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Perché non si trova un accordo su Gaza? Scarica la guida

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Il 31 maggio gli Stati Uniti hanno presentato un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas: si tratta della migliore – se non unica – speranza di porre fine alla distruzione di Gaza e di liberare ostaggi rimanenti. Non solo: si tratta anche di una proposta conveniente per entrambe le parti in causa, che ormai non hanno più nulla da vincere e tutto da perdere. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha accettata la proposta come risoluzione. E allora perché non si riesce ancora a chiudere l’accordo?


In brevissimo

Perché la proposta conviene ad Hamas?
Questa sequenza è l’unica che possa garantire il raggiungimento di una fine permanente delle ostilità.

Perché la proposta conviene a Israele?
In questo modo può conservare un certo margine di manovra per il ritorno alle ostilità nel caso in cui Hamas non rispetti il cessate il fuoco.

La firma dell’accordo sarebbe solo l’inizio di una serie di difficili negoziati, che richiederanno il supporto diplomatico dei mediatori di USA, Egitto e Qatar, nonché le pressioni e il sostegno dell’intera comunità internazionale. Dall’altra parte, un rifiuto della proposta non farebbe che rendere la situazione ancora meno gestibile di quanto non sia già.

A nessuna delle due parti conviene continuare a combattere, mentre entrambe beneficerebbero di uno spazio sicuro per colloqui di pace concreti, spazio che la proposta statunitense offre. Continuare a rimandare quella che è una resa dei conti inevitabile, soprattutto mentre migliaia di civili continuano a morire, non dovrebbe essere nemmeno considerata come un’opzione.

Leggi la guida con l’analisi di Clarice Agostini della situazione a Gaza:

(In copertina DiploWiki)


Per approfondire il tema di questa guida su Gaza, leggi tutti i nostri articoli dedicati a Israele e Palestina! In particolare, Cosa dovresti sapere sulle origini del conflitto tra Israele e Palestina, di Clarice Agostini, e Quali sono le cause storico-politiche dietro all’attacco di Hamas?, di Eleonora Pocognoli.

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