
Roger Federer ha ufficialmente detto addio al tennis professionistico. Lo scorso fine settimana il re del tennis ha giocato la sua ultima partita ufficiale a Londra alla Laver Cup, in doppio con Rafael Nadal. Ora non gli resta che entrare definitivamente nell’Olimpo delle leggende del tennis.
Si è dunque conclusa alla Laver Cup l’immensa carriera di Roger Federer. Davanti al pubblico in visibilio dell’O2 Arena di Londra, lo svizzero ha sferrato i suoi ultimi colpi in doppio con il suo amico e rivale di sempre Rafael Nadal.
Eletto per ben 19 volte consecutive, dal 2003 al 2021, come giocatore preferito dai fan agli ATP Awards, resterà per sempre nel cuore di tutti gli amanti del tennis. Mai potremo dimenticare l’eleganza del suo gioco e l’amore incondizionato che ha sempre dimostrato per il tennis.
I record
Roger Federer, nel corso della sua strabiliante carriera, ha inanellato una serie incredibile di record e successi. Diventato numero uno del ranking per la prima volta nel 2004, è l’unico, in campo maschile, ad aver alzato per ben 8 volte il trofeo di Wimbledon, da tutti considerato il torneo più prestigioso al mondo.
Detiene anche il record di settimane consecutive sul gradino più alto della classifica mondiale; il suo regno più lungo va dal 2 febbraio 2004 al 17 agosto del 2008 per un totale di 273 settimane. In realtà Roger è stato in vetta alla classifica per un totale di 310 settimane (secondo solo a Novak Djokovic, fermo a 373) e in particolare è stato il più anziano numero uno al mondo all’età di 36 anni (record ottenuto nel febbraio del 2018).
In carriera ha trionfato in 103 tornei ed è il giocatore che possiede più titoli sia sul cemento (71 vittorie), che sull’erba (19 trofei). Data la sua lunghissima e costante carriera, Roger è l’unico ad aver vinto ben 369 partite nei quattro tornei dello Slam, per un totale di 81 Slam giocati (20 vittorie). A questi numeri impressionanti si aggiunge anche un fatto curioso: Federer non si è mai ritirato durante un match.
Ciò che più ha reso davvero speciale lo svizzero è, al di là dei numeri, la qualità straordinaria del suo gioco. Federer sa giocare qualsiasi colpo con naturalezza ed eleganza fuori dal comune. Proprio per questo motivo, oltre che per i risultati conseguiti, è considerato da molti dei suoi colleghi e dagli appassionati di tennis il più grande di tutti i tempi (G.O.A.T. cioè gratest of all times).
L’ultimo doppio con Nadal
Benché lo spettro del ritiro fosse nell’aria già da tempo, Federer aveva inizialmente previsto di disputare il torneo di casa a Basilea a fine anno e di riprogrammare la prossima stagione. Purtroppo, però, i problemi al ginocchio che lo tormentavano da ormai due anni hanno avuto la meglio sul suo fisico. Con una lettera rilasciata sui social lo scorso 15 settembre Roger ha reso nota la sua volontà di appendere la racchetta al chiodo dopo la Laver Cup, appena conclusa.
Come ultimo desiderio, Roger ha espresso la volontà di giocare la sua ultima partita in doppio con Rafa. Dal lontano 2005, i due si sono dati battaglia in tutti gli eventi tennistici più importanti, giocando partite, ormai entrate nella leggenda dello sport, come la finale di Wimbledon del 2008 e quella agli Australian Open 2017.
Nadal, senza farsi pregare due volte, ha accolto immediatamente l’invito di Roger e per un ultima volta insieme, hanno dato spettacolo nell’O2 Arena di Londra. La partita, giocata contro la coppia statunitense formata da Jack Sock e Frances Tiafoe, è stata un vero e proprio condensato di emozioni.
Nonostante i dolori al ginocchio, Roger ha mostrato per l’ennesima volta, dopo oltre 14 mesi di assenza dalle competizioni, tutta la sua regale classe. Poco conta il risultato finale che ha visto gli americani trionfare al super tie-break per 4-6 7-6 11-9: il pubblico presente e gli spettatori a casa si sono goduti le ultime due ore di gloria del genio assoluto del tennis moderno.
