Ogni schieramento politico necessita di una solida base giovanile a cui passare il testimone. L’erede diretto di Fratelli d’Italia è Gioventù Nazionale, gruppo da cui emerse l’attuale leader Giorgia Meloni e che sembra promettere un estremismo ancora più militante del partito genitore.
Da molto tempo nella storia del nostro Paese, i gruppi giovanili, lontani dalla normalizzazione e dalle dinamiche di palazzo, sono diventati il centro nevralgico delle manifestazioni e delle proposte politiche più attive e radicali.
Gioventù Nazionale lo ha fatto nel 2014, quando si è costituito come l’ala giovanile di Fratelli d’Italia, a sua volta erede della tradizione politica del Movimento Sociale Italiano (MSI) e di Alleanza Nazionale (AN). Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la sua storia.
Il passaggio di testimone
Con il secondo dopoguerra si aprono anni estremamente difficili per l’Italia, sia a destra, con il terrorismo nero, sia a sinistra con le Brigate Rosse, mentre i gruppi giovanili estremisti e filorivoluzionari di entrambe le fazioni politiche fanno tremare la Penisola con atti terroristici, rapimenti e omicidi.
Le prime forme di associazionismo figlie della gioventù mussoliniana, come il Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori e la Giovane Italia, si aggregano al partito missino tra il 1947 e il 1954, per poi confluire nel 1971 nel Fronte della Gioventù.
Per vicinanza storica e di ideali, il gruppo si riconosce nei valori dell’appena caduto regime fascista, talvolta ripudiando esplicitamente i valori democratici appena consolidati in Italia.
Con la dissoluzione del MSI nel 1995 e la successiva nascita di Alleanza Nazionale si operano uno smussamento e un apparente distacco dalle simpatie fasciste che avevano caratterizzato l’estrema destra del dopoguerra. Non è così per la federazione giovanile di Alleanza Nazionale, chiamata Azione Giovani, la quale si distingue sin da subito per la sua marcata radicalità.
I rimandi al neofascismo sono evidenti non solo nel logo – una fiaccola ardente con i colori della bandiera italiana – ma anche nelle scelte semantiche e linguistiche del gruppo, il cui motto più noto è Combattere, credere, vincere (che ricorda l’imperativo fascista di Credere, obbedire, combattere).
Infine, con il tramonto nel 2009 di Alleanza Nazionale e la fondazione di Fratelli d’Italia da parte dell’ex leader di Azione Giovani, Giorgia Meloni, l’eredità storica del gruppo è raccolta nel 2014 da Gioventù Nazionale (GN).
L’organizzazione e lo statuto di Gioventù Nazionale
Gioventù Nazionale si impegna a diffondere nelle nuove generazioni il sentimento dell’identità nazionale in coerente adesione ai valori spirituali e tradizionali del popolo italiano, e in aderenza al patrimonio storico valoriale della destra italiana.
Inizia così lo statuto di Gioventù Nazionale, dichiarando gli obiettivi del gruppo e allineandosi a quelli del partito genitore FdI. La lotta principale è contro il globalismo, considerato una delle più grandi minacce di annichilimento mondiale, perché omologatore della società e della diversità.
Lo statuto prosegue con il regolamento e l’articolazione degli organi costitutivi del gruppo.
Le iscrizioni sono permesse dai 14 ai 32 anni, ma il tesseramento può proseguire fino ai 35. Non si può essere iscritti a due partiti contemporaneamente.
L’unità costitutiva fondamentale di ritrovo è il Circolo, che prevede almeno dieci iscritti per comune. Vi sono un Presidente provinciale per ciascun territorio, uno regionale per regione e un solo Presidente Nazionale eletto dal Congresso Nazionale.
Gli organi politici sono gestiti dalla Direzione Nazionale, un collettivo di 15-30 membri eletti e gestiti dal Presidente della Direzione Nazionale. Il gruppo organizza la convocazione di assemblee relative alla progettualità sociale, politica e culturale di GN.
L’Esecutivo Nazionale si occupa delle campagne nazionali e degli indirizzi politici, ed è convocato dal Presidente Nazionale, così come l’Assemblea nazionale di GN e il Congresso nazionale, utile al rinnovo degli organi elettivi.
Le relazioni internazionali del gruppo sono gestite dal Segretario Internazionale.
Seguendo l’esempio delle unioni giovanili precedenti, Gioventù Nazionale include associazioni parallele utili alla propaganda, al reclutamento e all’azione politica, come Azione Universitaria o Azione Studentesca, che agiscono prevalentemente in contesti universitari e di scuole superiori.
