Il titolo, “Ragazze elettriche” (Nottetempo, 2017), probabilmente non rende l’idea di un romanzo fantascientifico-distopico quale è; anzi, risveglia più che altro un’immagine alla “Sleepover club”. Ma, se consideriamo che il titolo originale è “The power”, di sicuro penseremmo subito a scene del tutto diverse.
Vi hanno raccontato che l’uomo ha dominato sulla donna come Gesù ha dominato sulla Chiesa. Ma io vi dico che la donna domina sull’uomo come Maria ha guidato il suo bambino, con dolcezza e con amore.
Madre Eve, Ragazze elettriche (p. 121)
Riuscite a immaginare un mondo in cui la parola “matriarcato” fa lo stesso effetto che fa oggi la sua antitesi, “patriarcato”? E se fossero da sempre le donne ad avere il potere?
Mondo delle donne e mondo degli uomini
Vi sono tante leggende e teorie di antropologi, archeologi e studiosi che ipotizzano un periodo primitivo tutto al femminile.
Pensiamo a Bachofen o Gimbutas.
Secondo il primo sarebbe esistita una fase in cui le donne avrebbero usato, dopo aver fallito con le armi, il potere religioso per imporre la cosiddetta “ginecocrazia” (fase cui sarebbe seguita un’altra in cui gli uomini avrebbero ripreso il controllo).
Per Gimbutas, invece, vi sarebbe stata un’epoca in cui le donne avrebbero ricoperto un ruolo dominante in qualità di sacerdotesse o capi clan, e la vita sarebbe stata governata da una Grande Dea simbolo di nascita, morte e rinnovamento.
Una divinità simile, come vedremo, a quella del Dio Madre di Naomi Alderman.
Ebbene, da come si evince nel preambolo della storia, in cui è possibile leggere lo scambio di lettere fra Naomi (a cui il romanzo è attribuito) e l’amico Neil, i due vivono in un presente opposto al nostro.
Nello scambio di lettere leggiamo: “Credo che apprezzerei parecchio il ‘mondo retto da uomini’ del quale parli nel libro. Di certo un mondo più gentile, più attento, e – oserei dire – più erotico di quello in cui viviamo”.
Nel romanzo quindi, capiamo, chi scrive fa l’esercizio mentale di provare a immaginare come sarebbe un mondo (quale il nostro) in cui gli uomini hanno il potere, insomma di pensare a come sarebbe una società patriarcale, che viene poi rovesciata.
Da questo romanzo nel 2023 è stata tratta una serie TV targata Amazon Prime che, nonostante i molti adattamenti di trama, necessari al fine di rendere comprensibili tutti i retroscena anche a chi non conosce il romanzo, la serie ha fatto il suo lavoro: far commuovere e comunicare la potenza della storia.
Sottosopra
La storia narrata è ambientata in un futuro distopico – o meglio – inizialmente utopico e poi sempre più evidente nella sua distopia. Improvvisamente, molte adolescenti in tutto il mondo si ritrovano a maneggiare una forza sconosciuta, che le rende in grado di produrre elettricità attraverso le mani.
La strana forza pare risvegliarsi in momenti in cui le giovani donne provano emozioni quali rabbia, impotenza, paura. La prima ad accorgersene è Roxy, una ragazzina inglese che si ritrova a doversi difendere contro degli uomini che hanno fatto irruzione a casa sua.
Nel più profondo del suo petto torce qualcosa, come se avesse sempre saputo farlo […] Lei accoglie il fulmine nell’incavo della mano. Gli ordina di colpire.
Roxy, in Ragazze elettriche (p. 24)
All’inizio sono solo le giovani donne ad avere questo “dono”, ma ben presto si rendono conto di poterlo trasmettere anche alle adulte o, meglio, risvegliarlo, attraverso una scossa.
La fonte di queste scariche elettriche viene ricondotta a una mutazione genetica che ha creato negli anni una “matassa” presente all’altezza della clavicola femminile.
Il libro è reso ancor più interessante dalla variazione dei punti di vista. Seguiamo le storie di vari personaggi nell’arco di dieci anni, ovvero dallo scoppio del caso fino al suo apice. Fondamentale, a mio avviso, la focalizzazione sull’unica voce maschile, quella di Tunde, in grado di farci vedere il cambiamento del genere maschile, da privilegiato a limitato dalla paura.
Nel suo diario aveva scritto “Oggi, per la prima volta, camminando in strada ho avuto paura” […]. Sul foglio, la verità era più semplice che nella vita vera.
Tunde, in Ragazze elettriche (p. 349).
Potere e pericolo
L’idea di partenza può sembrare banale o già sentita: il patriarcato viene rovesciato, non sono più gli uomini ad avere in maniera indiscutibile il potere decisionale nel mondo, ma sono finalmente le donne.
