Cronaca

Salvare l’ambiente, in tempi di guerra

Ucraina ambiente

I rapporti con la Russia

La Guerra in Ucraina ci impone di guardare la realtà dei fatti, ma anche di pensare rapidamente alle scelte da fare per un prossimo futuro. Per molti anni siamo scesi a compromessi con Paesi non democratici, a voler usare un eufemismo, per la fornitura di materie prime e beni energetici. Oggi capiamo che tutto ciò ha avuto la caratteristica di tenerci legati a loro in quello che è a tutti gli effetti un ricatto.

L’Italia deve essere in grado di cambiare e di farlo velocemente. Come ha potuto sottolineare Draghi durante l’informativa al Senato, per rimediare al calo delle forniture di gas dalla Russia, occorrerà prendere accordi con altri Paesi, e soprattutto rafforzare i gasdotti con Algeria e il traffico dall’America. Ma più di tutto, ha potuto affermare il premier, occorre riprendere la produzione delle centrali a carbone per poter affrontare, con risorse necessarie, il periodo di guerra in Ucraina.

Per il momento, le sanzioni Swift, che sono state varate nelle ultime ore, sono state disposte in modo da non riguardare il flusso di gas per l’Europa. Ma è evidente che siamo di fronte ad una situazione di compromesso, per cercare di salvare il salvabile da parte europea. I maggiori profitti russi derivano proprio da lì. E non ci saranno sanzioni mirate fino a quando non si chiuderanno i rapporti energetici con i russi.

Cosa ci aspetta?

Questa situazione può portare inevitabilmente a due scenari.

  1. Nel primo, il migliore dei mondi, la crisi darà un impulso positivo alla produzione di energia rinnovabile che, attualmente, insieme al nucleare, è l’unica in grado di offrirci, anche se nel lungo periodo, un’autonomia energetica.
  2. Nel secondo, forse più realistico, si prevede un ritorno al passato, con l’incremento della produzione di energia tramite carbone; e ricordiamo quanto si sia discusso di produzione a carbone per i Paesi ancora in via di sviluppo, come l’India, ma anche la Cina. Ecco, questa volta toccherà a noi, industrializzatissimi europei, farne i conti.

In questo caso, l’inizio delle ostilità avrà voluto dire un balzo indietro di quasi un secolo nel modo di fare guerra – novecentesco come tanti hanno potuto sottolineare, senza nessun riguardo per i civili, ripudiando i modi della cosiddetta guerra chirurgica che, almeno teoricamente, punta solo a bersagli militari – ma anche un drastico rallentamento verso un obiettivo alquanto importante, quello che il genere umano si è preposto per la salvaguardia del proprio pianeta.

La direzione “giusta”

La guerra provocherà un nuovo aumento nella produzione degli armamenti, con un surplus nella spesa di ciascun Paese in questo settore. Allora dove si troveranno le risorse, i famosi cento miliardi per i Paesi del Sud, per rispondere praticamente ai problemi ambientali a cui siamo chiamati nell’immediato? Come potremmo raggiungere gli obiettivi di economia green, anno per anno, se siamo chiamati a rispondere a questa terribile emergenza?

Come se non bastasse, l’attacco al deposito petrolifero di Vasyl’kiv, avvenuto nella notte, ha prodotto un’esalazione di fumi tossici che potrebbe trasformarsi in allerta ambientale. No, il mondo non sta andando nella direzione giusta. Riprendiamo la bussola dei nostri obiettivi, prima che sia troppo tardi.

Alessandro Bitondo

(In copertina i fumi tossici provenienti da Vasyl’kiv, immagine di news.cgtn.com)


Per approfondire, su Giovani Reporter:

  • Agostini, Clarice. È guerra – Putin attacca l’Ucraina (Giovani Reporter, 2022)
  • Agostini, Clarice. La crisi Ucraina – Una questione di prospettive (Giovani Reporter, 2022)
  • Bettari, Sofia. 10 parole per capire la Guerra in Ucraina (Giovani Reporter, 2022)
  • Bitondo, Alessandro. Cosa sta succedendo in Ucraina? (Giovani Reporter, 2022)
  • Bottoni, Diego. Daniil Medvedev contro la guerra – Il tennista russo spera nella pace in Ucraina (Giovani Reporter, 2022)
  • Brini, Iacopo. Il conflitto del Donbass, tra Russia, Europa e Stati Uniti (Giovani Reporter, 2022)
  • Pagnoni, Luce. Caro Putin, cosa ti ha fatto l’Ucraina? (Giovani Reporter, 2022)

Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.

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