Il 4 marzo è il compleanno di Lucio Dalla, che oggi avrebbe compiuto 79 anni. Maddalena Ansaloni gli scrive una lettera accorata, sulle note di Futura, celebre brano del 1980.
Ci siamo Lucio, è il 4 marzo, il tuo giorno. Il giorno che hai fissato nei nostri cuori con una canzone: 4 marzo 1943, con quell’intro di violini e quella scaletta di basso impossibili da scordare. È uno degli inni della tua Bologna, la stessa che ancora ti chiama “Gesù bambino” e che vorrebbe vederti oggi, nel tuo settantanovesimo compleanno, a giocare a carte e bere vino. Il 1° marzo di 10 anni fa i telegiornali mandavano la tua musica, e tu ci avevi appena lasciato. Con te si spegneva una parte di Bologna, la luce negli occhi di chi, passando per Piazza Grande, sperava di incontrarti per caso seduto ai tavolini.
Sono stati anni strani, Lucio. Anni che ci hanno diviso, accusato, incupito. Stiamo bruciando tutto, anche il mare e pochi si meravigliano ancora. E come potremmo mai cambiare il mondo se non ti abbiamo ascoltato neanche con “Com’è profondo….“?
Nel frattempo, i pesci assistono al dramma collettivo, le bombe esplodono ancora e pure adesso c’è chi mette i sacchi di sabbia vicino alla finestra. E chi lo sa Lucio, chi lo sa che domani ci sarà. Intanto continuiamo a credere nell’amore, come ci hai insegnato.
Nel dubbio tu… telefona fra dieci anni.
Chissà, chissà domani
Lucio Dalla. Futura
Se si potrà contare ancora le onde del mare
E alzare la testa
Non esser così seria
Rimani
I russi, i russi, gli americani
No lacrime, non fermarti fino a domani
Sarà stato forse un tuono
Non mi meraviglio
È una notte di fuoco
Dove sono le tue mani
Nascerà e non avrà paura nostro figlio.
Maddalena Ansaloni
(In copertina rollingstone.it)