
Dopo la conclusione dell’equivoco mondiale in Qatar con il trionfo della nazionale albiceleste, c’è la ripartenza della Serie A: riusciranno le grandi a contenere la fuga del Napoli?
A 50 giorni dallo stop del massimo campionato per il mondiale in Qatar, riparte finalmente la Serie A. Le 20 squadre italiane, al termine di una sosta anomala, ripartono con la stessa voglia del primo giorno, pur consapevoli di una classifica che sembra aver delineato gli obiettivi di ciascuna squadra.
Sono infatti ben 15 le giornate disputate, quasi la metà, ma il copione della stagione è ancora tutto da scrivere: mancano ancora 23 giornate alla conclusione. Un’eternità, sia per chi lotta per lo scudetto, sia per chi lotta per la salvezza. Ma come riparte, dopo numerose settimane di sosta, il nostro campionato?
Un Napoli in solitaria
Nei piani alti della classifica è caccia al Napoli. I partenopei, dopo una prima parte di campionato da record (13 vittorie e 2 pareggi), puntano a riportare all’ombra del Vesuvio uno scudetto che manca ormai da 33 anni, dai tempi del compianto Diego Armando Maradona.

La prima sfida post-mondiale vedrà gli azzurri impegnati in uno scontro diretto d’altissima classifica, contro l’Inter di Simone Inzaghi a San Siro. In caso di vittoria, i partenopei metterebbero davvero un sigillo fondamentale, quasi decisivo per le sorti del campionato, mentre, in caso di sconfitta, le avversarie potrebbero riavvicinarsi.
Il Napoli ha disputato una prima parte di stagione strepitosa, grazie alle prodezze del nigeriano Osimhen e del georgiano Kvaratskhelia, alla quantità a centrocampo di Lobotka e Ndombele, alle sgroppate a tutta fascia del capitano Di Lorenzo e al contributo delle riserve di lusso Simeone e Raspadori. Se i partenopei manterranno questo livello, sarà difficile per le avversarie fermare la loro marcia verso il trionfo.
Milan inseguitore
Il Milan di Stefano Pioli è sempre vivo. I rossoneri, al secondo posto in classifica, sono attesi dalla difficile trasferta di Salerno, e sul finire del primo spezzone di campionato hanno balbettato, perdendo terreno nei confronti del Napoli.
Prova di questa cattiva condizione del Milan sono la sconfitta contro il Torino e il deludente pareggio contro la Cremonese, prima della sosta.

I rossoneri potranno però contare sulla corsa di Theo Hernandez e l’onnipresenza di Giroud: i due, reduci da uno strepitoso mondiale con la Francia, sono pronti a fornire il loro contributo per permettere al Milan di rialzarsi e di provare a difendere lo scudetto, conquistato lo scorso anno.
Oltre a loro, si attendono nuovamente le geometrie di Tonali, il talento assoluto di Rafael Leao, la compattezza difensiva di Tomori e Kalulu, e il tanto atteso ritorno di Mike Maignan in porta, uno dei protagonisti assoluti dello scorso anno.
Juventus: il terzo incomodo
La Juventus pare la squadra più accreditata a rincorrere il Napoli. I bianconeri ricominceranno da ospiti della Cremonese, in piena zona retrocessione, allo stadio Giovanni Zini.
La squadra di Max Allegri riparte con tanti punti interrogativi, in campo, ma soprattutto fuori: si è conclusa l’era della famiglia Agnelli, un nome che indissolubilmente sarà legato per sempre ai trionfi della “Vecchia Signora”. A portare l’intero CDA bianconero alle dimissioni dello scorso 28 novembre sono stati gli sviluppi dell’indagine Prisma, sulle plusvalenze fittizie e sul reato di falso in bilancio; un’accusa che getta ombre sinistre sul passato, sul presente e sul futuro della società torinese, che si ritrova ad un vero e proprio anno zero.

