Lo scorso 11 giugno, Novak Djokovic ha trionfato per la terza volta in carriera al Roland Garros. Con questa vittoria Nole ha stabilito un nuovo record di vittorie nei tornei del Grande Slam, arrivando a quota 23 titoli conquistati. Grazie a questo risultato Novak ha fatto un altro passo importante verso la consacrazione come più grande tennista di tutti i tempi.
Nulla ha potuto il norvegese Casper Ruud contro il tennis implacabile del serbo. Giunto alla settima finale nel torneo parigino, Novak Djokovic ha fatto valere la sua lunga esperienza piegando in tre set l’avversario, con un netto 7-6, 6-3, 7-5 dopo 3 ore e 13 minuti di gioco.
Con Nadal fuori dai giochi da mesi, Nole partirà da favorito anche a Wimbledon dove avrà senz’altro la possibilità di incrementare ulteriormente il record archiviato al Roland Garros.
Una vittoria annunciata
Il serbo apre il 2023 portando a casa gli Australian Open per la decima volta, trionfando in finale su Stefanos Tsitsipas per 6-3, 7-6, 7-6. La vittoria a Melbourne gli consente di tornare nuovamente in vetta alla classifica mondiale. Proprio grazie a questo traguardo il 27 febbraio scorso inizia la sua 378ª settimana da numero uno del mondo, infrangendo il record assoluto di 377 settimane stabilito da Steffi Graff nel singolare femminile negli anni Novanta.
Dopo una primavera sottotono, segnata dall’esclusione dai Masters 1000 americani di Indian Wells e Miami, Novak perde la prima posizione del ranking ATP a vantaggio del giovane fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz, fresco delle vittorie a Barcellona e a Madrid. Al torneo di Monte Carlo subisce una sconfitta prematura al secondo turno e raggiunge la semifinale agli Internazionali BNL d’Italia a Roma presentandosi a Parigi in piena forma. Avendo già conquistato ben 22 titoli Slam in carriera, Novak sa esattamente come ritrovare linfa vitale proprio in corrispondenza di questi appuntamenti importanti.
Fino ai quarti di finale il serbo non cede neanche un set agli avversari. Dopo aver battuto il russo Karen Khakanov, in semifinale incontra proprio Alcaraz. I primi due set sono molto equilibrati: Novak si impone per 6-3 nel primo e lo spagnolo ha la meglio nel secondo per 7-5. All’inizio del terzo parziale, però, dopo una battaglia estenuante Alcaraz inizia ad accusare evidenti problemi muscolari. Purtroppo per lui i crampi non gli lasciano speranza contro il serbo che chiude gli ultimi due parziali con un doppio 6-1.
In finale con Ruud, dopo un primo set sul filo del rasoio vinto da Djokovic al tie-break, Nole porta a casa agevolmente l’incontro per 7-6, 6-3, 7-5, senza grosse difficoltà. Nonostante l’ascesa delle nuove leve, Novak, dall’alto dei suoi quasi 37 anni, sembra non cedere al passare del tempo; è ancora lui l’uomo da battere.
Il recordman del tennis
Nel corso della sua strabiliante carriera Novak ha conquistato una serie impressionante di record. Dopo la vittoria al Roland Garros 2023 è diventato ufficialmente il tennista più vincente della storia in termini di “Big Titles“, cioè i tornei più prestigiosi del circuito.
Oltre ai 23 Slam conquistati in 35 finali disputate, il serbo ha portato a casa ben 38 Masters 1000 (record assoluto) e 6 ATP Finals (record condiviso con Roger Federer) per un totale di 67 Big Titles. Nadal e Federer, suoi rivali di sempre, sono fermi rispettivamente a 58 e 54 titoli.
In particolare Novak Djokovic è l’unico nella storia del tennis ad aver vinto tutti e 9 i Masters 1000 del circuito ATP. Addirittura è stato capace di disputare ben 11 finali consecutive in questi tornei, da Parigi 2014 a Miami 2016. Djokovic è inoltre l’unico tennista dell’era Open, oltre all’australiano Rod Laver, ad aver vinto consecutivamente tutti e 4 i tornei del Grande Slam. A differenza di Laver però il serbo non ha ottenuto tale risultato nello stesso anno solare ma tra il 2015 e il 2016.
