In questi ultimi tempi si è parlato molto di Putin e della Russia. Cosa c’è, però, alla base di questo potere? Cercheremo di approfondire questo argomento partendo dall’industria russa. La politica imperialista di Putin è sostenuta da un colosso dell’industria. Il suo nome è Rostec.
“Missione Rostec: migliorare la qualità della vita delle persone attraverso la creazione di prodotti ʻintelligentiʼ ad alta tecnologia”. Questo è l’obiettivo di Rostec, ente statale russo […] per lo sviluppo bellico e per il sostegno al complesso industriale russo, come mostra la homepage del sito ufficiale. Che cos’è Rostec e quando nasce? Chi è il suo CEO? E, soprattutto, perché Putin ne ha bisogno?
Che cos’è Rostec
Bisogna dire, innanzitutto, che la maggior parte delle informazioni su questa società possono essere ricavate dal suo stesso sito internet. Rostec è un ente di Stato russo – un colosso dell’industria militare ed aeronautica – specializzata nel sostenere le aziende nazionali strategicamente importanti per la Russia.
Si occupa di sviluppo tecnologico, soprattutto in ambito bellico. E, dati i tempi in cui viviamo, questo ultimo aspetto è il punto cruciale di questa ricerca.
“Alla fine del 2007, il Governo [scil. russo] ha deciso di istituire l’Ente di Stato ʻRostecʼ, al quale ha provveduto a trasferire una quota significativa del patrimonio industriale del Paese”.
Il suo CEO, dal 2007 ad oggi, è Sergej Čemezov, ex generale del KGB e “vecchio amico del KGB di Putin dai suoi giorni a Dresda (dove il presidente [scil. Putin] ha lavorato dal 1985 al 1990)”, come segnala The Economist in un articolo del 2007.
Quali sono le ragioni di questa istituzione da parte del Governo? Risponde il sito web: “Al centro della decisione di creare la State Corporation c’era l’intenzione di sostenere il complesso industriale russo nei momenti difficili e rendere le industrie nazionali competitive sui mercati mondiali”.
Tutto chiaro. Un organo che possa sostenere il complesso industriale russo. Ma che cosa vuol dire “nei momenti difficili”? I momenti difficili sono forse le guerre? Tutto fa pensare, in questi termini, che il Paese debba essere pronto ad affrontare imminenti minacce. Ad esempio quella che viene considerata la minaccia occidentale, ovvero la minaccia costituita – secondo Putin – in primis dagli Stati Uniti e poi dall’Inghilterra nel conflitto ucraino.
I “meriti” di Rostec
Riguardo alla formazione di questo colosso troviamo anche le giustificazioni del caso “Tra le società cedute a Rostec: 48 erano in declino o in crisi, 28 erano in bancarotta, 17 non svolgevano più alcuna attività d’impresa e 27 hanno già perso una quota dei loro beni o stavano affrontando un rischio significativo di tale perdita. Le loro catene di produzione – viene spiegato – erano allo sfascio, le loro immobilizzazioni erano logore e obsolete e tutti avevano un disperato bisogno di una gestione competente”.
Che senso ha offrire una giustificazione di questo tipo? Si sa come funziona il mercato, le aziende potenti inglobano quelle più deboli. Ma il punto è proprio questo.
Così funziona in Occidente, ma in Russia no, in Russia è tutto diverso. O meglio, questo si vuole far credere: la concorrenza, le battaglie economiche avvengono in Occidente; Rostec, invece, nell’inglobare quelle aziende avrebbe fatto un gesto di solidarietà.
Questa azienda è una “madre” che accoglie, non un “mostro” che annulla le altre imprese, esattamente come la Russia con le altre nazioni. Tutto a fin di bene. Questo è il messaggio che si vuole dare.
Poi vengono le giustificazioni economiche. “Nel corso di due anni, le entrate di Rostec sono aumentate del 60%, per un totale di 817 miliardi di rubli. Per avere un riferimento, nello stesso periodo di tempo, la produzione complessiva della Russia è cresciuta del 15%. La produzione per lavoratore di Rostec è quasi raddoppiata”.
Estrazione dei metalli e altro ancora
Nel 2013 vengono avviati numerosi progetti, ad esempio nel campo dell’estrazione di metalli dalle terre rare e della produzione di materiali compositi. Pare, inoltre, che l’azienda sia stata in grado di ampliare il proprio portafoglio di contratti internazionali e di espandere geograficamente l’esportazione dei suoi prodotti. “Le entrate della corporation sono arrivate a 1 trilione di rubli, con utili netti pari a 40 miliardi di rubli”. La società inizia, quindi, ad occuparsi anche di estrazione di metalli.
La corporation, intanto, acquisisce una serie di nuove società, come Radio Engineering Concern Vega (società russa specializzata in radar militari e sistemi di sorveglianza e C&C, comando e controllo per sistemi terrestri).
L’imperialismo russo
A questo punto, si apre un nuovo capitolo: le strategie di sviluppo. Viene approvata una strategia di sviluppo valida fino al 2025: “L’obiettivo principale è trasformare il modello economico della Russia, aumentando la quota di mercato dei prodotti ad alta tecnologia”.
Si parla quindi di una nuova strategia economica, che è composta da cinque elementi chiave: “crescita aggressiva, espansione in nuovi mercati, efficienza operativa, partnership con i principali attori del mercato e meccanismo di attuazione della strategia”.
