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Quindi, quali sono questi benedetti “Segreti di Silente”?

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A pochi giorni dall’uscita di Animali Fantastici III I segreti di Silente, i fan del Wizarding World si sono divisi tra chi ha considerato il nuovo film un capolavoro e chi invece è rimasto molto deluso. D’altra parte, la domanda che ci poniamo tutti è: quali sono questi benedetti segreti di Silente?


Wizarding World: i segreti del marketing

Quando un prodotto audiovisivo, videoludico, o un libro non raggiunge gli incassi sperati non è mai solo colpa dei rispettivi autori. La maggior parte delle volte c’è bisogno che i prodotti siano affiancati da una buona campagna di promozione, altrimenti succede che in sala siano sedute venticinque persone e questo nel giorno dell’uscita della nuova opera di una saga che con i film precedenti ha già fruttato i nove zeri. È il caso di Animali Fantastici III – I segreti di Silente.

Al termine del secondo film, Wizarding World si è chiusa per un anno e mezzo in un silenzio stampa rotto solamente a pochi mesi dall’uscita della nuova pellicola nelle sale, quando ha rilasciato prima il titolo, poi i due trailer ufficiali. Nel mezzo, un mucchio di appassionati che da irritati che erano alla fine del secondo capitolo di Animali Fantastici (ma comunque curiosi), sono diventati esasperati e disinteressati.

Animali Fantastici e l’ordine di restrizione

Animali Fantastici III è stato anche un film molto sfortunato. È il figlio prima di tutto di due anni di pandemia che l’hanno costretto a posticipare la data d’uscita, poi di un secondo capitolo che né la critica, né il grande pubblico aveva accolto con calore.

La giusta pena di una trama troppo complessa e della penna di una J.K. Rowling che nasce come come scrittrice, non come sceneggiatrice. Per non parlare poi di tutte le vicissitudini che hanno coinvolto a livello personale chi, al nuovo film, avrebbe dovuto lavorarci.

  • Johnny Depp è stato accusato (ingiustamente, ma ormai poco cambia) di abusi sulla moglie, fatto che costrinse Wizarding World a prendere le distanze dall’attore, sostituendo quell’iconico Grindelwald (una delle poche cose del capitolo precedente che a parer mio si salvava alla grande) con un nuovo attore;
  • Katherine Waterson, che interpretava Tina, è stata costretta a una lunga convalescenza dopo aver contratto il Covid-19, dunque a una sua quasi totale assenza alle riprese;
  • Ezra Miller, ultimo ma non meno infelice, a poche settimane dalla data d’uscita, è stato sorpreso nel pieno di una rissa da bar, finendo anche lui sotto accusa.

Alla fine, c’è la gogna mediatica che ha colpito J.K. Rowling. Già da diversi anni (2015, l’anno de La maledizione dell’erede, per intenderci) venivano seminati indizi sul cattivo vento che correva tra autrice e fan. Una catena culminata intorno al dicembre 2019 nel giorno in cui, a seguito di un tweet dal tono aspramente transfobico da lei rilasciato, è iniziato il veloce declino dell’ammirazione dei fan per la persona J.K. Rowling.

Le dichiarazioni spiacevoli purtroppo non si sono mai fermate, al punto da costringere persino Daniel Radcliffe e Emma Watson a dissociarsi dall’autrice. Analogamente la Warner Bros con Hogwarts Legacy ha dovuto specificare che J.K. Rowling non aveva partecipato allo sviluppo del gioco. O ancora si può citare quella volta che la scrittrice è stata esclusa dall’evento reunion di Harry Potter trasmesso da HBO. Insomma, un disastro.

Di cosa si parla

La trama riprende poco tempo dopo rispetto a dove si era interrotta. É periodo di campagna elettorale e mentre Tizia e Caio si contendono il ruolo di “Capo della confederazione internazionale dei maghi”, Grindelwald, lavorando a cielo aperto, ottiene sempre più consensi. Il mondo che promette, uno in cui i maghi non debbano vivere appartati e soggiogati dalla morsa dei babbani, ha allettato anche Queenie e Credence, che ricordiamo essere passati dalla sua parte alla fine del capitolo precedente.

Nel frattempo, Silente è ancora vincolato dal patto di sangue a non sfidare apertamente Grindelwald e l’unico modo che ha per fermare il suo nemico e amante di un tempo è quello di chiamare l’aiuto di una corale di personaggi: Newt, Theseus, Jacob e Yusuf Kama, già visti, poi Lally, professoressa di incantesimi, e Bunty, magizoologa assistente di Newt.

