
Abbiamo fatto una delle gag più terrificanti della storia della televisione italiana.
Fiorello
Ebbene sì. Si apre così una nuova stagione del programma più guardato e più amato del Paese. Sanremo torna sfondando le porte del 2024, e ci fa sussultare meravigliati dopo averci illuso di aver visto tutto il visibile con Gianni Morandi come presentatore, Chiara Ferragni che fino all’anno scorso si sentiva libera, e Fedez che non perde occasioni di alcun tipo e si conquista il posto d’onore grazie al bacio con Rosa Chemical (atto a quanto pare talmente al di sopra delle righe eteronormative, da aver portato alla creazione del cosiddetto ‘Preserbacino’).
Abbiamo pensato cavolo, Sanremo non può raggiungere i livelli degli scorsi anni, perché dove lo troviamo un Bugo che sparisce, un Blanco che impazzisce, un Gianni che pulisce, una Ferragni che quasi divorzia?
Eppure, anche quest’anno, Amadeus è riuscito a coinvolgerci. Anche quest’anno, Amadeus ha colpito nel segno facendoci capire che sì, si può far andare in tendenza Sanremo anche senza lanciare il disperato asso del caso Balocco-Ferragni.
No. Amadeus ha fatto arrivare direttamente dall’America un John Travolta – quasi nuovo di zecca – tirato a lucido, sistemato, truccato, vestito, per interpretare, a quanto pare a sua insaputa, un papero.
E lo vediamo in tutta la sua felicità, senza capire molto della lingua, della situazione e del cappellino arancione con la visiera che ha gentilmente lanciato per terra per sottolineare il suo serenissimo stato d’animo, che balla con i due presentatori qualcosa che riesce a fare un baffo al famoso You’re the one that I want di Grease, alla famosa disco dance del Saturday Night fever, al famoso twist di Pulp Fiction: le ginocchia piega un po’, poi scodinzola così, batte forte le sue mani e fa qua qua.
E ce lo ricorderemo così. Ciuffo sparito, barba lunga, broncio di chi è costretto dalla mamma a mettere la canottiera per andare a giocare con gli amici, incorniciato da paperi che ballano con lui, e, probabilmente dietro di lui, Russel Crowe che trema al pensiero che arrivi il suo turno.
Che dire, un capolavoro tutto italiano. E tra chi paragona Fiorello a Jimmy Fallon, ormai forte di questo legame insgretolabile Italia-America, e chi prova ancora a tirare in ballo Chiara Ferragni, un po’ come durante le interrogazioni di geografia si tende a riportare l’attenzione sulle barbabietole da zucchero, non ci si può dimenticare che c’è chi ci ha dato più risposte dell’attuale governo: Amadeus, almeno lui, è antifascista.
Elettra Dòmini
(In copertina Fiorello, John Travolta e Amadeus, protagonisti del ballo del qua qua)