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Qatargate, o cosa resta dell’Unione Europea dopo lo scandalo

Qatargate Kaili-Emiro

Coinvolti diversi politici, dirigenti e funzionari del parlamento Ue in uno scandalo di corruzione internazionale. Stando alle prime ricostruzioni, il Qatar avrebbe pagato ingenti somme di denaro per influenzare le decisioni europee. Mentre i Mondiali di calcio volgono al termine, il Paese aggiorna la sua lista di scandali, aggiungendo corruzione e ingerenza nella politica Ue.


Uno scandalo quasi made in Italy

A presentare l’accusa è la procura federale belga, che rende pubblico tra le pagine di Le Soir l’arresto di quattro persone venerdì 9 dicembre 2022. Si tratta di Eva Kailī, ex vicepresidente del Parlamento Europeo; Antonio Panzeri, ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici; Francesco Giorgi, compagno della vice presidente e assistente dell’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino; e Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice.

Vi sono poi altre persone indagate e sospettate, come Marc Tarabella, eurodeputato belga di origini italiane. Le indagini della magistratura belga erano cominciate nel luglio del 2022, ma finora sono state tenute celate all’opinione pubblica. Le accuse formali sono di corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio.

Qatargate, un salto nel tempo

Lo scandalo in questione per la stampa internazionale è diventato presto il Qatargate, ricordando il noto scandalo politico del Watergate, che scoppiò negli Stati Uniti nel 1972 e coinvolse l’ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Secondo la procura belga, il Qatar avrebbe versato “ingenti somme di denaro” o avrebbe offerto “regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche strategiche di rilievo all’interno del parlamento europeo”, con il fine di indurre decisioni favorevoli da parte dell’Europarlamento nei confronti della monarchia del Paese arabo.

Durante le perquisizioni nel Parlamento europeo e nelle case private, sono stati trovati migliaia di euro in contanti.

Per Kailī, destituita dalla carica con una maggioranza di oltre due terzi del Parlamento europeo, si parla di 750mila euro in contanti; contando anche quelli trovati a casa di Panzeri si arriva a 1 milione e mezzo di euro non tracciati.

L’autorità antiriciclaggio greca ha congelato i suoi beni e quelli dei familiari stretti. Si vede coinvolta anche una società immobiliare fondata dall’eurodeputata con il compagno Francesco Giorgi.

Qatargate 4
Le mazzette di soldi sequestrate nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata Qatargate.

Il Qatar: una storia di scandali

Sono anni ormai che il Qatar cerca di guadagnare influenza internazionale, nascondendo scandali e violazioni dei diritti umani e civili, in particolare in merito alle questioni dei diritti dei lavoratori riportate alla luce grazie agli scandali legati all’organizzazione dei Mondiali, un evento sporco del sangue di migliaia di persone. La procura belga sembra sospetti anche del Marocco per influenze ai politici del Parlamento europeo, simili a quelle del Qatar.

Non mancano le critiche degli avversari politici e nemmeno il monito della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, quando definisce lo scandalo “né di destra né di sinistra”, affrontando i fischi dell’aula.

Per il leghista Marco Zanni diventa l’occasione per screditare quei colleghi che “si sono eretti a paladini contro le ingerenze straniere, tanto addirittura da riempire un report ufficiale con accuse non sempre circostanziate”; inoltre, parla del Qatargate come di un “ennesimo boomerang della sinistra: predicare per fare la morale agli altri, ma razzolare malissimo”.

Gli sviluppi futuri

Le possibili conseguenze non sono chiare. Al momento, le autorità del Paese smentiscono tutte le accuse a loro carico, mentre la presidente Metsola ha detto che il Parlamento europeo è pronto ad intervenire per evitare la lesione all’immagine dell’Istituzione europea. Un primo passo potrebbe essere una legislazione sulla trasparenza e i rapporti dell’istituzione europea con le lobby.

Il sospetto è che questo sia solo l’inizio. È bene comunque tenere presente che la corruzione non ha una bandiera o un colore politico; è il totale abbandono della dignità e dell’onestà da parte dell’uomo e, come tale, va combattuta e portata alla luce ad ogni costo.

Maddalena Petrini

(In copertina la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kailī e l’emiro del Qatar Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī)

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