Anche in campo non mancano le perplessità: dopo una prima parte di stagione caratterizzata da un inizio disastroso, con Allegri pesantemente criticato per il gioco espresso, per i risultati mediocri in campionato e per l’imbarazzante avventura in Champions League (conclusa con 5 sconfitte in 6 partite nel girone), i bianconeri hanno riacquisito consapevolezza nei propri mezzi, ritrovando notevole solidità difensiva, fattore che gli ha permesso di mettere a referto 6 vittorie consecutive in campionato senza subire gol.
I bianconeri, con il ritorno di Di Maria dopo un mondiale stratosferico, e con la maturità di Rabiot, si candidano a riprendere il cammino di successi, affidandosi anche all’incisività sottoporta di Vlahovic, e soprattutto al ritorno del tanto atteso Federico Chiesa, che, dopo l’infortunio, vuole riprendersi la scena in campionato, con la sua classe cristallina. Inevitabilmente però, l’attenzione sarà concentrata anche su quanto succederà fuori dal campo.
Inter e Lazio appaiate sotto al podio
A seguire, al quarto posto, troviamo l’Inter, con 30 punti: per i nerazzurri è stato un primo spezzone di campionato turbolento. Il cammino quasi perfetto contro le squadre alla sua portata ha avuto come contraltare un bilancio pessimo negli scontri diretti d’alta classifica. Finora infatti i nerazzurri, salvo che contro l’Atalanta, prima della sosta hanno sempre perso i confronti con le dirette concorrenti per lo scudetto e la Champions League.

La Beneamata è dunque chiamata ad invertire la rotta per riproporsi con insistenza al vertice del campionato. Grazie alla definitiva consacrazione di Federico Dimarco, alle reti di Lautaro Martinez, alle invenzioni di Barella e Calhanoglu e all’incisività di Marcelo Brozović, i nerazzurri sono pronti per rilanciarsi ad altissimo livello in campionato. L’obiettivo primario ora è la Champions, mentre lo scudetto, attualmente, resta più un’utopia che una possibilità concreta.
Una Lazio incostante
Appena fuori dalla zona Champions, a pari punti con l’Inter, c’è la Lazio. Al secondo anno con Sarri in panchina, la squadra biancoceleste ha acquisito maggiori certezze, ma qualche battuta a vuoto c’è stata. La sconfitta senza appello contro la Juventus, prima della pausa, e l’inaspettata caduta casalinga contro la Salernitana sono sintomo della carenza di continuità di questa squadra.
La vittoria nel derby ha dato certezze all’ambiente, che deve radunarsi intorno al talento di Milinkovic-Savic e alle giocate di Felipe Anderson e Zaccagni per conquistare il piazzamento Champions League, in attesa del ritorno del suo uomo simbolo, Ciro Immobile, ancora alle prese con l’infortunio rimediato nella gara contro l’Udinese.
Roma e Atalanta sull’altalena
A 27 punti troviamo appaiate Atalanta e Roma, due squadre che, dopo un buon inizio, stanno vivendo un momento travagliato. I nerazzurri bergamaschi si sono eclissati dopo un avvio promettente di stagione (capolisti alla quinta giornata), e sono reduci da tre sconfitte consecutive prima della sosta (ultima, quella sovracitata contro l’Inter). L’allenatore della Dea, Giampiero Gasperini, ha bisogno dell’apporto offensivo che il solo Ademola Lookman non può assicurare. Serve il ritorno ad alti livelli di Muriel e la vivacità di Malinovskyi e Pasalic per risollevarsi dal periodo complicato.
Per Duvan Zapata, invece, il matrimonio con la “Dea” sembra ai titoli di coda: il colombiano, ormai in secondo piano e perennemente infortunato, è dato come probabile partente nelle prossime sessioni di calciomercato.
Roma e il turbolento matrimonio con Mourinho
La Roma invece vive una crisi di risultati, ma soprattutto di gioco e di ambiente. La squadra di Mourinho non gira, funestata dalle tensioni interne e dalle scelte discutibili del tecnico portoghese, che sembra aver perso la fiducia dello spogliatoio e dei tifosi giallorossi.
A destabilizzare ulteriormente la situazione si aggiunge il caso Rick Karsdorp, col terzino olandese pubblicamente messo alla porta da Mourinho a causa di alcuni atteggiamenti, a dire del portoghese, poco professionali e controproducenti per il benessere dello spogliatoio.

