Il Festival di Sanremo, anche in questo 2023, ci ha regalato sorprese interessanti, e sicuramente il panorama della canzone italiana sta pian piano cambiando. Tra autori emergenti e autori che riemergono, look arditi e fiori distrutti, anche questa volta siamo stati intrattenuti a dovere. E, finalmente, sono uscite le pagelle dei nostri pupilli…
28. Sethu – Cause perse
Ultimo per una ragione: il pezzo potrebbe averlo fatto Naska… ma meglio. Il suo live è stato estremamente mediocre. Batteria super “fake” – una successione degli stessi quattro accordi –, anche se il timbro del frontman è interessante. Probabilmente non sarebbe nemmeno il brano peggiore, ma il fatto che un brano “sanremese” duri 2 minuti infastidisce non poco.
VOTO: 4
27. Will – Stupido
Pezzo estremamente anonimo e testo di una banalità disarmante – che però, al contrario di molti altri, viene dalla penna dal cantante stesso. Infatti, il ritornello funziona a metà e la live è stata buona, anche se davvero piatta.
VOTO: 4+
26. LDA – Se poi domani
Banalissima ballata senza un minimo di sapore. Bella la voce di LDA, che sa anche gestirla in live, ma il pezzo è estremamente inoffensivo.
VOTO: 4.5
25. Modà – Lasciami
Che dire… il pezzo dei Modà si colloca probabilmente sullo stesso livello di quello dei giovani concorrenti. Dalla sua, Kekko ha solo l’esperienza. Pezzo super blando e mixato malissimo, poiché il ritornello – seppur catchy – viene sommerso dal resto dell’arrangiamento.
VOTO: 5
24. Shari – Egoista
Voce e timbro sono tra i più particolari del festival, ma esageratissimo il vibrato. La produzione è fatta ad hoc ma il fatto che la strofa sia uguale al ritornello la rende estremamente ripetitiva. Interessante il vocalizzo finale anche se un po’ eccessivo nei live: probabilmente è un pezzo che rende meglio in studio. Buona, infine, la produzione di Salmo.
VOTO: 5+
23. Olly – Polvere
Produzione interessante e ritornello estremamente accattivante. Uno dei più particolari tra i giovani. Il testo, però, è tremendo e non riesco davvero a collocarlo più in alto in classifica.
VOTO: 5.5
22. Mara Sattei – Duemilaminuti
Banalissima, noiosissima, piattissima. A livello strumentale ricorda i Måneskin ma più blandi, senza l’interpretazione di Damiano e un ritornello che sia veramente figo. Interessante il finale e lei ottima performer, ogni sera precisa come un orologio svizzero. Però, è un pezzo che non dice davvero nulla.
VOTO: 5.5
21. Ultimo – Alba
Il pezzo era potenzialmente uno dei più interessanti dell’artista, per la sua struttura atipica e per il cantato intimo e soffuso. Poi, però, diventa un qualsiasi pezzo di Ultimo in cui urla senza seguire nemmeno uno schema armonico. Peccato…
VOTO: 5/6 (ma forse si meriterebbe 3)
20. Leo Gassman – Terzo cuore
Si sente troppo la penna del frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, sembra che la personalità del cantante non esista in questa canzone. Però apprezzabile l’estensione e il timbro di voce nel ritornello. Produzione generica simil-Coldplay come quasi tutto il recente repertorio dei Pinguini.
VOTO: 6-
19. Articolo 31 – Un bel viaggio
Il pezzo è molto bello per motivi nostalgici, essendo estremamente legato alla band. Tuttavia, l’autotune rovina davvero la canzone, e nel live rende peggio. Il ritornello funziona, anche grazie a Federica Abbate. Produzione abbastanza brutta, ma ho apprezzato particolarmente il testo e il sentimento di J-Ax e DJ Jad.
VOTO: 6
18. Mr. Rain – Supereroi
Per la ruffianeria del testo e del coro di bambini meriterebbe l’insufficienza. Purtroppo, complice una Federica Abbate in gran spolvero, il pezzo funziona, è arrangiato discretamente e il ritornello è memorabile.
VOTO: 6.5 (ma meriterebbe 1)
17. Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
Il pezzo è bello, sia dal punto di vista della produzione sia per quanto riguarda il testo. Davvero belli gli archi sul finale. Il problema è che la versione in studio è pressappoco identica alla versione live; e la versione live, ogni singola sera, è stata disastrosa. Tuttora si fa fatica a sentire il testo…
VOTO: 6.5 (al brano… 2 a Grignani)
16. Giorgia – Parole dette male
Una delle voci migliori della musica Italiana. Purtroppo, però, nonostante sia stata molto brava a tenere il palco, in questo festival non l’ho mai vista al massimo della forma vocalmente, nemmeno nella serata cover.
In più, il pezzo non è stato all’altezza. Non un brutto pezzo, ma a Sanremo serve un arrangiamento ricco e questa secondo me è troppo semplice: ha un crescendo che non esplode e lascia davvero l’amaro in bocca.
VOTO: 6.5
15. gIANMARIA – Mostro
Che brutti i kick… Sa usare bene il suo timbro viscerale e il testo è buono, ma la produzione lo svalorizza tantissimo.
VOTO: 6.5 (al pezzo, 5 alla produzione)
14. Ariete – Mare di guai
In studio questa canzone ha un’altra vita. Carina la produzione, testo con momenti ottimi come “ci siamo incontrate dentro momenti pessimi” – ma, dopotutto, l’autore è Calcutta. Il pezzo ha una bella apertura con la batteria in 4/4 nella seconda strofa. Il brano è un continuo contrasto: prende ritmo per poi smettere di nuovo. Ariete, però, riesce a cantare davvero bene solo l’ultima sera.