L’articolazione del gruppo richiede inoltre la presenza di un codice etico e di un pacchetto di sanzioni gestito da una Commissione di Garanzia, volto a penalizzare chiunque non rispetti i valori etici del movimento.
GN non ha scopo di lucro e trae i suoi finanziamenti da donazioni, quote di iscrizioni, erogazioni da FdI e contributi volontari e sporadici ricavati da attività commerciali finalizzate a obiettivi statutari.
Un estremismo mascherato (male) e un buonismo di facciata
I valori cardine dell’associazione si allineano a quelli del partito di riferimento, quindi a un pensiero antiglobalista, patriottico e cattolico, ma si presentano, almeno apparentemente, in una veste molto più calmierata e moderata rispetto alle dichiarazioni contenute nelle Tesi di Trieste di FdI.
L’estratto che segue, tratto dal sito ufficiale del Consiglio Nazionale dei Giovani, di cui GN fa parte come associazione, rappresenta un chiaro esempio della descrizione che il gruppo fa di sé stesso.
Gioventù Nazionale crede nelle radici cristiane dell’Europa dei Popoli, perché la sua grandezza risiede nell’Identità e nella Tradizione che la compongono. […] crede nella difesa della Vita dal concepimento alla morte e opera per promuovere una società che ponga al centro la Persona […] crede nell’Eguaglianza come punto di partenza […] nella Giustizia Sociale e nella Solidarietà […] nella Famiglia, nucleo e cuore pulsante della nostra società […] nella Libertà, come condizione necessaria per la crescita di uno Stato. Libertà di essere, di pensare, di scrivere, di imprendere, ma anche la libertà di rispettare le regole del vivere comune.
Se parole come libertà, eguaglianza e pace sono assunte a principi fondamentali del gruppo, i fatti spesso raccontano una realtà diversa, fatta di commemorazioni e adunate di estrema destra (tra i più tristi e noti esempi vi è l’adunata neofascista di Acca Larentia), di motti che rievocano il regime mussoliniano e di campi estivi paramilitari simili a quelli spartani.
Anche la comunicazione via social adotta toni ben diversi da quelli usati sui siti ufficiali: incapaci di dichiararsi antifascisti, i militanti di Gioventù Nazionale danno qui voce a sentimenti razzisti, xenofobi e omofobi anziché promuovere libertà e pari opportunità per tutti.
Un oltraggio alla Costituzione
Nelle ultime settimane, grazie a un’inchiesta condotta dalla testata giornalistica Fanpage.it, sono emerse le reali simpatie politiche di Gioventù Nazionale.
Sebbene il neofascismo non sia una novità tra le fila meloniane, la nostalgia nei confronti degli orrori nazifascisti – con tanto di inneggiamenti al Duce, saluti romani, motti e affermazioni di natura razzista e antisemita – ha sollevato un nuovo clamore politico e mediatico intorno a Fratelli d’Italia.
Le nuove leve di FdI che urlano Sieg Heil! con il braccio teso non sono altro che la naturale successione di un partito genitore che non ha mai fatto i conti con il suo passato, fatica a dichiararsi antifascista e che riduce l’apologia a semplice dimostrazione di entusiasmo e fervore giovanile.
È, inoltre, il fallimento di un sistema politico e giudiziario che lascia impuniti dimostrazioni e messaggi d’odio e che ignora la crescente ondata di estremismi che sta sommergendo l’Italia. La stessa Italia fondata su una Costituzione che è per definizione antifascista.
“Antifascismo” non indica semplicemente l’opposizione al fascismo storico, ma l’adozione di valori democratici e libertari su cui si fonda la Repubblica Italiana e la sua Costituzione.
Significa altresì lottare ogni giorno perché gli orrori di un regime, qualunque esso sia, non minaccino più l’Italia. Significa votare liberamente, garantire pluralismo partitico alle elezioni, poter scegliere e opporsi.
Ciò che Fratelli d’Italia e i suoi eredi non comprendono è che essere antifascisti non è questione di sfumature o gradi: o lo si è o non lo si è. Il fascismo non è un’opinione, e tutte le sue forme di esaltazione rappresentano veri e propri atti criminali.
Gaia Marcone
(In copertina, foto dal profilo Facebook di Giorgia Meloni)
Dov’è la vittoria? – Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale fa parte di un trittico di articoli di Gaia Marcone. Leggi anche il primo e il secondo!