Per celebrare la Giornata della Memoria 2024, in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto, è necessario informarsi e conoscere la storia. Per questo motivo, la redazione di Giovani Reporter propone cinque articoli fondamentali per coltivare la memoria e non dimenticare.
Giornata della Memoria 2024: dobbiamo vigilare, sempre
La Giornata della Memoria 2024 si preannuncia divisiva per un mondo che sembra essersi dimenticato le atrocità della guerra e dell’odio. In Europa serpeggiano inquietanti germi di neofascismo, mentre riaffiorano, tristemente, episodi di antisemitismo che credevamo superati da decenni.
Mentre in tutto il mondo cadono le bombe e altro sangue viene sparso inutilmente, nessuno può permettersi il lusso di dimenticare l’abisso che, ottant’anni fa, ha portato allo sterminio di milioni di ebrei nel cuore della ‘civilissima Europa’. E nessuno può utilizzare l’Olocausto come scusa o passepartout per le intollerabili atrocità del presente.
Oggi più che mai è necessario acuire il proprio senso critico e informarsi, sviluppando un punto di vista autonomo e consapevole: persino le pagine più nere della Storia, come quelle della furia nazifascista e della Shoah, non sono eventi cristallizzati nel passato, ma possono diventare codici di lettura e analisi del presente.
La redazione di Giovani Reporter rende omaggio alla Giornata della Memoria 2024 proponendo cinque articoli usciti nel corso degli scorsi anni.
1. Come è lunga la notte – La crisi della democrazia
Il mondo contemporaneo si sta perdendo, annichilito dai ritmi frenetici della rincorsa e del profitto. Il valore e l’autenticità della democrazia si sgretolano e lasciano il posto al suo fantasma, al flebile eco di ciò che era. Dietro l’istituzione democratica, fatiscente e in crisi, si celano forme nuove di dittatura, ben mascherate.
Come fare per sopravvivere a questa crisi? Per non lasciarsi abbindolare dal populismo imperante e dall’odio generalizzato? Non resta che la Memoria, non quella brandizzata e ipocrita dei social network, ma un ricordo autentico e consapevole che possa fungere da fondamento per un futuro migliore. Su questo e su molto altro riflette l’articolo Come è lunga la notte – La crisi della democrazia.
2. Alle radici del totalitarismo – Da Hannah Arendt ai lager nazisti
L’articolo Alle radici del totalitarismo – Da Hannah Arendt ai lager nazisti propone un’analisi approfondita del fenomeno del totalitarismo, a partire dall’importante studio politologico realizzato da Hannah Arendt nel libro La banalità del male, per arrivare a una riflessione sul capolavoro di George Orwell, 1984.
Si ragiona sulla natura sostanzialmente originale del regime totalitario, fondato sul binomio ideologia-terrore, e sui suoi mezzi di sopraffazione privilegiati. Il totalitarismo è, per Arendt, una forma politica intimamente novecentesca, che si manifesta nel regime fascista, nazista e stalinista.
Le colonne portanti di questi regimi autoritari sono il massiccio impiego della polizia segreta, l’individuazione di un nemico comune, e l’accentramento di tutto il potere nelle mani di un capo.
3. Breve storia dell’antigiudaismo
Il termine antisemitismo è stato coniato nell’Ottocento e indica l’opposizione politica, mossa da un’ondata di odio razziale, al conferimento della cittadinanza agli ebrei in un’Europa. Spesso si tende a confondere l’antisemitismo con l’antisionismo o, più spesso, con l’antigiudaismo.
L’articolo Breve storia dell’antigiudaismo chiarisce le differenze, proponendo un esame critico del termine a partire dalle sue origini storiche fino al giorno d’oggi.
4. Odi et amo
Odi et amo è una lettera d’amore dedicata a tutti gli esseri umani, fatti di contraddizioni e limiti, ma anche di bellezza ed empatia. Attraverso una serie di riferimenti culturali e di attualità, l’articolo riflette sulle ipocrisie e i paradossi dell’epoca contemporanea, sull’insensata crudeltà che si riversa nelle manifestazioni di odio ormai all’ordine del giorno, e sul disincanto e la solitudine che affliggono tutti.
La Giornata della Memoria può essere l’occasione perfetta per ricordare che gli esseri umani sono, prima di tutto, individui capaci di amare.
5. Il giorno dopo il Giorno della Memoria 2024
Cosa rimane del 27 gennaio il giorno dopo? È a questa domanda che tenta di rispondere l’articolo Il giorno dopo il Giorno della Memoria, analizzando le contraddizioni e le ipocrisie di una ricorrenza che sembra, ad ogni anno, svuotarsi fino a diventare un rituale.
La Memoria si è trasformata in un bene di consumo, qualcosa di vendibile e di fruibile giusto un giorno all’anno. C’è il rischio, sempre più concreto, che col tempo il ricordo di ciò che è stato si sgretolerà, dimostrando che gli esseri umani, ancora oggi capaci di odiare con così tanta violenza, non sono davvero all’altezza della Storia.
Giovani Reporter
(Foto di copertina di Marie Bellando Mitjans per Unsplash)
Per la Giornata della Memoria 2024, ricordati anche di esplorare il percorso tematico dedicato alla Memoria di Giovani Reporter.