VOTO: 6.5
13. Colla Zio – Non mi va
Vocoder stiloso, mi ricordano i The Kolors ma più bravi e con migliori linee di basso. Diciamo che in live rende mille volte di più. Bella la chitarra, però preferivo il brano di Sanremo giovani. Comunque, i Colla Zio sono di un’altra categoria rispetto agli altri giovani in gara.
VOTO: 6/7
12. Levante – Vivo
Lei perfetta, rende benissimo nel live ogni sera, anche con la bellissima cover di Vasco. La canzone funziona, suona bene ed è prodotta discretamente. Il ritornello però suona davvero male, sembra che abbia voluto infilare un concetto senza preoccuparsi della metrica.
Detto questo, siamo sempre spanne sopra la concorrenza. Il testo è forse il migliore del Festival.
VOTO: 7
11. Paola e Chiara – Furore
Bangerone elettro-dance, cantata bene anche in live, con ritornello che spinge. Un po’ semplice come pezzo e la produzione non un granché. La versione in studio rende il quadruplo meno del live. Testo davvero “cringe” ma funzionale. Miglior come back del Festival.
VOTO: 7
10. Cugini di campagna – Lettera 22
Il testo è adatto a loro e il pezzo ha una vera svolta quando entra il synth. La seconda parte del brano è il mio momento preferito del festival (complice la scrittura della Rappresentante di Lista). Però, le strofe sono estremamente ripetitive e il pezzo nel suo insieme non è un granché.
VOTO: 9 (per il ritornello e 6 per le strofe, quindi si colloca nel mezzo)
9. Tananai – Tango
Non è il Tananai divertente, chiaramente una delle sorprese del Festival per il suo “apparente miglioramento vocale”. Io penso che sia migliorato ma che l’anno scorso fosse semplicemente in una settimana no, perché non è mai stato incapace nei live.
La ballata è meno memorabile di Abissale, ma è scritta come si deve, arrangiata in maniera furba e “sanremese” e ha un pay-off perfetto nel finale.
VOTO: 7+
8. Elodie – Due
Ottima la produzione, il ritornello spinge ma ho preferito gli altri suoi singoli. Ha l’andamento di Bagno a mezzanotte ma i vocals di Tribale e Ok respira. Carina la canzone ma che non esplode. La sua voce sempre bellissima.
VOTO: 7+
7. Madame – Il bene nel male
Produzione ottima, enorme problema di mixing con troppi bassi, struttura intossicante, con queste ripetizioni super funzionali è una delle più interessanti del Festival, cantata bene anche live. Scritta molto bene e a livello di performance fortissima ogni sera.
VOTO: 7.5 (anche se mixata davvero male)
6. Coma_Cose – L’addio
California ottima, c’è poco da dire; Fausto in studio rende molto di più. Il ritornello non esplode e il pezzo ricorda estremamente Mancarsi. Il testo però è molto bello, il mio preferito del festival.
VOTO: 7/8
5. Rosa Chemical – Made in Italy
Rosa è tornato. Riesce a non farsi mangiare dai suoi stessi meme e a divertire come agli esordi. Produzione top, liriche divertenti e performance perfette ogni sera. Anche lui sorpresone live, dove i cori sono un miglioramento notevole rispetto alla versione in studio.
VOTO: 8-
4. Lazza – Cenere
La hit del festival: ritornello mega memorabile, performance live di livello e probabilmente uno dei migliori pezzi dell’artista per produzione e melodia. Il pezzo rap è personalmente la parte più debole del pezzo e continuo a preferire il Lazza pop. Aggiungo che è la migliore voce live del panorama pop-rap, almeno tra i giovani.
VOTO: 8
3. Marco Mengoni – Due vite
Il pezzo è scritto bene, prodotto bene e arrangiato meglio. In più, Mengoni ha dalla sua abilità canore senza paragoni e la struttura del pezzo funziona benissimo nel suo finale. Poco da dire… vincitore meritato.
VOTO: 8+
2. Anna Oxa – Sali (canto dell’anima)
Per quanto lei non sia stata perfettamente in bolla nei live e la canzone stessa sia troppo nello stile di Francesco Bianconi, il suo timbro e i vocalizzi sguaiati nel finale mi catturano come nessun’altra canzone presente al festival. Quindi sarò pazzo… ma per me è una delle migliori.
VOTO: 8.5
1. Colapesce e Dimartino – Splash
Che dire… si riconfermano tra i migliori cantautori della scena italiana. Si superano rispetto alla hit che era Musica leggerissima, portando sì un tormentone ma anche un gran pezzo d’autore. La frase “ma io lavoro per non stare con te” è già un instant classic.
Prodotta bene, anche se la versione in studio rende meglio del live. I synth, le batterie battistiane lo rendono il pezzo migliore del festival, e non ne sono sorpreso.
VOTO: 9
Davide Petrella
Quando sei autore dei due brani finalisti, cioè Due vite di Marco Mengoni e Cenere di Lazza, nonostante siano così diversi tra loro, e di due mondi così distanti, puoi considerarti arrivato. Assurdo come non sia ancora in gara con il suo pseudonimo Tropico e non abbia ancora il rilievo che meriti nel mainstream del panorama italiano.
Il vero vincitore del festival.
VOTO: 10
Marco Moncheroni
(In copertina, da sinistra, Gianni Morandi, Chiara Ferragni e Amadeus, insieme ai cinque finalisti: Tananai, Lazza, Ultimo, Mr. Rain e Marco Mengoni)
Per approfondire: “Sanremo non è più come una volta” – …E ci dispiace? di Eleonora Pocognoli e Dov’è Blanco: Quella brutta figura di ieri sera ~ Brevi storie tristi di Elettra Dòmini.