
Se un anno fa puntavo timidamente sull’ottimismo per il futuro, arrivato alla fine del 2022 il panorama letterario si dimostra sempre più desolante. E, di conseguenza, si fa anche più breve la lista dei migliori romanzi del 2022. Meritano tutti, in un modo o nell’altro e in un qualche modo rappresentano questi ultimi dodici mesi.
1. Ferrovie del Messico, di Gian Marco Griffi (Laurana Editore, 2022): a dimostrazione che anche oggi, ogni tanto, si prova ancora a scrivere – pur con modesti risultati – qualche “opera mondo”; provarci non significa riuscirci del tutto, ma già il tentativo è apprezzabile e a una prima lettura si rivela forse il miglior romanzo italiano degli ultimi cinque anni.
2. La vedova, di José Saramago (Feltrinelli, 2022; originale: 1947): opera giovanile poi rifiutata dal suo stesso autore e pubblicata originariamente con il titolo Terra do pecado, dimostra già la straordinaria scrittura che Saramago avrebbe sviluppato trent’anni più tardi; mediocre, ma meglio di quasi tutto il resto uscito quest’anno.
3. Verso il paradiso, di Hanya Yanagihara (Feltrinelli, 2022): non al livello di Una vita come tante (Sellerio, 2016), ma sicuramente meglio del Popolo degli alberi (Feltrinelli, 2020), con una terza parte che di per sé è un piccolo capolavoro; il resto dimenticabile, il paradiso non pervenuto.
4. La verità su tutto, di Vanni Santoni (Mondadori, 2022): ottimo esempio di come, in certi casi, avere qualcosa da dire sia molto più importante di come lo si dice e di come lo si scrive; molto ambizioso se confrontato con il risultato effettivo, ma con qualche spunto di livello.
5. Il caso Alaska Sanders, di Joël Dicker (La Nave di Teseo, 2022): Dicker che torna ai livello della Verità sul caso Harry Quebert (Bompiani, 2013; oggi La Nave di Teseo, 2022), scrivendone il seguito, si dimostra molto superiore agli ultimi romanzi pubblicati; è un giallo molto leggero, ma la lettura è scorrevole e veloce.



Davide Lamandini
(In copertina Paolo Chiabrando da Unsplash)