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“In noi non c’è che futuro” – Intervista a Daniele Vacchi

Daniele Vacchi intervista

Daniele Vacchi ha deciso di candidarsi al consiglio comunale di Castel San Pietro Terme (Bologna) in occasione delle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno, sostenendo Francesca Marchetti, che guida la coalizione di Centrosinistra. Il direttore di Giovani Reporter Lorenzo Bezzi ha avuto l’opportunità di fargli alcune domande su questa nuova esperienza.


Daniele Vacchi ha lavorato per quasi 40 anni in vari ruoli, dalla direzione commerciale al marketing e alla comunicazione, in aziende del settore dell’automazione industriale come Soteco e Ima. È stato consigliere e, per due mandati, vice-presidente della SAB, l’aeroporto di Bologna.

È stato anche consigliere della Fiera di Bologna durante la fase di privatizzazione dell’Ente. Ha svolto attività di consulenza nel marketing territoriale per enti governativi in Olanda, Giappone e Australia.

Dal 2011 al 2021, è stato Segretario Generale di ER-Amiat, un’associazione di imprese dell’automazione incaricata di accreditare le aziende emiliano-romagnole presso le istituzioni europee, con sede a Bruxelles.

Attualmente, Vacchi è Presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e Direttore di ITS-MAKER, una Fondazione che gestisce oltre 20 corsi post-diploma in tutta l’Emilia Romagna. Il suo maggiore interesse è contribuire alla libertà di scelta dei giovani attraverso il conferimento di competenze forti.


Lorenzo Bezzi: Per quale motivo ha deciso di candidarsi al consiglio comunale di Castel San Pietro Terme?

Daniele Vacchi: Allora, io vivo nel comune di Castel San Pietro Terme, e grazie alla mia esperienza penso di poter contribuire a migliorare un sistema amministrativo che ha sempre funzionato bene, ma che necessita di idee nuove.

Inoltre, l’idea di collaborare con una sindaca seria e preparata come Francesca Marchetti credo sia stato di grande stimolo e ulteriore incoraggiamento per iniziare questo percorso.

Lorenzo Bezzi: Perché lo ha fatto nella lista dei “Riformisti a sostegno di Francesca Marchetti”?

Daniele Vacchi: La lista dei Riformisti contiene tre partiti: Azione, Italia Viva e Socialisti. Io faccio parte del primo, Azione, e penso che a livello di amministrazione locale in una città come questa non abbia senso tenerlo separato dagli altri due, che hanno una formidabile tradizione riformista.

Penso che l’idea di lanciare il manifesto del diritto alle competenze, elaborato con Serse Soverini [segretario provinciale di Bologna di Azione, intervistato a YoungFluence 2023, ndr.], sia stato il collante per queste tre realtà. Dobbiamo lavorare tutti insieme per la lotta contro le diseguaglianze informative, contro l’abbandono scolastico, e per avere dei sistemi di istruzione di alta qualità; cosa fondamentale in un sistema realmente evoluto, in grado di pensare al proprio futuro.

Lorenzo Bezzi: In che modo porterà avanti il manifesto delle competenze?

Daniele Vacchi: Credo che i problemi delle nuove generazioni vadano affrontati con strutture specifiche e attività dedicate. Anche se già oggi il comune di Castel San Pietro Terme non è indifferente al disagio giovanile e ai problemi delle nuove generazioni in generale.

Nei discorsi della sindaca Marchetti, ho sentito la sincera intenzione di metterlo tra le sue priorità assolute di amministratrice.

Lorenzo Bezzi: Qual è il problema sociale principale di Castel San Pietro?

Daniele Vacchi: I problemi sono due: il primo è il fatto che Castel San Pietro Terme è il comune del circondario imolese con l’età media più alta dei cittadini; e questo significa che i problemi da affrontare sono legati all’invecchiamento della popolazione e ai servizi agli anziani.

Il secondo riguarda le strutture sanitarie, e l’abolizione delle barriere architettoniche. Se vogliamo perseguire il ringiovanimento della popolazione, dobbiamo pensare di mettere in relazione l’afflusso di nuove famiglie all’interno del comune con l’opportunità offerta dai nuovi insediamenti industriali.

Lorenzo Bezzi: Come pensa di poter portare a casa questo risultato?

Daniele Vacchi: A Castel San Pietro Terme ci sono tanti appartamenti sfitti, perché molti proprietari sono riluttanti a metterli sul mercato degli affitti. Contemporaneamente, i nuovi insediamenti industriali e commerciali del territorio comunale hanno assunto e assumeranno molti giovani che, non trovando alloggio e possibilità di costruire una famiglia a Castel San Pietro Terme, fanno ogni giorno molti chilometri: sprecano tempo e risorse, e vanno a vivere lontano.

È interesse degli imprenditori del territorio e dell’amministrazione favorire questi giovani: occorre trovare le modalità per una soluzione al problema che sia vantaggiosa per tutti.

Lorenzo Bezzi: Secondo lei, di cosa hanno bisogno i giovani di Castel San Pietro Terme?

Daniele Vacchi: I giovani hanno bisogno di tre cose: stabilizzazione lavorativa, alloggi dove vivere e connettività. Castel San Pietro Terme ha un grande territorio appenninico, dove ci sono casali che i giovani non prendono nemmeno in considerazione perché non dispongono di connessioni efficienti a internet; anche su questo tema, occorre fare delle riflessioni.

C’è poi un’altra esigenza che non bisogna dimenticare: quella di avere dei punti di aggregazione. Dobbiamo portare nuove strutture formative, così da rivitalizzare il territorio con la presenza di giovani nell’età dell’istruzione, e valorizzare al meglio le strutture già presenti.

Lorenzo Bezzi: Avendo lei una grande esperienza di impresa, come gestirà i rapporti con gli esercizi commerciali?

Daniele Vacchi: Non dimentichiamo che la presenza di nuove famiglie nella città aiuterebbe la sopravvivenza degli esercizi commerciali che stanno drammaticamente chiudendo. Un altro passo importante sarà valutare con i commercianti i pro e i contro della chiusura al traffico del corso principale, via Giacomo Matteotti, circondato com’è da comodissimi parcheggi a pochi passi dal centro storico.

Vi racconto un aneddoto: mi ricordo le riluttanze dei negozianti bolognesi, quando negli anni ’80 via d’Azeglio venne chiusa al traffico. I commercianti temevano che la via sarebbe morta al commercio, e invece oggi – a distanza di quarant’anni – è una floridissima strada con attività di ogni genere.

Lorenzo Bezzi: Come ha detto, Castel San Pietro Terme ha un età media molto alta; per quale motivo ha deciso di mettersi al lavoro per affrontare le tematiche giovanili, pur consapevole che i giovani sono in minoranza?

Daniele Vacchi: Ci sono tante risposte a questa domanda, ma questa è la più semplice: se continuiamo a dare ai giovani un’istruzione mediocre e degli stipendi insufficienti, loro non avranno altra possibilità se non quella di trasferirsi all’estero, come già stanno facendo.

E intanto, stiamo già rinunciando alla loro partecipazione alla vita democratica ed economica del Paese. Gli anziani non hanno nessuno di questi problemi, ma li sentono ugualmente come loro, e – parafrasando Adriano Olivetti – “in noi non c’è che futuro”.

I giovani stanno all’interno degli anziani, che sono disposti a lasciare il testimone, purché le nuove generazioni siano pronte a prendere il loro posto, dando senso alla loro vita.

Intervista a cura di Lorenzo Bezzi

(In copertina Daniele Vacchi)

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