“Il compito principale della società nella fase di crescita attiva è raggiungere la scala dei principali concorrenti globali. Uscire alla scala non è solo una questione di competitività, ma anche il compito di preservare la Russia come leader tecnologico mondiale”. E qui si gioca gran parte dell’imperialismo russo. Si parla di concorrenza, si parla di leader mondiale. Sono termini che sembrano ripresi dagli anni della Guerra Fredda.
Per quanto riguarda i mercati, invece, “data la capacità limitata del mercato interno russo, l’enfasi principale dovrebbe essere posta sull’esportazione dei prodotti della società, nel qual caso il mercato EurAsEC può essere utilizzato come trampolino di lancio per l’espansione globale”. Con EurAsEC si intende la Comunità economica euroasiatica, ovvero l’organizzazione che rappresentava alcuni Stati post-sovietici. Il 31 dicembre 2014 è stata sostituita dall’Unione economica euroasiatica.
Rostec – Leonardo e quei famosi accordi scomodi
Tra i Paesi che hanno instaurato collaborazioni con il colosso statale russo c’è anche la stessa Italia. In un articolo del Sole 24 Ore del 17 giugno 2016, l’allora CEO di Leonardo-Finmeccanica Mauro Moretti afferma di essere sul punto di chiudere un accordo con Rostec su un modello di elicottero.
Leonardo – azienda italiana che si occupa di sviluppare sistemi per la difesa, esattamente come Rostec – è stata un socio di Rostec.
Nel 2016, infatti, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Vladimir Putin hanno firmato a San Pietroburgo accordi bilaterali di cooperazione tra aziende russe e italiane. Leonardo è diventata così socia di Russian Helicopters, la quale fa parte di Rostec. Le attività di Leonardo in Russia sono ora congelate.
I prossimi obiettivi
Per finire, per quanto riguarda lo sviluppo della corporation, ci sono i risultati da raggiungere nel 2025: “Entrata nella top ten delle più grandi società industriali del mondo in termini di fatturato; margine EBITDA (margine operativo lordo) al livello del miglior quarto dei player mondiali”.
Rostec si occupa anche di Politiche sociali; infatti, rivendica: “La corporation sta sviluppando l’infrastruttura sociale nelle regioni russe. Producendo prodotti di importanza sociale, aumentando l’efficienza produttiva e portando la qualità del prodotto agli standard mondiali, Rostec sta spingendo le industrie russe a un nuovo livello”.
È questa la potenza dell’azienda? Ma che cosa significa “importanza sociale”? Cosa sono i prodotti di importanza sociale? L’azienda – esattamente come lo Stato stesso – adotta un linguaggio propagandistico per promuoversi.
Rostec si propone dunque di garantire ammortizzatori sociali a tutte le categorie di dipendenti. “Unificare tutte le politiche sociali e applicarle in tutte le partecipazioni e le entità della società”. Occuparsi del reclutamento e del mantenimento di professionisti altamente qualificati “che abbiano le competenze richieste per implementare la strategia di sviluppo di Rostec”. E infine “adattare gli elementi delle politiche sociali alle esigenze e alle aspirazioni individuali dei dipendenti e sviluppare un approccio individualizzato”.
I prodotti
La Russia ha attraversato, come tutti, la pandemia; ma, a differenza degli altri Paesi, ha subito anche le sanzioni internazionali in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Nonostante le sanzioni e la pandemia di Coronavirus, però, l’azienda ha continuato a sviluppare e produrre prodotti ad alta tecnologia. I principali fattori di crescita di Rostec nel 2021 sono stati “la costruzione di aeromobili e motori, insieme al settore medico”. Tra gli eventi che hanno riguardato l’azienda nel 2021 bisogna ricordare “la prima del caccia Checkmate di quinta generazione e il primo volo dell’elicottero Ka-226T ‘Climber’.
Per quanto riguarda i prodotti, c’è un’ampia possibilità di scelta. Prendiamo un annuncio qualsiasi, legato ad esempio a un prodotto che sul sito dell’azienda viene letteralmente definito un “tritacarne per terroristi”. “Come può un soldato delle Forze Speciali ingaggiare un terrorista, se quest’ultimo è protetto da una spessa corazza o si trova in un rifugio? Per questo, la holding High-Precision Systems ha sviluppato il sistema di fucili d’assalto ShAK-12, un’arma da combattimento ravvicinata progettata per le operazioni antiterrorismo urbane”.
Troviamo, inoltre, tra gli articoli più “interessanti”: veicoli da combattimento, veicoli militari da sbarco, lanciafiamme, giubbotti d’assalto, un sistema LOG-RANGE (per combattere “lo sciame di droni”) per quanto riguarda le tecnologie e attrezzature belliche.
Per quanto riguarda le tecnologie per uso comune, invece, materiali dentali (Prima dell’invasione dell’Ucraina, “la quota di fornitori stranieri nel mercato interno era di circa il 90% con gran parte delle consegne effettuate dai Paesi europei”). E poi defibrillatori intelligenti (come AED A15), elicotteri, aerei di linea, autobus, trattori, automobili (come LADA XRAY) e altro ancora.
Ecco il colosso che sostiene la Russia e la politica imperialista di Putin.
Riccardo Gardi
(Immagine in copertina di Maksim Konstantinov/Global Look Press e immagini nell’articolo dal sito ufficiale Rostec)
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