Eppure, il modo in cui questa idea, in apparenza semplice, è la chiave di una riflessione più profonda sui ruoli nella società, sulla giustizia, sull’esercizio del potere, sulla schiavitù.
L’autrice tiene molto a mostrare come questo potere possa essere sfruttato per uscire da situazioni estreme. Da tutto il mondo le donne in posizioni subordinate o in circostanze di pericolo, grazie alla matassa elettrica, trovano il coraggio di ribellarsi.
Ad esempio, le schiave sessuali in Moldavia che lottano per la liberazione, o le donne israeliane che si prendono finalmente a forza il proprio diritto di uscire per strada e tenersi per mano – scena rappresentata con molto pathos nell’episodio La giornata delle ragazze della serie TV.
Ma potere è sinonimo di pericolo. In questo futuro le donne hanno il potere, e il potere acceca, soprattutto quando non si è abituati ad averlo. E, solo perché sono donne, abituate dalla Storia a trovarsi in situazioni di inferiorità, non significa che eviteranno di lasciarsi corrompere.
Azione e reazione
Il cambiamento genera paura. Gli esseri umani, nel corso della storia, tendono ad attuare sempre gli stessi comportamenti. La mente umana cerca spiegazioni a qualunque cosa, e, se non è la scienza a dare una risposta soddisfacente, ecco che entra in gioco la religione, uno dei motori di svolta più potenti che esistano.
Il culto del Dio Madre ne è la prova. Un culto potente basato sulla menzogna e sull’arroganza, ma capace di unire tutte le donne del mondo sotto la convinzione che esista un essere superiore in questo momento storico caratterizzato necessariamente al femminile.
“Che abbiamo fatto perché accadesse?” Ci avete trattato di merda e ora eccoci qua […]. Ce l’abbiamo perché ci serviva […]. Magari c’è una dea. Ci ha lasciate sole tutti questi anni per capire cosa? che siamo tutti uguali? e dopo un po’ si è detta “andate a fanculo”, avete avuto un’occasione. E adesso se ne sta lì a dire “ora calo questo asso per pareggiare i conti”, via!
Madre Eve, Ragazze elettriche (serie TV, stagione 1, episodio 4).
Ragazze elettriche esamina, tra le altre cose, il modo in cui la popolazione reagisce a eventi insoliti, di grande portata, che creano scandalo. È facile poi fare un passo in più e immaginare cosa accadrà dopo la scoperta di questo nuovo potere: gli uomini reagiranno convinti di aver subito un oltraggio perché privati della propria virilità, invocheranno le armi e faranno nascere dei movimenti misogini o machisti.
Un classico esempio di strumento di rivalsa è rappresentato dai forum – come possono esserlo oggi i social media – che generano su Internet commenti complottisti e intrisi di odio, frequentati da utenti che si fomentano a vicenda aggrappandosi a ogni piccolo dettaglio ed esasperandolo per generare una vendetta. In Ragazze elettriche vediamo insorgere il forum UrbanDox, con come portavoce un ragazzo generato dall’IA, dai tratti praticamente ariani.
Questo (non) è un romanzo femminista
Il risultato del “mondo ideale” tutto al femminile è comunque una società che presenta gli stessi difetti di quella in cui il potere è nelle mani degli uomini; e questo produce nel lettore una piccola scossa di disappunto. Iniziando il romanzo ci si potrebbe aspettare che la conclusione sia: ribaltate le carte in tavola, ora inizierà un’era più equa e pacifica.
E invece no.
Non si tratta di decidere se le donne siano migliori rispetto agli uomini, ma se le persone – in generale – siano in grado di apprendere dalle ingiustizie subite e di impiegare il potere in modo tale che non vi siano più iniquità, invece di pensare a “pareggiare i conti”.
Questo è un romanzo femminista nel momento in cui le donne hanno finalmente il potere di decidere per sé, la possibilità di camminare per strada di notte senza il timore di essere aggredite, il supporto sufficiente per tenere testa a un uomo in un’arringa politica.
Questo non è un romanzo femminista dal momento in cui le donne si approfittano di questo potere per vendetta, non per giustizia. Da vittime a carnefici, quasi.
Da un lato è ovvio che per uscire da situazioni di sottomissione occorra “creare uno Tsunami”, un’onda che non possa in alcun modo essere respinta, se serve fare qualcosa di radicale e violento; dall’altro, bisogna fare attenzione a non distruggere ogni cosa, ma anzi è necessario riuscire a trarne un insegnamento.
Fatti come questi sono accaduti in precedenza; torneranno ad accadere.
Ragazze elettriche (p. 387)
Fatti come questi accadono sempre.
Blu Di Marco
(In copertina rielaborazione grafica dall’edizione inglese di Ragazze elettriche; nell’articolo immagini tratte dalla serie TV Ragazze elettriche, disponibile su Amazon Prime Video)
Per approfondire, leggi tutte le recensioni di romanzi pubblicate su Giovani Reporter.