All’una di notte del 26 luglio 2024 il rapper e produttore romano thasup (un tempo Tha Supreme) ha rilasciato il mixtape “sFaCioLaTe miXTape”. Una vera e propria sorpresa, e non solo per l’annuncio inaspettato attraverso un videogioco…
Cominciare un articolo che parla di questo artista non è semplice. Non intendo affatto dire che l’emozione (che comunque c’è) sopraffaccia le forze di chi scrive, ma che, quando si parla di un artista giovanissimo, è necessario fermarsi a ogni passo per spiegare, giustificare e condurre pazientemente con sé il lettore medio – quello che, perintenderci, glossa la musica degli ultimi 10 anni con un lapidario ‘non si capisce cosa dice’.
E capire cosa sta cercando di dirci stavolta thasup (abbreviazione e univerbazione del precedente Tha Supreme) potrebbe risultare difficile, specie se salta il grillo di comparare il recentissimo sFaCioLaTe miXTape ai precedenti lavori dell’autore.
Prima domanda: perché sFaCioLaTe?
Ma voglio arrivare con calma al punctum dolens. Ora preferisco prenderla alla larga, e partire dalle domande che gli altri caporedattori mi rivolgono quando leggono pezzi del genere: si scrive davvero sFaCioLaTe miXTape, oppure mentre digitava è impazzito il Caps Lock?
Niente paura, è solo uno dei giochi linguistici che thasup ha sempre adorato fare (l’altro, immancabile, è l’utilizzo dell’alfabeto leet, una specie di cifrario che sostituisce alle lettere simboli graficamente simili).
Il termine ‘sfaciolate’, poi, ha sollevato più di un dubbio all’interno della redazione, e c’è addirittura qualche ottimista che, armatosi di GDLI, ha pensato che potesse derivare da ‘sfaciolare’, variante dialettale del verbo ‘sfagiolare’ nel senso di ‘piacere’, ‘andare a genio’.
E forse il purista di turno ha pure ragione, da un punto di vista strettamente etimologico; ma per comprendere gli scherzi di un ventitreenne romanaccio sarà meglio controllare le informazioni di un sito più musical-popolare come Genius, che riporta correttamente: “Il titolo deriva dal verbo “sfaciolare”, che in romanesco indica il mancato funzionamento di qualcosa o l’essere in errore, e che in gergo giovanile romano significa anche perdere il controllo in ciò che si dice e in ciò che si fa”. Potremmo cercare un corrispettivo del verbo in ‘svalvolare’.
Quella di thasup è una raccolta di sfaciolate, di divagazioni a ruota libera e divertissement come quelli ben noti a chi bazzica i suoi account secondari su instagram e su youtube, o a chi seguiva, a suo tempo, le dirette su Twitch?
In un certo senso sì, ma sono più incline a dire di no: la qualità della produzione è indiscutibile, e gli scherzi che thasup si concede (come la falsa partenza della prima traccia) sono pochi, irrilevanti rispetto all’atmosfera complessiva. Un album di sfaciolate serie, insomma.
Seconda domanda: perché miXTape?
Per capire cosa intendo, voglio soffermarmi anche sulla seconda parola del titolo, ovvero mixtape: il termine indica, almeno in origine, una raccolta non ufficiale di brani, improvvisazioni o sperimentazioni di uno o più artisti.
Questa circostanza invita ad ascoltare sFaCioLaTe miXTape con orecchie diverse rispetto a quelle riservate ai veri e propri album come 23 6451 e Carattere speciale (si potrebbero includere anche Universo e il Bloody Vinyl 3): chi cerca le collaborazioni illustri oppure qualche pezzo più pop non troverà pane per i suoi denti.
In compenso, chi aspettava da tempo una raccolta d’autore (quasi tutta inedita, se si eccettuano Seleçao e la vecchissima Grazie a Dio, leggermente ritoccata) potrà dirsi soddisfatto.
Ma non si tratta dell’unica differenza con le produzioni più ‘serie’: questo mixtape mostra una decisa monotematicità, piuttosto diversa dalla mescolanza di generi musicali a cui hanno abituato gli altri album.
E il modo giusto per ascoltarlo è mettersi comodi e lasciarsi condurre da thasup all’interno delle sue emozioni, che in sFaCioLaTe miXTape hanno un sapore perlopiù negativo, e spaziano dalla rabbia rancorosa alla malinconia disincantata. E questo ci introduce alla terza domanda: perché un album così?
Terza domanda: perché thasup è ‘triste’?
Devo ammettere che il primo ascolto di sFaCioLaTe miXTape mi ha spiazzato. E non soltanto per via della pubblicazione particolare, preceduta dalla diffusione di un videogioco, Ufo Jazz Boy, al cui termine era possibile scoprire la data di lancio.
