La minaccia bielorussa
Immaginate di essere su una frontiera ai confini dell’Europa che conta davvero, quella blu con il cerchio di stelle. Immaginate di avere freddo, fame, di stare lì con in mano bastoni, pale, cesoie, per andare oltre. Le leggi ora lo permettono a tutti, anzi esse li sostengono in più modi affinché possano riversarsi altrove ed essere il problema di qualcun altro. Il governo in questione è quello di Aleksander Lukashenko e allora tutto assume un significato ben diverso.
Che il paese sia uno di più totalitari al mondo è cosa nota, d’altronde fino a poco tempo fa le proteste di piazza a Minsk avevano fatto il giro del mondo. Poi però il nulla, come se la questione si fosse risolta. Oggi si scopre il contrario, con la consapevolezza di nuove tensioni che assumono una forma diversa, più subdola.
Re, torri e pedoni
Lunedì 8 novembre, un gruppo di migranti provenienti per la maggior parte dal Medioriente si scontra con la polizia polacca con l’intenzione di oltrepassare il confine. Si sentono spari da una parte e dall’altra. Alcune notizie, incerte, parlano di 10 morti. Persone o forse pedoni di una sofisticata partita a scacchi tra l’UE e chi si dichiara contrario ad ogni suo principio e che adesso sembra aver compreso il potenziale delle ondate migratorie, trasformate in vere armi di tensione.
Un continuo accusarsi a vicenda con la Polonia che punta il dito anche contro la Russia, colpevole, secondo il premier Morawiecki di violare la sicurezza del suo paese con l’obiettivo di soggiogare l’intera Europa dell’Est. La risposta della controparte bielorussa è perentoria:
Non ci piegheremo davanti all’Europa.
Aleksander Lukashenko
Intanto a Bruxelles si studiano nuove sanzioni per Minsk, guardando con attenzione anche al comportamento del governo polacco, anch’esso considerato poco affidabile.
Mercenari di frontiera
Ignorando per un attimo il discorso politico, è sconcertante osservare come la crisi migratoria si ripresenti periodicamente alle nostre porte, minaccia ingestibile per un motivo o per un altro. Si è scoperto che i migranti fanno comodo, soldati da trincea e nemmeno nostri, ma mercenari. Disinteresse, negligenza e poca lungimiranza si combinano in un contesto già molto instabile e poi ci si stupisce per ogni problema come se fosse sconosciuto. Tutto si maschera come frutto del caso, una variabile imprevedibile, quasi la normalità.
A loro forse nemmeno importa, comprendono il loro ruolo e si adeguano, vittime della disperazione avulsa da ogni ideologia.
Aizzarli è semplice quanto farli morire con la coscienza pulita.
Jon Mucogllava
Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.