La caduta del Muro di Berlino
Ben trentadue anni fa era il 9 novembre 1989. Davanti alla televisione di stampo sovietico, Günter Schabowski (Funzionario del Partito Socialista Unificato di Germania nella Repubblica Democratica Tedesca) annunciò: “la frontiere è aperta”. I cittadini dell’ormai ex-DDR si riversarono in migliaia nelle strade, con un unico e simbolico obiettivo: abbattere il muro che divideva le persone da quasi trent’anni.
Il muro, emblema della Guerra Fredda, era caduto, e con esso il valore immobiliare di tutto ciò che si trovava nella parte di Berlino Est. C’è chi quella notte esultava perché poteva riabbracciare i propri cari e chi gongolava perché vedeva ghiotte possibilità d’investimento.
“Vai e compra tutto!”
“Devi acquistare tutto, tutto, compra tutto quello che trovi, bar, pizzerie, tutto!”. Poche ore dall’annuncio di Schabowski i boss di Cosa Nostra e ‘ndrangheta avevano percepito le enormi possibilità di riciclaggio e di affari nella Germania Est.
La presenza dell’associazionismo mafioso in Germania affonda le sue radici già negli anni ’50, con le migrazioni in massa di calabresi e siciliani. A partire dai primi anni Ottanta iniziano i primi ingenti investimenti in ristoranti, pizzerie, gelaterie, alberghi e villaggi turistici.
In molti si ricorderanno la “strage di Ferragosto” – nota anche come la Strage di Duisburg – avvenuta il 15 agosto 2007. Quello rappresenta il gesto più appariscente della ‘ndrangheta in Germania, dove però – come afferma Petra Reski, giornalista del Die Zeit – “in tanti hanno chiuso gli occhi davanti agli investimenti della mafia, e li chiudono tuttora”.
Stato attuale delle Mafie in Germania
“La ‘ndrangheta rappresenta la maggior organizzazione criminale presente sul suolo tedesco”, parole del presidente della polizia federale tedesca il 7 gennaio 2012. La ‘ndrangheta ha posto in Germania, le basi per un controllo ed uno smistamento di stupefacenti che non ha eguali in altri Paesi. Le famiglie più potenti sono i Romeo, i Pelle e i Vottari provenienti da San Luca (Reggio Calabria) e i Farao e i Carelli provenienti dal crotonese.
Dall’altra parte, secondo un rapporto che richiama dati in possesso dell’intelligence tedesca, Cosa Nostra presenta una crescita del 530% in un decennio. Davanti a questi numeri anche in Germania l’attenzione verso il fenomeno mafioso è cresciuta: oggigiorno troviamo organizzazioni locali come “Mafia? Nein Danke” che hanno lo scopo di illustrare il metodo di azione mafioso.
Non essendo riconosciuto dall’ordinamento tedesco il “reato di associazione mafiosa”, è complicato far partire indagini: i boss della malavita festeggiano. Come più volte ho affermato nei miei articoli , la soluzione più efficace per contrastare il fenomeno è quella di dar vita ad una stretta collaborazione tra gli Stati europei per poter contrastare un sistema altamente organizzato, ricco e assai diffuso che al momento non trova nelle leggi e nelle istituzioni europee un adeguato avversario.
Alessandro Sorrenti
(in copertina Rugilė da Unsplash)
Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.