Il progetto Model UN ha l’obiettivo di rafforzare il senso di favorire il dialogo tra giovani di diverse nazionalità, a New York. In questa simulazione diplomatica dell’ONU, infatti, ragazzi e ragazze diventano, per quattro giorni, delegati in rappresentanza di uno dei 193 Stati membri. In questo articolo ti racconto la mia esperienza.
Indice: 1. Model UN: un sogno di cooperazione; 2. L’inizio; 3. I giovani e le sfide del futuro.
In New York, concrete jungle where dreams are made of, there’s nothing you can do.
Così canta la canzone Empire State of Mind, perfetta colonna sonora che riecheggia dalle casse radio dei risciò in giro per New York. Un luogo dalla mille possibilità, in cui l’hustle americano risucchia chiunque, compresi gli studenti provenienti da altre parti del mondo, giunti nella Grande Mela per mettersi in gioco.
Imparare l’arte della diplomazia; porsi domande e trovare risposte ai mille dilemmi che si presentano in un mondo in cui siamo tutti fortemente collegati sono stati gli obiettivi di questo viaggio.
Quale occasione migliore della simulazione diplomatica dell’ONU, meglio nota come Model UN, in cui ragazzi e ragazze diventano, per quattro giorni, delegati in rappresentanza di uno dei 193 Stati membri?
Il progetto Model UN, infatti, nato nel 1968, ha l’obiettivo di rafforzare il senso di favorire il dialogo tra giovani di diverse nazionalità oltre che studiare la cultura, la storia e le dinamiche sociali all’interno del Paese che si è chiamati a rappresentare.
Francesca Fabbri (articoli)
(In copertina Thomas Habr da Unsplash)