Dopo l’ennesimo anno lontano dal podio, la Ferrari torna alla riscossa con una nuova monoposto. La F1-75 dovrà essere la macchina del grande ritorno, o sarà quella dell’esplicita decadenza.
Il 17 febbraio la Scuderia Ferrari ha presentato la F1-75, la monoposto che rappresenterà il Cavallino Rampante al Mondiale del 2022. Fin qui nulla di speciale, se non fosse per le aspettative create attorno alla nuova macchina: dopo due anni di profonde delusioni, per un ambiente come Maranello è inevitabile puntare al ritorno tra le grandi. Il terzo posto nella classifica costruttori dell’ultimo anno è stata una magra consolazione; ma già all’inizio della stagione del 2021, gli ingegneri della Rossa (parola di Mattia Binotto) stavano sviluppando la “Ferrari della rivalsa”.
I cambiamenti del regolamento
Le attese sono tante: non è la prima volta che la Ferrari annuncia un ritorno glorioso per inseguire risultati che mancano ormai da più di un decennio. Ma cosa c’è di diverso dagli altri anni? In primis il regolamento: per la prima volta dal 2009, la FIA ha apportato delle modifiche sostanziali agli standard di costruzione delle vetture. Per esempio le ruote passeranno dai classici 13 pollici ai 18, è stata data maggiore libertà ai costruttori sul flusso dell’aria e i fianchi sono stati rinforzati andando a limitare i danni di eventuali contatti.
Tutto ciò al fine di aumentare lo spettacolo e di conseguenza gli introiti per Liberty Media. La Formula Uno non è mai stata così popolare come lo sarà nella prossima stagione; la bagarre Hamilton-Verstappen, una delle rivalità più entusiasmanti degli ultimi anni, ha fatto avvicinare a questo sport gente da tutte le parti del mondo.
Una Ferrari…”giapponese”
Ma l’aumento dei tifosi che alla Ferrari interessa relativamente. D’altronde il Cavallino è da sempre un’istituzione della Formula Uno; ed è anche per questo che vederlo soffrire così tanto come nelle ultime stagioni ha fatto male a parecchi nell’ambiente. Uno su tutti Jean Todt, uno che di Ferrari ne capisce – e anche tanto.
Nella pausa invernale, l’ex capo del “muretto” nell’era Schumacher è stato vicino al ritorno a Maranello, seppur in un’altra veste. L’accordo era ormai fatto, salvo poi l’ostilità di John Elkann, che ha ribadito la piena fiducia nei confronti di Mattia Binotto. La figura del francese avrebbe fatto sicuramente bene all’ambiente ricordando i fasti di un tempo. Ed è probabilmente per questo che Elkann si sia opposto, per fare un passo avanti verso una Ferrari del tutto nuova. Un po’ nello stile della cultura giapponese, rispettosa verso il passato, ma con entrambi gli occhi sul futuro.
Cosa aspettarsi dalla F1-75?
Sull’aspetto piloti i problemi non esistono: l’intesa tra Sainz e Leclerc sta diventando sempre più affiatata. C’è competizione, ma di quella sana. I problemi del 2021 risiedevano tutti nella vettura, scarica aerodinamicamente e con un motore di gran lunga inferiore a quello di Mercedes e Red Bull. Difficoltà che sembrano essere risolte, stando a quanto detto da Binotto. Se negli ultimi anni il team principal ha adottato un profilo basso, ora è uscito allo scoperto: la Ferrari deve tornare al vertice. Ed ecco allora una vettura molto più aggressiva, a partire dalla presentazione e dalla livrea; aumenta il nero ed il rosso diventa opaco.
Ma i miglioramenti più importanti sono stati fatti sull’aerodinamica della F1-75, dove gli ingegneri di Maranello si sono sbizzarriti: sono state inserite delle griglie sulle pance laterali vicino al cofano, con un disegno dell’intera macchina estremamente pulito. Il baricentro è stato abbassato riportando l’effetto suolo che mancava in F1 da quasi mezzo secolo. Ciò per sfruttare al massimo i 1600 cavalli di cilindrata.
Già dai test di Barcellona del 23-25 febbraio, la Ferrari ha dimostrato di essere in crescita: sesto e settimo tempo finale rispettivamente per Leclerc e Sainz, con Hamilton al comando. Ma è soprattutto sull’affidabilità e sul passo gara che il Cavallino ha dato chiari segni di miglioramento, con prestazioni eccellenti sulla lunga distanza a prescindere dal tipo di mescola. Come ogni anno, i tempi dei test sono da prendere con le pinze; ma sicuramente la Ferrari è di nuovo lì.
Filippo Rocchi