Tuttavia Novak, per primo, ha ottenuto tale risultato su tre superfici di gioco differenti (cemento, erba e terra rossa). Con il Roland Garros di quest’anno è diventato poi l’unico atleta ad aver vinto almeno tre volte tutti i titoli dello Slam.
Grazie a tutti questi successi è riuscito a chiudere l’anno da numero uno del mondo per ben 7 volte (2011, 2012, 2014, 2015, 2018, 2020 e 2021), altro record assoluto degno di nota. In particolare è arrivato a quota 389 settimane al primo posto del ranking mondiale. Negli ultimi anni infatti ha superato il precedente record che era stato stabilito da Roger Federer, fermo a quota 310 settimane.
Le dure critiche e la rinascita di Djokovic
Da un punto di vista mediatico gli ultimi tre anni non sono per niente stati facili per Djokovic. Il serbo è stato oggetto di dure critiche a partire dall’estate 2020, quando ha deciso di organizzare l’Adria Tour, una sorta di tournée di tennis itinerante con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficienza.
Purtroppo l’evento è stato organizzato nel bel mezzo della pandemia di COVID-19 senza troppa attenzione ai controlli sanitari, né per i giocatori né per il pubblico. Proprio per questo motivo l’Adria Tour è stato un focolaio di numerose infezioni da coronavirus.
Nonostante l’obiettivo della manifestazione sia stato sicuramente positivo, qualcosa nella gestione della prevenzione sanitaria è andato storto.
Tuttavia Nole ha affrontato la bufera mediatica come solo lui sa fare: nel 2021 infatti in risposta ai suoi detrattori ha portato a casa ben tre Slam su quattro mancando solo la finale agli US Open persa da Daniil Medvedev in tre set.
Il 2022 è stato poi l’anno della discordia in quanto, a causa della sua scelta di non sottoporsi al vaccino anti-covid, non ha potuto prendere parte agli Australian Open e a tutti i tornei disputati negli Stati Uniti. Anche in questo caso il serbo ha subito durissime critiche che, ad ogni modo, non sono bastate a contrastare la sua decisione. In fin dei conti Novak ha sempre trasformato le difficoltà nel suo principale stimolo ad andare avanti.
Anche in questo caso infatti gli attacchi nei suoi confronti non hanno sortito nessun effetto se non quello di renderlo più forte di prima. Nonostante l’esclusione da molti tornei, è riuscito comunque a rimanere in top 10 per poi tornare al successo in questo 2023 dove sembra ormai più determinato che mai a battere tutti i record della storia del tennis.
Verso Wimbledon
Ormai mancano poche ore all’inizio del torneo di Wimbledon e Djokovic è sicuramente il favorito indiscusso per la vittoria finale. Se riuscisse a portare a casa anche questo titolo eguaglierebbe il record di 8 titoli conquistati a Londra da Federer. Sarebbe anche il primo giocatore nella storia a vincere per ben quattro stagioni differenti tre Slam su quattro e sarebbe il terzo, dopo Bjorn Borg e Roger Federer, a conquistare per cinque volte di fila lo stesso torneo dello Slam nell’era Open.
La statistica che forse è più impressionante riguarda però il numero di titoli conquistati dopo i 30 anni. Riconfermandosi vincitore a Wimbledon anche quest’anno, infatti, Nole arriverebbe a 12 tornei Slam conquistati dopo il trentesimo compleanno. In questa maniera staccherebbe ulteriormente i suoi rivali Nadal e Federer che sono a 8 e 4 trofei ciascuno. Questo dato è la prova di quanto il serbo sia stato capace di preservare e curare il suo fisico in maniera eccezionale.
Da non dimenticare poi che con l’ottavo Wimbledon in tasca, Djokovic arriverebbe a quota 24 Slam che, estendendo il campo di indagine anche al tennis femminile, sarebbe record assoluto. Solo l’australiana Margaret Smith Court, a cavallo tra gli anni 60′ e gli anni 70′, è riuscita ad imporsi per ben 24 volte nelle prove del grande Slam. L’erba di Londra sta quindi aspettando di celebrare il più grande recordman che il tennis maschile abbia mai avuto.
Diego Bottoni