Un Sanremo “giovane”
Nel 2022 parliamo di un Sanremo animato dal pubblico in sala e in apparenza sulla strada del totale svecchiamento. Complice l’uso geniale del “FantaSanremo“, il cui regolamento lo rende una vera e propria sfida all’interno della gara. Un tentativo ben riuscito di coinvolgere più pubblico possibile, soprattutto la fascia giovanile, che non trovava più appeal nelle tipiche canzoni in stile sanremese.
Anche la partecipazione di dj ad animare le serate si può interpretare come richiamo per i giovani. Una manovra, forse, un po’ meno riuscita che ravviva il pubblico in sala, ma tedia quello da casa. E vedere Amadeus nei panni del vocalist che ripetutamente dice “oh yeah” e “su le mani” non aiuta la causa, anzi rende ammissibile l’etichettatura del boomer. Ma, tutto sommato, sono tentativi anche lodevoli: sotto questo punto di vista si può solo migliorare.
Il ruolo della valletta
È inutile, però, portare a Sanremo il sesso occasionale per confermare il definitivo allontanamento da quel tipo di televisione, se su altri fronti si continua a retrocedere. E per altri fronti intendo la presenza femminile come valletta. Non c’è da scandalizzarsi per l’uso di questo termine desueto e ormai sostituito dal più conveniente “co-conduttrice”.
Tuttavia, “co-conduttrice” fa pensare ad una conduzione a quattro mani, in cui il lavoro è svolto equamente dai soggetti coinvolti. In questo Sanremo, invece, di co-condotto, non c’è proprio niente. Tutto ruota attorno alla presenza scenica del supremo Amadeus, che di tanto in tanto concede alle elette il lusso di proferire qualche parola.
Ed è così che, dopo l’evidente scivolone delle donne che sanno stare un passo indietro rispetto ai propri compagni, Amadeus ne commette un altro, meno palese ma forse peggiore. A partire dalla controversa decisione, ripetuta anche in questa edizione, di cambiare “compagna di viaggio” ogni sera senza apparente motivo. Perché, invece, non optare per una conduzione in coppia fissa per tutte le cinque sere? Senza rendere la donna marginale, ma una vera e propria protagonista. Concedendole l’intera durata della serata e non solo qualche apparizione sparsa condita da immancabili cambi d’abito.
Le quote rosa a Sanremo
Insomma, lo spazio riservato alle donne nella 72esima edizione del Festival di Sanremo è effettivamente poco e di fatto si limitano ad interpretare il ruolo della valletta. Seguono Amadeus negli spostamenti, annunciano qualche artista, interpretano un monologo (più o meno riuscito), rispondono quando interpellate. Ma soprattutto: ringraziano di continuo il conduttore, fino all’estrema riconoscenza di Lorena Cesarini che la fa sembrare quasi una graziata dall’alto. Un velato modo per fare capire che la presenza di quelle donne sul palco di Sanremo è un’eccezione alla regola, concessa dal magnanimo conduttore.
Il mondo dello spettacolo riflette la realtà al di fuori dello schermo: le donne sono ancora, talvolta, dipendenti dal volere maschile. Se l’intenzione era quella di coinvolgere maggiormente le donne in un evento dalla portata immensa (i dati Auditel parlano chiaro), la sostanza sembra quella, invece, del semplice adempimento dell’obbligo delle quote rosa.
Se poi, come è in voga in questo periodo, vogliamo porre attenzione sull’uso delle parole, Amadeus è il conduttore del Festival, mentre loro vengono chiamate co-conduttrici. Ma co-conduttrici di chi? Meglio tornare a chiamarle con il loro nome, allora: vallette, dato che quello è il loro ruolo. Almeno si è più trasparenti.
Camilla Galeri
(In copertina Drusilla Foer)
Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.