A parte Dybala, reduce da un mondiale vittorioso, pur da comprimario, con l’Argentina, la squadra non brilla, e spetterà proprio alla Joya riportare il sereno a Trigoria e assicurare i punti ai giallorossi verso l’obiettivo Champions League.
La metà della classifica: Udinese, Torino, Fiorentina, Bologna, Salernitana, Empoli
Più in basso troviamo la classe media del campionato, che parte dall’Udinese di Andrea Sottil, in calo dopo un avvio folgorante, per poi passare al Torino di Juric, la solita squadra grintosa e mai doma, che rispecchia il carattere battagliero del suo allenatore, e ad una Fiorentina in decisa ripresa dopo i balbettamenti iniziali, dovuti alla campagna europea in “Conference League” e alla sterilità offensiva, e che punta a replicare l’ottima stagione scorsa.
La classifica prosegue con il Bologna di Thiago Motta: i rossoblù, trascinati dai gol di Marko Arnautovic, sono in forte recupero dopo il turbolento esonero di Sinisa Mihajlovic, la cui improvvisa scomparsa, a causa della leucemia che da tempo lo tormentava, ha segnato un momento di profonda tristezza per la città, a cui il serbo è stato fortemente legato.
La squadra felsinea affronterà la seconda parte di stagione con ancora maggiore desiderio di omaggiare in campo il suo ex-allenatore.

Poco più in basso stazionano la Salernitana di Nicola e l’Empoli di Zanetti, entrambe a 17 punti. Le due squadre puntano ad una salvezza tranquilla, senza patemi. L’Empoli l’ha già ottenuta lo scorso anno, la Salernitana punta ad un mantenimento della categoria meno affannoso rispetto alla rincorsa finale dello scorso campionato.
Zona retrocessione e dintorni: Monza, Sassuolo, Lecce, Spezia, Cremonese, Sampdoria, Verona
Un punto più in basso si trovano appaiate il Monza e il Sassuolo. L’ambizioso club brianzolo, di proprietà di Silvio Berlusconi, ha esonerato l’ex-allenatore della prima storica promozione in Serie A, Giovanni Stroppa, affidandosi all’esordiente Raffaele Palladino. Una scelta coraggiosa, che però sta ripagando gli sforzi di un calciomercato di alto profilo.
I neroverdi di Dionisi, invece, sembrano la versione più pallida e sbiadita della bella squadra dello scorso campionato, ostacolati dalle pesanti cessioni estive di Scamacca e Raspadori (rispettivamente al West Ham e al Napoli ), e dall’infortunio di capitan Domenico Berardi, il vero leader di questa squadra.

A 15 punti staziona il Lecce, che da neopromossa si sta facendo valere con risultati e prestazioni importanti. Serve l’apporto di tutti per conquistare una salvezza ancora lontana, ma col grande impatto del giovanissimo Lorenzo Colombo e le giocate di Strefezza tutto è possibile.
Poco più in basso, lo Spezia di Luca Gotti chiude la zona salvezza, al quartultimo posto, trascinato dalle reti di M’Bala Nzola, il vero faro dell’attacco degli aquilotti liguri.
La zona retrocessione
Si chiude con la zona retrocessione, attualmente ben staccata dal gruppo di squadre che si trovano più in alto in graduatoria: qui stazionano la Cremonese di Alvini, che gioca bene, ma raccoglie pochi punti, e una Sampdoria con appena 6 punti, 6 gol segnati (peggiore attacco dei top 5 campionati europei), in preda ad una situazione finanziaria molto instabile, con un cambio di proprietà che ancora non si è concretizzato.
All’ultimo posto, con solo 5 punti, c’è il Verona, guidato ad interim dal duo Bocchetti-Zaffaroni, protagonista di una corposa campagna cessioni in estate, dopo l’ottimo nono posto dello scorso anno: i rimpiazzi, tuttavia, non si stanno affatto dimostrando all’altezza della situazione.
Manca poco al ritorno della nostra Serie A: i tifosi di tutta Italia, dopo aver assistito mestamente ad un mondiale senza l’Italia di Roberto Mancini, sono pronti a tornare ad esultare per le loro squadre del cuore. Appuntamento al 4 gennaio, per tornare a gustarci insieme lo spettacolo del nostro campionato.
Lorenzo Bezzi
In collaborazione con:

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