Si è corso in Catalogna il Gp di Barcellona 2022, la sesta tappa del mondiale di Formula 1. Tra ritiri improvvisi e colpi di scena, a trionfare è stato infine Verstappen alla guida della sua Red Bull.
Dopo la novità di Miami, la Formula 1 è tornata nel solco della tradizione con il Gran Premio di Barcellona. Le tribune del Montmelò erano stracolme, e Marc Genè, il commentatore tecnico per Sky Sport, era più emozionato per questo che per la gara in sé.
Forse è questa la causa dell’euforia che ha spinto il commentatore spagnolo a tirare quella che senza alcun dubbio è la più grande gufata di questa stagione. Al giro 21 Genè si lascia trasportare, ed esulta: “Leclerc sta facendo una gara perfetta”. Sette giri dopo, Leclerc è costretto al ritiro per danneggiamento della turbina. Grazie, Marc, per averci fatto tornare ai tempi d’oro della Rai e delle mitologiche gufate di Mazzoni.
Red Bull in testa. Ferrari, che sfortuna!
Effettivamente, però, il telecronista catalano non aveva torto: Leclerc stava facendo la gara perfetta. Partenza decisa per chiudere Verstappen, che cerca l’undercut senza però trovarlo (complice un lungo a curva 4): il monegasco si ritrova così 10 secondi davanti a Russell, che sorpassa l’olandese. Un weekend perfetto anche per la scuderia di Maranello, che aveva fatto un miracolo nelle qualifiche di sabato, lasciandosi una mescola di gomme nuova per la gara.
Nondimeno, nell’unico momento in cui la regia internazionale si è ricordata della sua esistenza, Leclerc, che ormai veleggiava in solitaria, ha dovuto lasciare spazio alla doppietta Red Bull. La gara finisce così: primo Max e secondo Checo, con Russell terzo che tira fuori dal cilindro magico una prestazione semplicemente perfetta.
Con la Mercedes meno forte degli ultimi 8 anni, la recluta britannica si conferma leader del gruppetto di giovani fenomeni da poco approdati al Paddock. Dopo il famoso Gre-No-Li del Milan, abbiamo il Ver-Lec-Rus per la Formula Uno. Una menzione onorevole va infine a Norris che, pur malato di tonsillite, con questa McLaren inchiodata sta facendo miracoli.
Nonostante il pessimo feeling con il circuito di casa – se così si può dire di un madrileno al Montmeló – e un testacoda degno dell’ultimo Vettel in Ferrari, Sainz riesce ad arrivare quarto e a limitare i danni del weekend. Immaginatevi però vedere vostro padre (Carlos Sainz Sr) che premia tutto felice il vostro compagno di squadra per la pole position; e poi lo stesso compagno durare appena 28 giri in gara!
Non ci si stupirebbe se, in vista di Montecarlo, i ferraristi (e probabilmente Carlos stesso) pregassero Sainz padre di allontanarsi il più possibile dal figlio e dal collega. Nel frattempo, dopo che Magnussen ha attentato alla sua gara, Hamilton è ripartito da ultimo rimontando fino alla quinta posizione. Lampeggiano piccoli segnali di ripresa, dunque, in casa Mercedes.
La mini-redenzione casalinga di Alonso
Nello scorso articolo chiedevamo un po’ di tregua dalla sfortuna per Alonso, e sembra che il nume benigno della Formula 1 ci legga. A dirla tutta, sulle prime sembrava il solito weekend sfortunato per il povero Nando: dopo delle prove libere al limite della perfezione, in qualifica la macchina non gira più ed esce subito al Q1 insieme alle Red Bull pitturate di verde – al secolo Aston Martin.
L’Alpine opta per un cambio del motore con partenza da ultimo, ma in pista fa un capolavoro rimontando fino al nono posto. Peccato che sia solo la seconda volta che l’idolo della folla di Barcellona va a punti. Tutto questo quando il suo agente Briatore, persona non grata per la F1, è arrivato a Barcellona per parlare del suo futuro con vari team.
Salvate il soldato Seb. In monopattino.
Alle porte sembra esserci l’Aston Martin, la grande delusione di quest’anno nonostante le recenti scopiazzature da Super Max e compagni. Chi ne sta soffrendo terribilmente è Sebastian Vettel: il premio “Pecora nera” di questa settimana se lo aggiudica proprio il tedesco. Quando può gli riesce il miracolo, ma la Spagna non gli porta bene. In gara si fa soffiare il decimo posto da Tsunoda, e conclude il weekend catalano subendo pure un furto.
Fortunatamente, però, a farlo era stata una Banda Bassotti con le nacchere, che dal suo zaino aveva preso documenti e cuffie bluetooth. Tramite il gps di quest’ultime, Vettel è risalito alla posizione dei ladri e ha messo in moto il suo monopattino elettrico, iniziando un inseguimento precipitoso dei malviventi che in confronto The Rock in Fast & Furious guidava un triciclo.
Ci sarà un futuro per Vettel nelle gare agonistiche di motoscooter a batteria? Sicuramente supporterebbe la sua causa per l’ambiente; mai dire mai.
Se non altro, almeno per una volta, con i furti in F1 non c’entriamo niente noi italiani, dopo le montagne di orologi, macchine fotografiche e hard disk scomparsi in passato. Vi lascio con l’immagine del ladro, magari uno spagnolo moro e con gli occhi marroni, che va in giro con i documenti d’identità di un tedesco tendente al biondo e con gli occhi azzurri: un novello Arsenio Lupin.
Filippo Rocchi
(Immagine di copertina da Motori Online)
La Formula 1 balla il flamenco è il commento al Gp di Barcellona della stagione 2022 di Formula 1. A questo link trovi il commento alla gara di Miami.