Un addio tra le lacrime
Come da lui stesso sottolineato, Roger ha scelto la Laver Cup per ritirarsi perché, più che un tradizionale torneo, è una vera e propria festa in cui si celebra il tennis. Istituita nel 2017, la Laver Cup è un torneo a squadre che prevede una serie di incontri di doppio e singolari tra due squadre: il Team Europe, capitanato da Bjorn Borg, e il Team World, guidato da John McEnroe che raccolgono una selezione dei migliori giocatori in attività provenienti rispettivamente dal vecchio continente e dal resto del mondo.
Quest’anno hanno partecipato per l’Europa Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic, Andy Murray, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Matteo Berrettini e Cameron Norrie. Il Team World è invece stato rappresentato da Taylor Fritz, Diego Schwartzman, Frances Tiafoe, Alex De Minaur, Felix Auger-Aliassime, Jack Sock e Tommy Paul.
Ritirandosi in questa occasione, Federer ha beneficiato appunto della presenza di molti suoi colleghi e rivali di sempre. Non sono mancate di certo lacrime di commozione da parte dell’elvetico che ha ringraziato, al termine del match, i suoi tifosi, sparsi in tutto il mondo, e la sua famiglia. Queste sono state le toccanti parole pronunciate da Federer nel discorso finale dopo la partita:
È stata una giornata fantastica, sono felice di essere qui. Mi sono goduto tutti i gesti un’ultima volta, sono qui con amici, fans e famiglia. Temevo di stirarmi, ero davvero stressato. Sono arrivato alla fine, la partita è stata stupenda. È stato fantastico avere al mio fianco Rafa e tutte le leggende che sono arrivate qui per me. Non volevo sentirmi solo oggi, per questo ho scelto di dire addio in una competizione a squadra. Mi sono sempre sentito in un team. Volevo una festa, era quello che speravo. È merito di Mirka se sono qui, avrebbe potuto fermarmi tempo fa. Grazie alla famiglia e a tutti voi.
Non poteva esserci epilogo migliore per un campione del calibro di Federer. Ancora una volta ha dimostrato al mondo intero di essere, oltre che un genio della racchetta, una persona di eccezionale umanità e umiltà. Per la gioia di tutti i suoi seguaci, Roger ha anche garantito che resterà nel mondo del tennis; ci auguriamo tutti di vederlo ancora, a prescindere dal ruolo che assumerà nel circuito.
Grazie, Roger!
Volevamo che questo momento non arrivasse mai. Purtroppo anche Roger ha dovuto arrendersi al tempo e ai suoi 41 anni compiuti. Sottoporsi ad altri interventi al ginocchio, senza garanzia di risultati, avrebbe probabilmente compromesso anche la sua vita privata.
Federer non ha più altri obiettivi da raggiungere se non dedicarsi alla sua famiglia; il suo talento genuino e la sua sportività autentica saranno per sempre nel cuore di tutti gli amanti del tennis. Adriano Panatta, campione nel 1976 del Roland Garros e commentatore sportivo, ha affermato:
Oggi non si ritira Federer, oggi si ritira il tennis.
Una dichiarazione forte, ma che riassume lo stato d’animo di chi negli ultimi vent’anni ha ammirato la bellezza straordinaria del gioco di Federer.
Non ci resta dunque che ringraziare re Roger per tutto quello che ha dato al tennis. I grandi campioni come lui sono quelli di cui ha bisogno lo sport. Con la sua raffinatezza dentro e fuori dal campo, Federer si è sempre fatto portavoce di valori come il rispetto, la costanza e il sacrificio che sono alla base di una buona idea di sport in generale. Roger ha fatto innamorare del tennis intere generazioni di giovani.
Le lacrime di Nadal, al termine della partita, valgono più di mille parole; la loro eterna rivalità, coronata da una sincera amicizia, è il simbolo più puro di una competitività sana. Purtroppo, con il ritiro di Roger, si chiude l’era forse più brillante della storia del tennis. Le emozioni uniche, da alcuni definite “momenti Federer”, che solo lui ha saputo trasmetterci sul campo, resteranno per sempre impresse nei ricordi di tutti noi.
Diego Bottoni
(In copertina Roger Federer alla Laver Cup di Londra)