Mi riferisco piuttosto al contrasto (solo apparente?) tra temi trattati e titolo del lavoro: continua a sembrarmi strano che thasup abbia scelto di pubblicare un mixtape serio con un nome che, almeno a prima vista, potrebbe sembrare goliardico.
Alla mente di chi scrive il nome sfaciolate non rievoca sensazioni negative, ma piuttosto le collaborazioni in leggerezza con Young Miles: brani sulla falsariga di ke kringe xd o del beat composto a Capodanno 2021.
E tuttavia, chi segue la vita di thasup sa bene che le ragioni per un ‘periodo blu’ ci sono tutte. Da una parte, c’è stata la rottura con la fidanzata, avvenuta alla fine dell’estate 2023 e tutt’altro che indolore, almeno a giudicare dal fiele contenuto nella canzone d’addio, 6itch 2, in cui l’artista racconta la fine della loro storia; dall’altra, negli ultimi mesi l’artista ha trascorso diverso tempo in ospedale, ricoverato a causa di ricorrenti attacchi d’ansia.
Nonostante i problemi di salute, tuttavia, thasup non ha mai smesso di lavorare; e ieri è finalmente riuscito a portare a termine il progetto di sFaCioLaTe miXTape, noto al pubblico già a partire dallo spoiler di gennaio 2021, quando in una storia Instagram venne diffusa l’immagine di una cartella del computer con questo nome.
sFaCioLaTe miXTape è quindi una sorta di risposta musicale a tutte le gravi difficoltà che thasup ha attraversato in questi mesi; e riuscire a trovare nella musica una valvola di sfogo e una via di uscita è già un merito enorme, al di là di ogni valutazione artistica.
Parlare di argomenti delicati come la solitudine, la depressione e l’ansia è sempre stata una delle cifre caratteristiche di thasup, pregio che l’ha sempre fatto amare da chi, nelle sue canzoni, riesce a riconoscere un po’ dei propri sentimenti.
sFaCioLaTe miXTape: non me l’aspettavo così
Tutto questo lungo giro mi è servito non soltanto per fare sfoggio di una certa cultura thasupremiana, in modo da accreditarmi agli occhi dei fan della prima ora, ma anche per dimostrare che comprendo benissimo – e in un certo senso apprezzo – anche quello che, se devo dirla tutta, non mi ha fatto impazzire.
È inutile che continui a indorare la pillola: le grandi attese di fronte allo sFaCioLaTe miXTape si sono trasformate in una tiepida accoglienza. E questo mio giudizio pare essere in netto contrasto con le classifiche delle principali piattaforme musicali, che hanno catapultato queste tracce al primo posto in tutta Italia.
Mentre i fan della prima ora di cui sopra agitano fiaccole e forconi, vorrei aggiungere subito un paio di correttivi al mio giudizio: in primo luogo, ribadisco che si tratta di un parere estetico di fronte ad un lavoro di cui è impossibile non riconosce l’elevata qualità artistica.
In secondo luogo, voglio sottolineare la natura provvisoria del mio giudizio: non sarebbe la prima volta che la musica di thasup si rivela un capolavoro col passare del tempo.
Tuttavia, non posso tacere che – ad eccezione di ottime canzoni come sPicCi e TagLi e Sostituite – il resto non mi ha colpito molto. Anzi, in alcuni casi (per esempio netflixXx, coMpResse e sMash) ho avuto la netta sensazione di aver appena ascoltato lo stesso pezzo.
D’altra parte, questa è l’altra faccia di un lavoro coerente con se stesso: se non ti convince fino in fondo l’idea che c’è dietro, non ti può piacere granché.
“sarà forse perché è storia…”
Che aggiungere? Capolavori come ye@h e sw1n6o non escono mica tutti i giorni! E forse devo ammettere che, tra gli estimatori del thasup più pop di cui sparlavo prima c’è proprio il sottoscritto, che ama alla follia canzoni come Altalene e M12ano e apprezza meno i pezzi trap e pompati nei bassi (come c!ao e 7rapper ma1).
Ora che ci penso, dovrei prendere in seria considerazione l’idea di non capire più un fico secco di musica. O forse sto solo invecchiando e (nonostante abbia la stessa età di thasup) tra qualche anno mi ritroverò esattamente come il lettore medio di cui parlavo all’inizio: a domandarmi confusamente cosa diavolo è tutto questo rumore, e lamentarmi che non si capisce niente.
Francesco Faccioli
(In copertina, immagine dell’album sFaCioLaTe miXTape)
Perché sFaCioLaTe miXTape di thasup non mi ha fatto impazzire è una recensione di Francesco Faccioli. Clicca qui per altri articoli dell’autore.