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I Verdena in “America Latina”

Verdena

È passato poco più di un anno dall’annuncio che recitava “I Verdena scriveranno la colonna sonora di America Latina di Damiano e Fabio D’Innocenzo”. Ce l’hanno fatta?


Gli spazi e le idee

Ci meritavamo di sapere che – a distanza di sette anni da Endkadenz – potrebbe finalmente arrivare un nuovo album firmato Verdena, e il grande schermo è il pretesto artistico più adatto per rimettersi in gioco.

America Latina dei fratelli D’Innocenzo è un’analisi del degrado mentale umano, realizzata tramite un’accurata analisi delle azioni quotidiane, rese angoscianti, distorte e confuse. Proprio come lo stato mentale del protagonista, interpretato da un magnifico Elio Germano: Massimo, un dentista benestante che vive con la famiglia in una villa enorme in mezzo al nulla.

Nella pellicola niente resta fermo, non ci sono certezze e tutto è incomprensibile, sia per lo spettatore che per il personaggio. Una villa perfetta, che con l’avanzare della storia cambia. Tutto al suo interno diventa degradante, sporco e inquietante, come il protagonista, in cui specchiarsi per scoprire il marcio presente in ognuno di noi. Tutto cambia, si modifica, ma in questo continuo dinamismo un luogo è statico: la cantina. Al suo interno si annida l’orrore e si intuisce la vera anima di Massimo.

Tanto lavoro

Immancabile è la menzione d’onore alla fotografia di Paolo Carnera, che ha reso la narrazione ambientale perfetta. Music inspired by the film America Latina played by Verdena: questo è il vero titolo dell’album. Non è un caso che i fratelli D’Innocenzo abbiano scelto la band bergamasca per questo lavoro: entrambi hanno una visione artistica molto simile. L’album è in realtà composto da varie demo della band risalenti ai tempi della scrittura di WoW. Il progetto intitolato Fenuk è stato riarrangiato per la pellicola tramite il costante rapporto e confronto con i registi e ideato in gran parte da Luca Ferrari.

Il lavoro incarna esattamente lo spirito del film e lo amplifica, grazie al suo essere disturbante e angosciante: nessun testo, solo tanto spazio creativo e distorsione. L’intera colonna sonora si basa sui temi di tracce come Brazil e Scintillatore, scomposte e trasformate per fare da ponte musicale e sensoriale alla pellicola.

Ancora una volta i Verdena si mostrano al mondo come esseri umani, contornati da confusione e creatività, nell’eccellente sodalizio artistico con i fratelli D’Innocenzo, attualmente tra gli esponenti più importanti del panorama artistico italiano.

America Latina fa da specchio alla nostra vita: lascia tanta confusione quanta risoluzione.

Manuel Di Luca


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