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4 riferimenti alla mitologia e ai classici che non hai colto in “Saltburn”

Saltburn

Il film del 2023 di Emerald Fennel ha da subito affascinato il pubblico per la sua trama intrigante e le sue atmosfere pop, oltre che per il grande talento dei suoi attori. La pellicola, però, è anche ricca di riferimenti alla mitologia e letteratura classica che hanno contribuito alla buona riuscita del film e che (probabilmente) non hai notato.


Saltburn (2023) si sviluppa intorno alla figura di Oliver, impacciata matricola dell’università di Oxford che riesce inspiegabilmente a entrare nelle grazie del giovane Felix Catton: un altro studente del campus, affascinante, popolare e soprattutto di famiglia aristocratica.

Dopo una sconvolgente tragedia personale, Oliver viene invitato a trascorrere l’estate proprio nell’enorme tenuta di Felix, Saltburn, insieme alla sua famiglia.

Qui, i rapporti tra i personaggi si evolveranno esplorando temi quali la dipendenza e l’ossessione, culminando in un finale inaspettato e dirompente.

Il labirinto

Nella seconda parte del film, quando le bugie di Oliver (Barry Keoghan) sono state scoperte da Felix (Jacob Elordi), i due hanno un acceso e febbricitante confronto nel labirinto della tenuta dei Catton, isolandosi dalla festa in maschera per il compleanno del primo.

È in questa scena che assistiamo all’inversione dei ruoli dei personaggi: proprio sotto la statua del minotauro, creatura mitica ibrida tra un toro e un uomo, Felix viene assassinato da Oliver.

La preda diventa predatore e il predatore soccombe, proprio come nel mito dell’eroe ateniese Teseo, che riesce a vincere sul minotauro.

A causa dei costumi sfoggiati dai due personaggi (Oliver indossa delle corna, mentre Felix delle ali d’angelo) e della caratterizzazione di essi, è facile pensare che Oliver sia il mostro, mentre Felix l’eroe.

Invece, è proprio l’opposto: in questa sorta di pantomima, è Oliver a interpretare il ruolo di Teseo, ribaltando lo status quo, mentre a Felix spetta la parte del minotauro, troppo sicuro di se stesso e della sua forza per pensare di poter essere sconfitto nella propria casa.

Il labirinto è anche metafora della complessità psicologica dei vari personaggi, proprio come in Shining (1980) di Stanley Kubrick, in una sorta di citazione meta cinematografica.

Felix come Icaro

Molti indizi ci lasciano intendere il rapporto tra il personaggio mitico di Icaro, morto perché ha osato volare troppo vicino al sole, e il giovane Catton: primo fra tutti, le ali dorate indossate proprio da Felix come costume.

Quello che ci viene mostrato su Felix dalla prospettiva di Oliver è uno dei più classici stereotipi della cinematografia e della letteratura: è ricco, popolare, assurdamente bello, con quel tocco di dannazione che fa impazzire le donne. Dovremmo odiarlo, ma non ci riusciamo, perché Felix è così buono da scadere nell’ingenuità.

Saltburn

Ed è proprio la sua ingenuità, la sua buona fede a farlo cadere in trappola: così come Icaro aveva fin troppa fiducia nelle sue ali da non temere neanche il calore del sole, Felix crede troppo nel buon cuore degli altri e in se stesso.

Il fatto di aver vissuto nell’agio e nella venerazione altrui gli fa credere di essere immune alle manipolazioni e alle brutture della vita. Dopo aver visto l’intera pellicola, sappiamo che si sbagliava: il sole che ha bruciato le sue ali è stato proprio Oliver.

Farleigh e Cassandra

Un personaggio della famiglia Catton che si fa notare è senza dubbio Farleigh: il cugino americano che gode a sua volta del loro apparente buon cuore e ospitalità.

Cinico e snob, è forse l’unico a rendersi davvero conto del privilegio in cui vive e sicuramente l’unico a capire quanto sia sinistra e sbagliata la presenza di Oliver a Saltburn. Ciononostante, cadrà anche lui, infine, nella tela di quest’ultimo, pagandone a pieno le conseguenze.

Saltburn
Oliver e Farleigh.

Sono molti i momenti, nel corso della pellicola, in cui Farleigh cercherà di mettere in difficoltà Oliver, di far cadere l’architettura perfetta del suo castello di bugie, eppure non sarà mai ascoltato, proprio come la profetessa Cassandra, principessa troiana con il dono della profezia che aveva predetto la disfatta della sua città.

Purtroppo, ad ogni dono corrisponde una punizione, e quella di Farleigh e Cassandra è di essere inascoltati nei loro stessi palazzi, dalle loro stesse famiglie.

Saltburn & Shakespeare

I rimandi al bardo sono espliciti, in particolare in due frangenti: il primo, nel tema scelto per la festa di compleanno di Oliver, ovvero sogno di una notte di mezza estate; e il secondo, nella presenza del ritratto di Riccardo III, personaggio di Shakespeare, tra i quadri che Oliver nota a Saltburn.

Infatti, esattamente come Riccardo III, Oliver sopperisce al proprio senso di inadeguatezza ed estraniamento seminando morte e distruzione, al fine di placare il proprio desiderio di potere e rivalsa sociale.

Saltburn

Il senso dei rimandi classici

Saltburn ha avuto un enorme successo, soprattutto grazie alla popolarità guadagnata fin da subito su TikTok – tanto che alcuni credono che possa tornare di moda il piercing al sopracciglio, accessorio esibito dal personaggio di Jacob Elordi.

La presenza di riferimenti alla mitologia e letteratura classica ha contribuito alla costruzione di una rete di rimandi, da Teseo a Shakespeare, fondamentali nella creazione dell’atmosfera del film.

Le storie citate, infatti, seguono trame e personaggi con una forte vena tragica, scelti accuratamente come una sorta di premonizione dei drammatici eventi in serbo per lo spettatore.

Maria Teresa Luordo

(In copertina e nell’articolo, immagini tratte dal film Saltburn)

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