Politica

Elezioni europee 2024 – Istruzioni per l’uso


Le elezioni Europee del 2024 rappresentano un momento cruciale per la democrazia continentale, perché si voterà per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento europeo. Il voto di ciascuno influenzerà la direzione e le politiche dell’UE. Ma come funzionano e come si svolgono le votazioni? Quali sono i partiti e le liste?


Un voto quinquennale: dove e quando

Le elezioni europee si svolgono ogni cinque anni, solitamente tra maggio e giugno. Le date esatte possono variare leggermente da Paese a Paese, ma le votazioni devono tenersi entro un periodo di quattro giorni. Nel 2019, ad esempio, si sono svolte tra il 23 e il 26 maggio. In Italia, le elezioni europee del 2024 si terranno sabato 8 dalle 15:00 alle 23:00 e domenica 9 Giugno dalle 7:00 alle 23:00.

Il processo di voto è generalmente simile a quello delle elezioni nazionali. Gli elettori ricevono una scheda di voto con i nomi dei partiti e dei candidati e, a seconda del sistema elettorale del proprio Paese, possono esprimere una preferenza per uno o più candidati specifici sulle righe poste accanto al simbolo del partito. In alcuni Stati membri è possibile anche il voto per corrispondenza o il voto anticipato.

In Italia verrà applicato il voto proporzionale, e i seggi del Parlamento che gli italiani voteranno – 76, per la precisione – saranno distribuiti in maniera corrispondente ai voti ottenuti dal partito, con soglie minime di rappresentanza per garantire una certa pluralità.

Per esprimere il proprio voto è necessario barrare il simbolo di una lista e aggiungere, in caso, fino a tre preferenze indicando persone candidate in quella lista. Se si esprime più di una preferenza, queste devono essere per candidati di genere diverso (ad esempio, un uomo e una donna, due donne e un uomo o due uomini e una donna).

Inoltre, a partire da quest’anno sarà possibile votare anche per i fuorisede: gli interessati potevano presentare un’istanza presso il Comune di residenza entro il 5 Maggio. Questa misura permetterà a molti giovani elettori di far sentire la loro voce.

Partiti, liste, candidati… ma i parlamentari?

I candidati alle elezioni europee sono generalmente espressione dei partiti politici nazionali. Per raggiungere una maggioranza si creano alleanze con formazioni politiche di altri paesi per costituire gruppi coesi all’interno del Parlamento europeo.

Questi macro-partiti riflettono le diverse ideologie e posizioni politiche presenti nell’UE, dai conservatori ai socialisti, dai liberali ai verdi, fino agli euroscettici. I candidati confluiscono poi in uno dei sette principali gruppi politici europei.

Ad esempio, il Partito Popolare Europeo (PPE) raggruppa molti partiti di centro-destra, come la CDU tedesca e Forza Italia. Il Partito dei Socialisti e Democratici (S&D) include partiti di centro-sinistra come il Partito Socialista Francese e il Partito Democratico Italiano. Questi gruppi politici giocano un ruolo fondamentale nel determinare la direzione delle politiche europee, influenzando le decisioni legislative e di bilancio.

Ma i parlamentari possono effettivamente essere eletti alle europee? In effetti, i candidati che sono al tempo stesso parlamentari nei propri Paesi hanno la possibilità di candidarsi e fare campagna elettorale liberamente, ma una volta eletti dovranno per forza scegliere tra uno o l’altro incarico: secondo l’articolo 122 della Costituzione “nessuno può appartenere ad un Consiglio o ad una Giunta Regionale, e ad una delle Camere del Parlamento, a un altro Consiglio o ad altra giunta regionale, ovvero il Parlamento europeo”.

Candidature come quella di Giorgia Meloni, attualmente consigliere comunale di Roma e deputata a Montecitorio, sembrano più una strategia per il partito piuttosto che un vero e proprio impegno.

elezioni europee 2024
Risultati delle ultime elezioni europee (2019). Foto: BBC.

Votare l’Europa dal 1979

L’importanza delle elezioni europee risiede nella natura transnazionale dell’Unione stessa. Il Parlamento europeo è infatti responsabile della legislazione su una vasta gamma di questioni, dalle politiche economiche alla tutela dell’ambiente, che condizionano direttamente la vita dei cittadini.

È anche l’unico organo europeo legislativo direttamente eletto dai cittadini dei 27 stati membri, contando un totale di 720 seggi (15 in più rispetto agli altri anni, in cui ne si eleggevano 705). Inoltre, esso contribuisce a garantire la legittimità democratica del diritto europeo.

Le prime elezioni dirette del Parlamento europeo si sono svolte nel 1979. Prima di allora, i membri del Parlamento Europeo erano nominati dai parlamenti nazionali. L’introduzione delle elezioni dirette ha rappresentato un passo importante per i cittadini, che hanno iniziato ad avere un ruolo più attivo nel processo decisionale europeo. Nel corso degli anni, il Parlamento europeo ha acquisito maggiori poteri, diventando un co-legislatore con il Consiglio dell’Unione Europea su molte questioni.

Le elezioni europee sono perciò un elemento essenziale del sistema democratico dell’Unione Europea: esse permettono ai cittadini di esprimere la propria voce e influenzare le decisioni che riguardano l’intero continente. Sebbene i metodi di votazione e le tradizioni elettorali possano variare, il principio fondamentale di partecipazione democratica rimane unificato.

Con una storia di oltre quattro decenni, le elezioni europee continuano quindi a evolversi, riflettendo le dinamiche politiche e sociali di un’Europa in costante cambiamento.

(In copertina, foto di Guillaume Périgois/Unsplash)

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