Il 2021 appena concluso è stato un anno storico per l’ufologia. Lo scorso settembre infatti il governo degli Stati Uniti d’America ha approvato l’istituzione di un ufficio permanente per lo studio dei fenomeni UAP/UFO. D’ora in poi i piloti civili e militari saranno tenuti a compilare attenti rapporti su eventuali avvistamenti anomali, nel tentativo di capire se siamo soli nell’Universo.
Dopo anni passati in secondo piano, gli UFO (Unidentified Flying Objects) sono tornati ad essere protagonisti indiscussi negli Stati Uniti. Il 23 settembre 2021 la Camera dei Rappresentanti ha approvato il Fiscal Year 2022 National Defense Authorization Act. Grazie a questo provvedimento, ha preso forma un ente ufficiale che ogni anno dovrà pubblicare un report sui principali fenomeni aerei non identificati. Forse, in un prossimo futuro scopriremo davvero che non siamo soli nell’Universo.
Gli avvistamenti nella storia
Numerose sono le fonti storiche che documentano avvistamenti di fenomeni aerei apparentemente inspiegabili già nell’antichità. Nelle opere di Plinio il Vecchio e Tito Livio compare la descrizione delle apparizioni di “dischi infuocati” nei cieli dell’antica Roma. Cristoforo Colombo, nel suo diario di viaggio redatto nel 1492, riporta l’avvistamento di un oggetto luminoso proveniente dal cielo e successivamente precipitato in mare. Le prime immagini ufficiali di fenomeni simili risalgono al 1831. L’astronomo messicano José Bonilla, invece, è stato il primo a fotografare, con il suo telescopio, oggetti volanti non identificati.
L’evento più noto che ha dato una spinta fondamentale alle leggende sugli UFO è l’incidente di Roswell, avvenuto il 2 luglio del 1947. L’accaduto divenne presto famoso, in quanto i giornali diffusero la notizia che un disco volante si fosse schiantato nelle campagne della città di Roswell, in New Mexico. Alcuni ipotizzarono anche che i militari americani avessero rinvenuto dei cadaveri di extraterrestri. Inchieste successive smentirono le voci alimentate da ufologi e complottisti, riconducendo l’incidente a un velivolo militare segreto.
Un altro celebre avvistamento risale al 1997, in Arizona: nella notte del 13 marzo più di 10.000 persone notarono la presenza di una serie di luci in formazione a triangolo sopra la città di Phoenix. Questo evento ha alimentato per anni l’immaginario collettivo e non ha mai ottenuto una spiegazione plausibile soddisfacente.
Le dichiarazioni di Luis Elizondo e Haim Eshed
Nel dicembre del 2017, l’ex agente segreto statunitense Luis Elizondo ha rilasciato interviste che hanno suscitato clamore a livello mondiale. Elizondo ha rivelato di essere stato il direttore del progetto segreto AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program). Tale organizzazione, fondata dalla Defense Intelligence Agency, aveva lo scopo di studiare da vicino i fenomeni UFO. Nonostante la credibilità di Elizondo sia stata messa in discussione più volte, il Pentagono nel 2018 ha poi confermato l’autenticità dei video da lui pubblicati. Secondo l’ex agente segreto, in questi filmati ci sono evidenti prove di tecnologie aliene.
Verso la fine del 2020 invece Haim Eshed, ex generale a capo del programma di sicurezza spaziale di Israele, ha dichiarato pubblicamente che il suo Paese sarebbe in contatto con gli alieni. Eshed ha affermato di aver diffuso tali notizie solo ora che ha 87 anni ed è in pensione, perché la sua reputazione non può più essere a rischio. Secondo l’israeliano gli extraterrestri esistono davvero e sono in contatto con l’umanità da tempo. Eshed ha rivelato che:
“C’è un accordo tra il governo degli Stati Uniti e gli alieni. Hanno firmato un contratto con noi per fare esperimenti qui.”
Haim Eshed
Gli alieni starebbero solo aspettando il momento migliore per palesarsi all’intera umanità. L’attendibilità di queste affermazioni è bassa; è molto probabile che Eshed abbia cavalcato l’onda per ottenere un certo grado di visibilità. D’altro canto, i recenti sviluppi su questi temi lasciano supporre che ci possa essere un fondo di verità nei suoi racconti.
La posizione della NASA
Anche la scienza ufficiale si occupa da tempo della ricerca di eventuali prove dell’esistenza di vita extraterrestre. Celebre, in proposito, è il seguente paradosso attribuito a Enrico Fermi: dato l’enorme numero di stelle e galassie nell’Universo osservabile, come è possibile che eventuali civiltà sviluppate non si siano messe in contatto con noi? Per fornire una stima approssimativa del numero di eventuali civiltà extraterrestri si suole utilizzare l’equazione di Drake. Il calcolo, tuttavia, presenta parametri difficili da quantificare, e non ci sono soluzioni univoche al problema.
Recentemente anche l’astrofisico James Green, capo scienziato della NASA, ha affermato che:
“La nostra generazione potrebbe realisticamente essere quella che scoprirà prove di vita oltre la Terra e da questo potenziale privilegio derivano delle responsabilità.”
James Green
Secondo la NASA, quindi, sta diventando importante ricercare una strategia comunicativa efficace in grado di dare il giusto peso alla questione. La possibilità che in un prossimo futuro venga confermato che non siamo soli nell’Universo potrebbe sconvolgere notevolmente l’opinione pubblica. Per la NASA è necessario arrivare pronti ad uno scenario di questo tipo.
Da fantascienza a realtà
Per molto tempo la questione UFO ha dato una spinta a fanatismi e credenze al limite del reale, in particolare negli USA, dove gli eventi ufologici sono entrati a far parte del folclore popolare. Il dibattito sull’esistenza degli alieni alimenta ormai da anni l’immaginario collettivo: non è un caso che molto spesso gli extraterrestri siano i protagonisti di incredibili incassi al botteghino (si pensi alla saga di Star Wars). Per la prima volta, tuttavia, la ricerca di vita aliena è riuscita a suggestionare anche il governo americano.
La creazione dell’ufficio permanente per lo studio degli UFO è stata promossa da membri illustri del governo come il Senatore Harry Reid, Chris Mellon, ex-vicesegretario aggiunto alla difesa per l’intelligence nelle amministrazioni Clinton e George W. Bush. Anche il Senatore Marco Rubio, Presidente della Commissione per i Servizi di Intelligence del Senato, e John Podesta, capo di gabinetto di Bill Clinton e consigliere di Hillary Clinton e Barack Obama, hanno avuto un ruolo fondamentale.
Nei prossimi anni il governo americano spenderà soldi e tempo nella ricerca di vita extraterrestre. Ora più che mai la questione sembra sia diventata una cosa seria. Se fino ad oggi progetti come il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), sono stati frutto di ricerche pseudoscientifiche, ora anche la NASA sta rivalutando seriamente l’argomento. Forse, tra qualche tempo scopriremo che non siamo soli nell’Universo.
Diego Bottoni
(Immagine di copertina da Unsplash)