Il 9 maggio, Paolo Boccagni presenterà in Salaborsa (Bologna) il suo nuovo libro, “Vite ferme. Storie di migranti in attesa” (Il Mulino, 2024), insieme a Monia Giovannetti e Jora Mato. Per l’occasione, saranno presenti anche Elettra Dòmini e Davide Lamandini, di Giovani Reporter, per seguire l’evento e porre all’autore alcune domande sul suo saggio e sulla condizione dei migranti in Italia. Appuntamento nella piazza interna della Salaborsa, ore 18:00.
Esistenze in sospeso
Nell’ambito della rassegna di eventi Le Voci dei Libri in Salaborsa, il 9 maggio si terrà la presentazione del nuovo libro di Paolo Boccagni, intitolato Vite ferme. Storie di migranti in attesa.
Il saggio offre uno sguardo intimo e coinvolgente sulle vite di coloro che abitano in un ex motel di periferia urbana, un luogo che parla per migliaia di altri luoghi di accoglienza e confinamento. Boccagni ci porta nel cuore di queste esistenze sospese, cariche di ricordi, paure, speranze e aspirazioni.
All’incontro saranno presenti, insieme all’autore del libro, anche Monia Giovannetti, esperta di politiche migratorie, componente della redazione della Rivista Diritto, immigrazione e cittadinanza, socia ASGI, e Jora Mato, mediatrice transculturale e Presidente dell’associazione AMISS APS.
Vite ferme. Storie di migranti in attesa è un libro che ci invita a riflettere su cosa accade in luoghi che in genere ignoriamo, dove le storie di vita si intrecciano con la speranza e la paura per il futuro.
Questo perché, troppo spesso, tra la certezza di ciò che si lasciato alle spalle e l’incertezza per ciò che verrà, “in mezzo non c’è il vuoto. C’è la vita di tutti i giorni, e il luogo in cui la stai passando” (p. 7).
L’autore e l’opera
Paolo Boccagni è un autore e accademico di spicco nel campo della sociologia e delle relazioni interculturali. Attualmente ricopre la posizione di docente di Sociologia e Diversità presso l’Università degli Studi di Trento. Tra le sue opere più recenti spicca La lotta per il tempo (con Daniela Giudici ed Enrico Fravega, Meltemi, 2023), mentre nello stesso anno ha anche curato Handbook on Home and Migration (Edward Elgar, 2023).
Qui di seguito, la presentazione ufficiale del Mulino:
Cosa succede in un luogo in cui, come dicono tutti, non accade nulla? Le vite ferme abitano un ex motel di una periferia urbana, che parla per migliaia di altri luoghi di accoglienza e di confinamento. Nelle sue stanze si svolgono storie che dovrebbero restare invisibili, silenziose, ai margini della città. Nei suoi spazi di quotidianità si dipana l’intreccio di ricordi, abitudini, gusti, paure, speranze e aspirazioni di quegli abitanti precari.
Sono quasi tutti ragazzi di vent’anni, neri, africani, richiedenti asilo, sopravvissuti a viaggi detti della disperazione, ancora in attesa di sapere se avranno il permesso di vivere nel paese in cui si trovano da anni. Nella struttura si dorme, si cucina, si gioca, si prega, si litiga, si sta come ospiti che devono meritarsi i diritti di cui godono.
Basato su un paziente lavoro etnografico, il libro racconta la vita d’ogni giorno dei migranti con le loro stesse parole, fatte di desideri e di frustrazioni, di sogni e di incubi, di presenza e di assenze.
Redazione di Giovani Reporter