Yorgos Lanthimos, con il suo ultimo film “Poor Things” – “Povere creature!” nella versione italiana –, ha guadagnato ben sette candidature agli Oscar 2024. Nella pellicola vediamo come protagonista una fantastica Emma Stone – già apparsa ne La Favorita (2018), dello stesso regista – spalleggiata da altrettanto degni di nota Willem Dafoe, Mark Ruffalo e Ramy Youssef.
I significati e i dettagli presenti in tutto il lungometraggio sono molteplici, ma il protagonista di questa analisi – chiedo scusa per il gioco di parole – sarà proprio la protagonista: Bella Baxter.
Un personaggio in continua crescita
Non vi è termine più azzeccato di ‘crescita‘ per descrivere l’evoluzione di Bella Baxter. Infatti, chiunque abbia visto la pellicola sa che la storia ha inizio con il cervello di un neonato impiantato chirurgicamente, come in un gioco del Dottor Frankenstein, al posto di quello della giovane donna.
Proprio come un bambino che muove i suoi primi passi nel mondo, si vedono le funzioni cognitive e comportamentali della giovane svilupparsi mentre inizia a interfacciarsi prima con la realtà domestica e poi con quella esterna.
Bella vede il mondo con gli occhi di un bambino, parla e si muove come tale, sebbene con le difficoltà di avere un corpo adulto al suo servizio. In modo goffo e talvolta rozzo riesce ad ammaliare e conquistare l’affetto di chiunque la circondi.
Tuttavia, nei comportamenti della donna-bambina qualcosa risulta strano agli occhi dello spettatore. L’infante, nell’immaginario comune, è sempre legato all’innocenza e alla purezza, mentre la crescita di Bella sembra fortemente marcata dalla sfera sessuale e dalla scoperta del piacere.
Questa evoluzione scandita dalla sessualità può essere interpretata secondo la teoria dello sviluppo psicosessuale di Freud.
La perversa polimorfa
But more than that, Bella, we must experience everything.
Swiney (Kathryn Hunter) in Povere creature!
La teoria dello sviluppo psicosessuale di Freud suddivide l’infanzia in cinque stadi – orale, anale, fallico, latente e genitale – che rappresentano la fissazione e la tendenza al piacere del bambino.
Piacere che non ha alcuna finalità riproduttiva e che è privo di moralità, in quanto l’infante non è condizionato ad agire dal Super-io (l’istanza psichica che regola il comportamento morale) e dai dettami della società.
Bella Baxter attraversa tutte le fasi del piacere: a partire da quella orale, attraverso il gusto del cibo, fino a quelle più esplicitamente sessuali, con la scoperta dell’autoerotismo e del rapporto completo, per giungere infine a una sviluppata maturità emotiva e sessuale.
La ‘nascita’ della protagonista in un corpo già adulto non fa che accentuare e sensazionalizzare queste fasi di vita.
Nella prima parte del film emergono chiaramente la fase orale e fallica, con il piacere per il cibo e con la scoperta della masturbazione.
In questi due stadi, il primo tipico del primo anno di vita e il secondo del periodo cha va dai tre ai sei anni, la libido si concentra tra la bocca e i genitali.
Chiusa tra le mura di casa, Bella non pone limiti o freni a sé stessa, spesso senza curarsi della possibilità di essere vista, sentita o se il luogo sia consono all’attività.
Una finestra sul mondo
I have adventured it and found nothing but sugar and violence.
Bella Baxter
Il primo punto di svolta avviene con l’approdo in società della protagonista: scappata con l’avvocato Duncan Wedderburn, si ritrova tra le persone, completamente ignara del funzionamento del mondo e delle sue regole.
Dopo un inizio ‘idilliaco’ in cui i due fuggitivi si sfruttano a vicenda per il reciproco piacere, Duncan si innamora di lei. Bella, tuttavia, ancora in una fase egoriferita della vita, usa come unico metro di giudizio la soddisfazione dei suoi bisogni primari, con o senza Duncan.
Libera ed emancipata, vive i rapporti umani tendendo all’edonismo, incurante del prossimo o di cosa significhi intraprendere relazioni esclusive con altre persone. La situazione tra i due amanti peggiora quando Bella passa dall’ossessione per il sesso a quella per la lettura e la conoscenza.
Questo momento rappresenta il passaggio dalla fase fallica a quella latente, in cui il bambino incomincia a sviluppare interesse per le attività sociali. Duncan si ritrova non solo a lottare per l’esclusività di Bella, ma anche per riavere le medesime attenzioni di prima.
L’età della maturazione inizia con l’arrivo a Parigi, dove avviene la definitiva separazione fra i due e Bella viene assunta come prostituta nel bordello della città.
Qui entra in scena la fase genitale, caratterizzata da una soddisfazione dei bisogni più consapevole e moderata. La maturazione inizia nel bordello parigino, in cui Bella vive l’attività sessuale in maniera più consapevole, dispensando alle volte consigli in materia.
Si perde così quel senso di smania animalesca che l’aveva contraddistinta fino a quel momento. Tornata a casa dopo una serie di vicissitudini, Bella intraprende una relazione amorosa e consapevole con Max, l’aiutante di God, e decide di dedicarsi allo studio della medicina.
Nel finale si arriva all’equilibrio tra i piaceri del corpo e quelli della mente, quindi a un completo sviluppo della bambina a donna.
Povere creature! oltre Freud
I am finding being alive fascinating.
Bella Baxter
La chiave di lettura freudiana è solo una delle tante che si possono usare per analizzare questo film poliedrico. Sarebbe infatti riduttivo considerare l’intera pellicola solo come un discorso sul sesso e sul piacere. Altri temi fondamentali emersi possono essere l’emancipazione femminile, lo sviluppo della persona, o la critica al pudore dei costumi imposto dalla società.
La pellicola non ha disatteso le aspettative, trovando grande consenso tra la critica e regalando non solo una trama ricca di significati, ma anche una scenografia e una fotografia squisitamente oniriche e surrealiste. Ora, l’attesa è tutta per la grande serata degli Oscar, quando si scoprirà se il film otterrà le tanto ambite statuette.
Gaia Marcone
(In copertina e nell’articolo, immagini tratte da Povere creature!)