Si potrebbe discutere su quanto Newt Scamander sia protagonista della storia e la conclusione probabilmente sarebbe… che non lo è. Ma, d’altronde, è vero anche che la saga si intitola Animali Fantastici e che almeno loro hanno davvero un ruolo centrale nello svolgimento della trama.

I difetti

La prima ora di film, visivamente impeccabile, introduce solamente il contesto. È animata infatti da una lunga serie di sotto-vicende, spesso confuse, che prolungano inutilmente la durata della pellicola al grido di “Il piano è non avere un piano!” di Silente.

I personaggi poi sono tanti, troppi per essere tutti ben gestiti. Le scene, come già detto, sono belle singolarmente ma qualche volta decontestualizzate. Ci sarebbe bisogno di almeno una seconda visione per capire tutto ciò che il film mostra e spiega. Per non parlare poi di quel che è lasciato intendere o oscurato.

Il ruolo del film è principalmente arginare i danni lasciati dal precedente e in questo senso la collaborazione da parte dello spettatore è essenziale nell’accettare giustificazioni non sempre ben poste, soprattutto alla fine.

Lo stesso vale per la discontinuità molto evidente tra l’interpretazione attoriale dello stesso Grindelwald tra i primi due capitoli e il terzo, oppure la quasi totale assenza del personaggio nel caso di Tina (capisco perfettamente il desiderio di entrare nel reparto degli Auror con un ruolo di rilievo, ma la sorella Queenie viene irretita da un fanatico terrorista tanto da seguire la sua setta e scomparire, e Tina si presenta solo nella scena finale di matrimonio, lasciando al babbano Jacob il compito di salvarla?).

In generale, però, credo che, se J.K. Rowling avesse raccontato questa storia su carta, alcuni avvenimenti sarebbero stati molto più chiari.

Animali fantastici III è un film carino

Nonostante tutto, un buon film non lo fa solo una trama coesa e avvincente. Pur con i suoi difetti, quest’opera si prende le sue responsabilità, ma si distacca alla grande dalla precedente. David Yates ai suoi tempi fu un regista controverso e non tutti hanno amato le sue trasposizioni cinematografiche, per non parlare poi di com’era andata con I Crimini di Grindelwald.

Eppure, da quest’ultima pellicola traspare un amore per la saga che mi è valsa la visione intera, un trionfo di citazioni ad Harry Potter così magistrali, ben fatte, che definirle “fan service” è riduttivo. Si tratta più dell’affetto genuino di un regista appassionato che vuole rendere omaggio a una grande storia, e che soprattutto lo fa bene. È stato come fare un salto nei ricordi della prima adolescenza e fuori dalla sala mi è tornata voglia di rileggere Harry Potter. Per l’undicesima volta.

La nostalgia non è l’unico motivo per cui non mi pento di aver comprato il biglietto. Il nuovo Grindelwald di Mads Mikkelsen, nonostante le perplessità derivanti dal trailer, funziona molto bene, pur esulato dal suo predecessore. Le scene con Silente sono emozionanti e danno la prima testimonianza diretta della relazione che ci fu tra i due.

Infine, come già accennato, grazie a uno sforzo di complicità da parte dello spettatore, questa storia può mettere un punto al capitolo precedente. Non che sia conclusiva per la saga, s’intende. Il suo finale tuttavia permette un futuro quarto film che possa ripartire da zero, senza il peso di un gran numero di fardelli. Addirittura, c’è spazio per un grande salto temporale e il prossimo film potrebbe davvero essere l’ultimo.

Avere fiducia nella saga

Questo film è stato il meno accolto al botteghino per il franchise di Harry Potter, ma io credo che valga la pena andare in sala. A tutti coloro che sono scettici potrei dire: resta viva la speranza di uno scontro finale tra Silente e Grindelwald all’interno del Colosseo, per i sognatori.

Poi, giova forse a qualcuno rimanere fermi, impuntati su un secondo capitolo sfortunato? Io credo di no; d’altra parte, il primo della saga, Animali Fantastici e dove trovarli, si era rivelato brillante. Le premesse per ritornare a quel livello di entusiasmo ci sono e sarebbe un vero peccato voltar le spalle così a un futuro film che potrebbe di nuovo essere completo e ben costruito.

Arianna Bandiera

(In copertina e nel testo immagini tratte dal film Animali fantastici III – I segreti di Silente)

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