Cronaca

Maturità 2022 – Un ritorno indigesto

Esame di maturità

Tornano gli scritti

Da quest’anno l’emergenza Covid-19 e tutte le sue conseguenze sono svanite una volta per tutte. Folle pensarlo davvero; eppure sembra che al Ministero dell’Istruzione l’opinione sia proprio questa. Dopo tre anni in cui l’organo scolastico ha affrontato in maniera spesso inadeguata la situazione, palesando le più varie debolezze, si è deciso di rianimare l’esame di maturità nella sua forma più tradizionale. Torna lo scritto di italiano, la seconda prova d’indirizzo e il colloquio finale, mentre non ci sarà spazio per la “tesina”. Intanto, sui social infuriano le proteste degli studenti, che denunciano una grande delusione verso le istituzioni e un malessere dovuto a quasi tre anni di didattica a distanza.

C’è però chi non fa a meno di etichettarli come fannulloni e svogliati, spesso perché lontano dai banchi di scuola da troppo tempo e quindi estraneo alle nuove difficoltà. Ma questo esame è davvero così incisivo sul futuro accademico degli studenti italiani? O è piuttosto una mera formalità, sintomo di un sistema fossilizzato e inadatto?

Cifre e costi

Nell’edizione passata gli studenti ammessi sono stati il 96,2%, e quelli bocciati in sede d’esame solo lo 0,2% (l’anno prima questa percentuale era del 0,5%): valori in linea con gli anni passati. Cifre irrisorie quindi, che attestano il carattere prettamente formale della prova finale, privo della minima selettività. Negli anni passati, il Miur ha dichiarato nella prima bozza del ddl stabilità 2014 che l’esame nella sua forma tradizionale ha per le casse dello Stato un peso che, sommando le spese organizzative, il costo dei commissari interni e dei presidenti di commissione, si aggira intorno ai 200 milioni annui.

Ai piani alti del Ministero il modello tradizionale viene da sempre difeso con ferma insistenza, prova ulteriore di quanto il nostro modo di intendere la scuola guardi al passato, fermo a dinamiche che ad oggi risultano inefficaci, se non controproducenti.

Un mancato rinnovamento

Molti tra studenti, presidi e professori si auguravano che la situazione del tutto eccezionale con cui ci siamo trovati a dover fare i conti, portasse ad un nuovo modo di intendere l’ambiente scolastico, snellendone costi e burocrazia. Purtroppo, attenendosi gli ultimi aggiornamenti, l’appuntamento con l’innovazione è da rimandare.

Tuttavia, negli ultimi anni l’esame di maturità ci ha abituati a continui e repentini sconvolgimenti, con notizie spesso confusionarie. Il 22 giugno (data dello scritto di italiano) però è alle porte, anche se non sorprenderebbe un cambio di rotta all’ultimo momento, che danneggerebbe inevitabilmente tutto l’organo scolastico che più di una volta si è trovato in situazioni al limite.

La decisione finale dovrà tenere conto di una situazione sanitaria ancora imprevedibile e forse tra gli addetti ai lavori si avrà finalmente la lungimiranza di venire incontro alle reali necessità della Scuola, senza perdersi in formalità fini a sé stesse.

Jon Mucogllava

(In copertina Unsplash)


Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.


Non è la prima volta che la maturità fa discutere: leggi anche questo articolo di Davide Lamandini sull’esame di Stato 2019, e questo di Jon Mucogllava per l’anno scorso. Per quest’anno, invece, ti consigliamo Esame di maturità 2022, tra romanticismo e concretezza di Riccardo Minichella.

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