risultato fu la creazione del Golden Record, un disco simile ad un vinile ma composto invece da rame placcato in oro. La copertura del disco, inoltre, è in alluminio elettroplaccato con un campione di uranio 238, il cui lungo tempo di dimezzamento (quasi 4,468 miliardi di anni) permetterebbe di determinare l’età del disco nel caso di un eventuale ritrovamento.

Un messaggio in bottiglia per l’abisso celeste

Il contenuto del Golden Record è frutto di un’accurata selezione e riporta una serie di 115 immagini e numerosi suoni prodotti dalla natura, come il vento, le onde e i temporali. Sono inoltre presenti alcuni versi emessi dagli animali di specie differenti, come gli uccelli e le balene. Le immagini rappresentavano situazioni e concetti di ogni tipo.

Tra le raffigurazioni più curiose ed interessanti troviamo la Pangea, la struttura del DNA, una donna in un supermercato, una mano vista attraverso i raggi X. Oltre a ciò i creatori del disco decisero di inserire alcune formule di saluto in 55 lingue differenti, tra cui il latino, il greco antico e il sumero. Il Golden Record contiene anche una variegata selezione di musica proveniente da tradizioni, culture ed epoche differenti.

Sono registrate, per esempio, varie sinfonie di Bach e Stravinskij, ma anche brani di altri generi musicali: Johnny B.Goode di Chuck Berry per il rock and roll, Melancholy Blues di Louis Armstrong per il jazz e molti altri.

In aggiunta vennero inseriti anche un discorso dell’allora presidente americano Carter e dell’ex-segretario generale delle Nazioni Unite Waldheim.

Come leggere il messaggio?

Una peculiarità del Golden Record è la sua copertina, molto differente da quella dei classici vinili. Su uno dei due lati del disco sono presenti alcune incisioni che riportano particolari forme, molto diverse tra loro.

Si tratta di un “manuale di istruzioni” che indica il modo corretto con cui ascoltare le registrazioni.

Le incisioni rappresentano un fonografo e una puntina presente sulle sonde, utili per riprodurre i suoni contenuti dal Golden Record; attorno a questi elementi è stata inserita la velocità di rotazione necessaria per il corretto funzionamento del disco.

Tale informazione è riportata attraverso l’utilizzo dell’aritmetica binaria.

La copertina presenta inoltre le istruzioni per calibrare il segnale del vinile per poter visualizzare le 115 immagini.

La copertina del Golden Record. Foto: Wikimedia.

Il disegno in basso a sinistra è una mappa che mostra la posizione del sistema solare rispetto a 14 stelle pulsar. Infine, in basso a destra è tracciata la rappresentazione di un atomo di idrogeno, nei suoi due stati quantistici meno energetici.

Oggi, dopo oltre 45 anni, le sonde Voyager hanno oltrepassato i confini del Sistema Solare. Le possibilità che queste entrino in contatto con forme di vita intelligenti capaci di estrapolare le informazioni presenti nel Golden Record sono davvero molto limitate, considerando che per raggiungere la stella più vicina impiegheranno più di 40.000 anni.

Tuttavia, il valore simbolico del disco rimane immenso. Il Golden Record, infatti, rappresenta il testamento cosmico dell’umanità intera e sarà per sempre una traccia indelebile dell’esistenza della vita sulla Terra.

Carlotta Bertinelli

(In copertina: New Yorker)

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