Il russo Daniil Medvedev è il nuovo numero uno del tennis mondiale, primo russo a riuscirci dai tempi di Marat Safin. Nonostante il risultato straordinario conseguito, i suoi pensieri sono subito andati alla crisi internazionale che sta attraversando il suo Paese. Anche il mondo del tennis spera nella pace in Ucraina.
Il 28 febbraio 2022 rappresenta una data eccezionale nella storia del tennis; per la prima volta dal gennaio del 2004 non sarà uno dei Fab 4 ad occupare la vetta del ranking mondiale, ma il russo Daniil Medvedev. Negli ultimi 18 anni gli unici ad occupare la prima posizione della classifica sono stati Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray (i “magnifici 4” del tennis, che detengono quasi tutti i record dell’Era Open). Per una sfortunata coincidenza, il risultato di Medvedev è arrivato in un momento molto delicato per la Russia; e Daniil si è subito fatto portavoce della pace in Ucraina.
La carriera sportiva
Nel 2016, a soli vent’anni, Medvedev entra per la prima volta nella top 100 del ranking mondiale. All’inizio del 2017 raggiunge la sua prima finale al Chennai Open, torneo valido per la classifica ATP. Si piazza stabilmente nei primi 20 del ranking nel 2018, anno in cui arrivano i primi successi; a Sydney vince il suo primo titolo per poi ripetersi in estate all’ATP 250 di Winston-Salem. Il trionfo più importante dell’anno arriva infine a Tokyo, dove conquista il suo primo titolo ATP 500, battendo in finale l’idolo di casa Kei Nishikori.
Il 2019 rappresenta per Daniil l’anno della sua definitiva consacrazione. Agli Australian Open, primo Slam dell’anno, raggiunge per la prima volta gli ottavi di finale. Successivamente vince il torneo di Sofia ed entra in top 10. Durante l’estate Medvedev riesce a inanellare una serie di risultati eccellenti: arriva per la prima volta in finale nel Masters 1000 di Montréal, dove perde da Nadal, e subito dopo vince il Masters 1000 di Cincinnati battendo, nell’atto conclusivo del torneo, David Goffin. Agli US Open disputa l’ennesima finale con Nadal, dove dimostra grande agonismo; sotto di due set, Daniil riesce a rimontare e a portare la partita al quinto parziale. La rimonta non è sufficiente a piegare Rafa che lo batte d’esperienza per 7-5 6-3 5-7 4-6 6-4. Dopo aver conquistato anche il Masters di Shangai, imponendosi su Alexander Zverev per 6-4 6-1, chiude l’anno da numero 4 del mondo.
Gli ultimi risultati e il primato mondiale
Medvedev ha uno stile di gioco molto particolare, caratterizzato da aperture molto ampie della racchetta, soprattutto nell’esecuzione del dritto. Proprio a causa dei suoi movimenti apparentemente “goffi” è stato spesso criticato da colleghi ed esperti di tennis. Il gioco del russo è, però, estremamente efficace, in quanto non dà punti di riferimento agli avversari, che spesso si trovano in difficoltà nel leggere i suoi colpi. Daniil è anche dotato di grande potenza fisica e, nonostante la sua altezza, è molto rapido negli spostamenti laterali. Grazie a questo suo personalissimo “tennis brutale” e alla sua costanza, è riuscito ad affermarsi stabilmente nel tennis che conta.
Nel 2020 Medvedev gioca pochi tornei a causa della pandemia di Covid-19: si impone per esempio nel Masters 1000 di Parigi e alle ATP finals, sconfiggendo sia Nadal che Djokovic. Lo scorso 2021 Medvedev vince il suo primo titolo dello Slam agli US Open, battendo in tre set (6-4 6-4 6-4) sempre Djokovic, e impedendogli di completare il Grande Slam (vittoria di tutti i titoli dello Slam nello stesso anno solare). Agli Australian Open di quest’anno sfiora il titolo in una finale spettacolare con Rafa; dopo essere stato in vantaggio di due set e aver servito per il match nell’ultimo parziale, Medvedev si arrende allo spagnolo con il punteggio di 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5.
Complice la mancata partecipazione di Djokovic agli Australian Open e la sua prematura sconfitta nel torneo di Dubai della settimana appena trascorsa, Daniil riesce a conquistare la vetta del ranking mondiale, proprio ai danni del serbo. Medvedev è il terzo tennista russo della storia a diventare numero uno del mondo, dopo Yevgeny Kafelnikov (vincitore del Roland Garros nel 1996 e degli Australian Open nel 1999) e Marat Safin (campione agli US Open del 2000 e agli Australian Open del 2005).
L’appello per la pace in Ucraina
Per una spiacevole coincidenza di eventi, lo straordinario risultato di Medvedev è arrivato in concomitanza della crisi politica tra Russia e Ucraina. In una recentissima intervista Daniil ha affermato che:
“Il tennis a volte non è così importante. Come tennisti noi promuoviamo la pace in tutto il mondo. Sono stato in tanti Paesi diversi fin da quando ero juniores e non è facile per me sentire queste notizie. Io sono per la pace.”
Daniil Medvedev
Il messaggio del tennista russo è chiaro; mettendo da parte il grande risultato agonistico ottenuto, Medvedev ha sottolineato come sia di primaria importanza il raggiungimento della pace in Ucraina. Per fortuna sono molti i russi che la pensano come lui e che in questi giorni stanno protestando nelle principali città del Paese. Il tennista russo ha mostrato grande sensibilità anche nei confronti di tutti i bambini che stanno oltremodo soffrendo a causa di una guerra ingiusta. In un post pubblicato sul suo profilo ufficiale di Instagram, Daniil ha sottolineato che:
“I bambini nascono con una fiducia interiore nel mondo, credono così tanto in tutto: nelle persone, nell’amore, nella sicurezza e nella giustizia. Stiamo insieme e mostriamo loro che è vero, perché ogni bambino non dovrebbe smettere di sognare.”
In tutto il mondo ci auguriamo che l’appello di Medvedev e di altri milioni di persone si possa ben presto trasformare in un grido di pace. Le generazioni future non meritano altre sanguinose ed inutili guerre, ma sogni da inseguire e realizzare.
Diego Bottoni
Per approfondire la crisi russo-ucraina:
- Agostini, Clarice. La crisi Ucraina – Una questione di prospettive (Giovani Reporter, 2022)
- Agostini, Clarice. È guerra – Putin attacca l’Ucraina (Giovani Reporter, 2022)
- Bettari, Sofia. 10 parole per capire la Guerra in Ucraina (Giovani Reporter, 2022)
- Bitondo, Alessandro. Cosa sta succedendo in Ucraina? (Giovani Reporter, 2022)
- Bitondo, Alessandro. Salvare l’ambiente, in tempo di guerra (Giovani Reporter, 2022)
- Brini, Iacopo. Il conflitto del Donbass, tra Russia, Europa e Stati Uniti (Giovani Reporter, 2022)
- Pagnoni, Luce. Caro Putin, cosa ti ha fatto l’Ucraina? (Giovani Reporter, 2022)