Nel weekend del 25 e 26 marzo ho vissuto in prima persona un’esperienza unica. Ho fatto da volontaria al Castello di Carmagnola a Clusane, in occasione delle giornate primavera del FAI, evento in cui beni storico-culturali di tutta Italia sono aperti al pubblico in via eccezionale.
Le giornate FAI
Il FAI, o Fondo Ambiente Italiano, è un ente non profit la cui missione è la tutela dei beni culturali e paesaggistici del nostro Paese.
Le Giornate FAI si tengono in autunno e primavera, gli unici periodi in cui molti beni tutelati hanno aperto le loro porte che rimangono chiuse per il resto dell’anno. Le giornate hanno visto aumentare visitatori e iscritti negli ultimi anni. Dopo uno stop dovuto alla pandemia da Covid-19, con visite a ingresso chiuso, i visitatori sono tornati a crescere e hanno raggiunto i numeri pre-pandemia.
In queste giornate ho prestato volontariato come guida e accoglienza al banco del Castello di Carmagnola a Clusane (frazione di Iseo) nel cuore della Franciacorta, Brescia. Clusanesi e turisti hanno potuto ammirare il castello trecentesco, aperto al pubblico per la prima volta.
Un weekend di successo
L’affluenza importante che si è registrata (più di 1.700 visitatori considerando solo il castello di Carmagnola) è dovuta in parte alla curiosità dei visitatori per un monumento normalmente precluso al pubblico, ma è anche merito della passione e dell’impegno dei volontari.
Questi erano responsabili dell’organizzazione dell’accoglienza del pubblico e dello studio e della preparazione dei tour guidati. Il nostro compito è stato accompagnare le persone nei saloni e nelle stanze, raccontare i dettagli di ogni affresco o camino e svelare la storia dei personaggi che hanno vissuto in quegli spazi.
Uno degli elementi fondamentali che ha aiutato a non trascurare i gioielli più nascosti è stato il lavoro di squadra dei volontari della missione FAI. Io stessa scopro ogni volta nuovi palazzi, chiese o castelli di cui ignoravo completamente l’esistenza e questa esperienza ha costituito un’occasione per conoscerli, per studiarne la storia e trasmetterla a mia volta ai visitatori.
Nell’ultima giornata, domenica, nemmeno il maltempo ha scalfito la volontà delle persone di visitare il castello, nonostante la pioggia e il freddo.
La (ri)scoperta delle meraviglie italiane
Molti sono venuti da lontano, anche solo per ammirare questa attrazione esclusiva.
A riprova del fatto che l’interesse per l’arte e per la storia nel nostro Paese non è morente.
Le affluenze nei musei nostrani sono ritornate ai livelli pre-Covid, ma ci si chiede se si tratti soprattutto di turisti stranieri o se anche gli italiani siano attratti dalla nostra offerta culturale.
Se ci fossero più incentivi oltre alla prima domenica del mese in cui l’ingresso ai musei è gratuito, forse ci sarebbe una maggiore opportunità per risvegliare la curiosità verso la nostra storia artistica.
L’aspetto più emozionante di questa esperienza di volontariato è stato di sicuro poter raccontare e mostrare le bellezze meno conosciute d’Italia. Tuttavia, è stato anche formativo conoscere persone con così tanto amore e devozione verso l’arte che mettono tempo e lavoro per valorizzare le perle del Bel Paese.
Francesca Fabbri
(in copertina e nell’articolo immagini del Castello Del Carmagnola di Clusane, dal sito ufficiale del FAI)