La recente uscita su Netflix di Strappare lungo i bordi ha fatto conoscere al grande pubblico il personaggio di Zerocalcare, fumettista italiano che ha esordito poco meno di dieci anni fa con La profezia dell’armadillo.
La gelosia del “primogenito”
Capita spesso nella nostra vita da fan di dover affrontare questa situazione: il proprio beniamino crea un prodotto che funziona su larga scala, magari riceve la spinta giusta, o semplicemente viene notato di più e arriva a conquistare il cuore di molte (troppe) persone. Se da una parte prevale la gioia che l’artista riceva la risonanza che merita, dall’altra è difficile soffocare la gelosia del “primogenito”, che rivendica il primato temporale.
Basta un attimo per cadere in frasi sgradevoli del tipo: “Io lo ascolto da prima che andasse di moda”, “è da anni che ti dico di guardarlo”, oppure, in questo caso: “eh ma devi aver letto i fumetti“. Ammetto di star facendo un esame di coscienza in queste righe, l’ultima frase l’avrò ripetuta almeno un paio di volte negli ultimi giorni, ma vorrei spezzare una lancia a favore di noi fan gelosi: l’artista, arrivando in prima persona a chi abbiamo intorno, priva noi apostoli della parte più bella del nostro ruolo: consigliarlo.
Zerocalcare: dai fumetti alla serie TV
È bello incontrare una persona speciale, aprirsi e lasciare un ricordo di noi. Condividere con lei qualcosa che ci ha segnato: una canzone, un film, un libro. Io l’ho fatto spesso con Zerocalcare perché, quando avevo 16 anni, qualcuno lo ha fatto con me e mi ha cambiato la vita. Da allora mi sembra di aver avuto accanto Zero come un amico: in parte ci sono cresciuta insieme. Datemi la soddisfazione di suggerirvi alcuni suoi fumetti in base a quello che avete apprezzato nella serie TV: Strappare lungo i bordi. Non perché io sia più ‘fan’ per il semplice fatto di aver letto i libri prima di qualcun altro, non avrebbe senso, ma perché quando si scopre qualcosa di così bello è giusto volerlo condividere.
Molti degli aspetti che caratterizzano Strappare lungo i bordi sono presenti anche nei fumetti. Negli anni Zerocalcare è riuscito a creare un proprio universo, all’interno del quale muove intrecci e personaggi. Unisce l’originalità alla familiarità, lasciando il lettore in un’atmosfera che riconosce mantenendolo comunque incollato alla pagina. Vediamo insieme alcuni tratti ricorrenti che, se avete apprezzato all’interno della serie Netflix, sono certa che su carta non vi deluderanno:
L’ironia
Sicuramente “Strappare lungo i bordi” vi ha fatto, o vi farà, davvero ridere. Una delle caratteristiche principali di Zerocalcare, infatti, è proprio la sua ironia: è pungente, romanaccia, prende in giro se stesso e il mondo circostante. Tutto ciò che produce lui ne è colmo ma se avete voglia di approfondire questo aspetto vi consiglio:
- L’elenco telefonico degli accolli (Bao Publishing, 2015)
- Ogni maledetto lunedì su due (Bao Publishing, 2013)
- La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (Bao Publishing, 2019)
Tutte raccolte di vignette uscite sul suo blog, giornali, riviste e siti.
La narrazione
In Strappare lungo i bordi la trama viene raccontata in modo particolare: ci sono molti flashback, il filone narrativo viene portato avanti in ogni episodio ma spesso alla fine e con molti intrecci e divagazioni, la realtà si confonde con la finzione. Se vi è piaciuto questo modo di raccontare:
- Un polpo alla gola (Bao Publishing, 2012)
- Scheletri (Bao Publishing, 2020)
Due fumetti tendenti al giallo in cui all’autobiografia – il protagonista (Zerocalcare) è bambino nel primo e poco più che adolescente nel secondo – si aggiunge una fantasia dai toni cupi.
- Dimentica il mio nome (Bao Publishing, 2014)
Meravigliosa storia fantasy, dove permane comunque l’aspetto autobiografico e in cui l’autore si addentra nella vita di sua nonna materna: tra avventure, fantasmi e misteri.
Un polpo alla gola. Scheletri. Dimentica il mio nome.
I personaggi
Vi siete affezionati a Sarah e Secco? Non potete non conoscere: Cinghiale, Deprecabile, Giulia Cometti, Katja e le altre figure, il più delle volte ricorrenti, che popolano l’universo del fumettista. Potete approfondirli soprattutto in:
- Macerie prime (Bao Publishing, 2017)
- Macerie prime – sei mesi dopo (Bao Publishing, 2018)
Una storia in due atti in cui il protagonista si trova in conflitto con i suoi amici di sempre. Tra contrasti emotivi, sensi di colpa e paure la vita prosegue veloce, portandosi dietro solo chi riesce a reggerne il passo.
Macerie prime Macerie prime (sei mesi dopo).
Le battaglie
Se considerate i fumettisti come “quelli che fanno i disegnetti” vi state sbagliando di grosso, soprattutto per quanto riguarda Zerocalcare. Nonostante l’autore ci tenga a mostrare la parte di sé che mangia i plum-cake sul divano davanti alle serie TV, negli anni si è fatto portavoce di molte battaglie che lo hanno condotto lontano dalla sua amata Rebibbia.
La più importante lo ha condotto fino al confine tra Turchia e Siria, a pochi chilometri di distanza dalla città assediata di Kobane, dove ha trascorso un periodo accanto ai combattenti curdi del Rojava, opposti alle forze dello Stato Islamico. Ne è nato un reportage a fumetti:
- Kobane calling (Bao Publishing, 2015)
Kobane Calling. La profezia dell’armadillo.
L’armadillo
Tra tutti i suoi lavori vi consiglio di iniziare da:
- La profezia dell’armadillo (Bao Publishing, 2012)
Il fumetto che ha dato il via alla sua carriera. Dal successo strepitoso (quasi 200.000 copie vendute), questo capolavoro ha portato Zerocalcare a diventare uno degli autori più amati d’Italia. C’è un filo che collega La profezia dell’armadillo a Strappare lungo i bordi, e penso che si possa riassumere con la frase dietro la copertina del primo:
Ricordati sempre di ricordare.
Maddalena Ansaloni
(in copertina Zerocalcare)