La candidatura di Eike Schmidt a sindaco di Firenze, in occasione delle nuove elezioni amministrative 2024, non è ancora stata ufficializzata, ma l’accordo sembrerebbe essere ormai raggiunto e – secondo il Corriere – si starebbe lavorando agli ultimi dettagli, mentre la presentazione avverrebbe per i primi di aprile. Nel caso, sarebbe il candidato del centro-destra.
Eike Schmidt, ex “super-direttore” degli Uffizi e attuale direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, sarebbe stato a lungo corteggiato dal centro-destra per le amministrative di Firenze. Si parlava di una sua possibile candidatura già a settembre dell’anno scorso e le voci si sono rafforzate a novembre, quando Schmidt ha ottenuto la cittadinanza italiana e a dicembre ha accompagnato Matteo Salvini in un tour privato degli Uffizi.
La notizia, tuttavia, è accompagnata da diversi nodi che per il momento sembrerebbero difficili da sciogliere.
La questione giuridica
Come detto prima, Schmidt è al momento il direttore del Museo di Capodimonte di Napoli e questa carica è il primo ostacolo alla sua nomina. Secondo l’articolo 60 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel), infatti, la nomina a sindaco è preclusa ai “dipendenti civili dello Stato che svolgono le funzioni di direttore generale o equiparate o superiori”.
Per presentarsi alle elezioni, quindi, Schmidt dovrebbe dimettersi, il suo incarico deve essere revocato oppure lui deve collocarsi in aspettativa non retribuita; tutte opzioni su cui fino ad ora il diretto interessato non si è espresso.
A esprimersi, però, sono stati il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e altri esponenti del mondo della politica.
Il primo ha dato la sua “benedizione” alla candidatura di Schmidt, dichiarando che “tutti hanno diritto di candidarsi” e che “il ministero ha tanti dirigenti di valore, Capodimonte non chiuderà”; il secondo, invece, la definisce una mancanza di rispetto da parte del Ministero della Cultura per le strutture museali della Campania.
La questione politica
Durante gli anni del suo mandato come direttore delle Gallerie degli Uffizi, Schmidt ha indubbiamente rinnovato la gestione e l’amministrazione dei “suoi” musei, e i risultati di questo lavoro sono facilmente individuabili dall’aumento del numero degli ingressi (è il quinto museo più visitato al mondo) e degli introiti che il museo ha registrato (60 milioni l’anno scorso).
Se da un lato questo rinnovamento era necessario, dall’altro non è detto che sia tutto oro ciò che luccica. Come scrive Tomaso Montanari sul Fatto Quotidiano:
Questo “modello Firenze”, che unisce destra-destra e sinistra-destra, prevede che i musei siano visti e gestiti come “macchine da soldi” […], e dunque abbandonati al mercato e al turismo intensivo che ha fatto sparire Firenze come città”.
Tomaso Montanari
Schmidt e l’attuale sindaco di Firenze, Dario Nardella, si sono più volte confrontati negli ultimi anni su diversi argomenti, soprattutto per quanto riguarda la gestione, la pulizia e la sicurezza della città. Più volte uno ha criticato l’operato e le scelte dell’altro, ma viene naturale chiedersi quanta differenze in realtà ci sia tra i due.
Per tirare le somme…
Schmidt entrerebbe in politica con la coalizione di centro-destra (che, senza sorprese, sulla cultura e sulla ricerca non sembra voler investire), ma lui rimane pur sempre “figlio” della riforma museale Renzi-Franceschini, che ha puntato alla nascita di direttori-manager dei già citati musei-macchine da soldi. La gestione della città, pertanto, sembrerebbe andare nella stessa direzione sia con l’uno che con l’altro.
Ed è chiaro che l’interesse politico di Schmidt può essere letto in chiave affettiva, come la volontà di voler continuare un lavoro già iniziato nella città che l’ha ospitato per anni, ma viene da chiedersi il perché voglia continuare questo percorso con la destra.
L’interrogativo sorge spontaneo, perché l’arte e la cultura giocano ancora oggi un ruolo importante nella consolidazione di una società; tuttavia, se sono gestite da gruppi che fino ad ora hanno dimostrato indifferenza nei loro confronti e che le hanno portate allo stesso livello delle attrazioni dei parchi divertimento, la loro stessa presenza è nulla.
Emerlinda Osma
(In copertina Eike Schmidt, da Forbes)