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“Non posso neanche dire che un culø è bello?” ~ Brevi storie tristi

Bobbi Valsecchi

Insomma, non posso neanche più dire che un culø è bello?

Boomer indignato sulla questione di Matteo Bobbi e Davide Valsecchi

Nel nostro Paese, è noto, la madre degli imbecilli si è data parecchio da fare. Non pensavo tuttavia che l’ennesimo paladino delle libertà a senso unico avrebbe sindacato anche su quer pasticciaccio brutto consumatosi ai microfoni di Sky.

Riassumo per tutti quelli che pensano che il DRS sia una malattia sessualmente trasmissibile: durante il post-gara del GP di Barcellona due volti noti – e, bisogna dirlo, preparatissimi – di Sky, Matteo Bobbi e Davide Valsecchi, si sono lasciati andare, davanti a una Federica Masolin piuttosto irritata, ad apprezzamenti sul sedere di una passante che avevano più dell’erudito che dell’educato.

Lo spezzone incriminato della diretta di Sky Sport Formula 1.

La direzione del programma, dando prova di inconsueto senso della misura, ha deciso di lasciare a casa i due (che nel frattempo si sono scusati via social) soltanto per il prossimo GP, quello del Canada.

Bobbi e Valsecchi: condanna o assoluzione?

Di qui, ovviamente, lo stucchevole mare di polemiche che ci riporta alla frase di cui sopra. Dobbiamo crocifiggere Bobbi e Valsecchi per il loro scivolone? No. Dobbiamo forse adorarli come martiri? Decisamente no.

Dobbiamo inserire, fra i diritti da reclamare alla prossima manifestazione, anche la possibilità di apprezzare un ubertoso paio di chiappette? Nemmeno questo. Ma, come al solito in casi del genere, si tratta solo di avere un po’ di gusto – o meglio educazione.

Bobbi Valsecchi
Federica Masolin e Davide Valsecchi allo Spielberg nel 2017. Immagine rielaborata da Race Fans; i diritti dell’originale sono di XPB Images.

Dire “hai un culo strepitoso” nel letto della tua metà può essere dolce e sensuale; un po’ meno farlo ad alta volce per strada. Difficilmente, poi, la tua avance coglierà nel segno se la persona in questione non sa nemmeno chi sei.

Date queste premesse, non si vede quale libertà si possa ledere evitando di commentare in diretta nazionale il retrotreno della prima che passa. Ah, già. Dimenticavo: la libertà di dire cazzate.

Lorenzo Bezzi

(In copertina rielaborazione grafica di Matteo Bobbi, Federica Masolin e Davide Valsecchi)


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