Tra tentativi di mediazione più o meno falliti e mesi di critiche, attacchi e ostruzionismo, il DDL Zan è ufficialmente morto. E tutto questo è avvenuto “sotto scroscianti applausi” in Senato, mercoledì 27 ottobre 2021. Qui di seguito le opinioni di Alice Buselli e Daniele Craviotto di Giovani Reporter.
> Alice Buselli. “Trigger warning: uso di insulti contro omosessuali“
Quando si è membri di una minoranza è molto comune che amici e familiari chiedano la nostra opinione su argomenti legati ad essa o ci mostrino titoli di giornali in cui viene riportato un crimine d’odio contro altri membri della stessa comunità. Segue poi la domanda su come ci faccia sentire.
Quando lo chiedono a me non so mai cosa rispondere, perché la verità è che, la maggior parte delle volte, non so come mi sento. Guardo i video di senatori, persone incaricate di rappresentarci e che dovrebbero trascorrere il loro tempo a fare il bene del paese, che esultano perché sono riusciti a bloccare il DDL Zan, una legge che avrebbe punito chi discrimina le persone come me e non so come sentirmi. Delusa, tradita, arrabbiata, spaventata…
Ciò che mi fa ribollire le vene e contemporaneamente fantasticare di prendere a sassate Palazzo Madama, è come questo DDL sia stato trasformato in una lotta di principio tra fazioni, invece della ricerca un compromesso volto a creare la legge migliore possibile, come dovrebbe succedere in politica. Non importava a nessuno che il testo parlasse di omosessuali, transgender o disabili, nello stesso posto poteva esserci scritto “piadina, stracchino e rucola” e sarebbe stato lo stesso. L’unico scopo dei partiti era far vedere chi aveva… [l’emendamento] …più lungo, in modo da poter racimolare voti per le prossime elezioni.
Io mi rifiuto di credere che persino gli esponenti più estremisti della destra credano seriamente in una “teoria gender” e se davvero ci credessero non dovrebbero sedere in aula parlamentare. Giusto qualche fervente timorato di Dio potrebbe, forse, temere che insegnino alla prole che Nostro Signore è così strambo da aver creato animali ed esseri umani omosessuali. Inoltre, è bene ricordare che questa proposta di legge non prevedeva cose mirabolanti come gestazione per altri o un genere neutro sulla carta d’identità, ma semplicemente pene più gravi per chi discriminava sulla base di condizioni intrinseche della persona, come appunto orientamento sessuale. Non era nemmeno prevista, quindi, una vera campagna di prevenzione, esclusa una giornata di formazione obbligatoria per le scuole, venivano solo previste pene più dure per chi avrebbe commesso un delitto. Pensavo che a politici a favore di castrazione chimica e pena di morte questo concetto sarebbe andato a genio.
Era però troppo ghiotta l’occasione di fare campagna elettorale sulle spalle di ‘sti froci, tanto ognuno può avere un’opinione su di loro. Non c’era neanche bisogno di preoccuparsi dei disabili, anche loro inclusi nel DDL… tanto, quando mai hanno protestato? Nemmeno quando, solo pochi giorni fa, hanno tolto loro le pensioni di invalidità, ben 250 euro al mese, vero? Hey, parli di persone trans? Chi sono i trans?
Io non ho molto da dire, ci sono tanti che hanno scritto analisi politiche migliori di quanto potrei mai fare. Ci terrei però, prima di chiudere, a rivolgere due parole ai politici che leggeranno questo pezzo, sono certa che tra loro ci siano molti miei accaniti sostenitori: che lo vogliate o no questa legge si farà. Non è stato oggi, sicuramente non sarà domani, ma arriverà.
È inutile che rimaniate ancorati ad un mondo che sta scomparendo, la società va avanti e andremo avanti anche noi. Non solo passerà la legge contro le discriminazioni, ma otterremo di chiamare i nostri matrimoni con il loro nome e di adottare dei bambini, le nostre sorelle trans avranno gli ormoni gratuiti e i nostri fratelli disabili l’assistenza a loro necessaria. Lo sappiamo che per voi siamo solo un modo facile di racimolare consensi e che non volete fare nemmeno la fatica di cercare su Google la differenza tra “identità di genere” e “orientamento sessuale”, ma quando i vostri elettori avranno degli impedimenti fisici, allora forse si ricorderanno che non avete voluto aiutare i disabili. Quando vostra moglie vi lascerà dopo aver scoperto l’account di Grindr su cui rimorchiate i diciottenni, magari vorrete vivere in uno Stato che tutela davvero ogni cittadino.
Ah, e comunque senza il DDL Zan posso tirarvi un pugno, fornendo come motivazione il vostro essere eterosessuali e non ricevere pene aggiuntive. Fate di questa informazione ciò che volete.
Alice Buselli (articoli)
> Daniele Craviotto. “Vince sempre la generazione con «più esperienza»“
Vi ricordate la solita filastrocca politica: “Dobbiamo concentrarci e ascoltare di più i nostri giovani, perché sono il nostro futuro?”.
Ecco, il 27 ottobre 2021 coloro che ci rappresentano potevano scegliere: vecchia o nuova generazione. Non si capisce come mai, ma quando si gioca questa partita la prima è una perenne bestia nera e la seconda vince sempre. Infatti, secondo diversi studi con altrettante statistiche, il razzismo a sfondo sessuale è marginale nella gioventù e preponderante nella cosiddetta mezza e tarda età.
Il DDL Zan mirava, finalmente, a punire una persona che discrimina solo perché una ragazza o una donna si accompagna a un’altra, amandola, lo stesso, se non peggio, se i protagonisti fossero due uomini e infine i dimenticati trans, “colpevoli” di non sentire di appartenere al sesso del proprio corpo. Invece frasi auliche come: “Lesbica di ma vieni qui che ti sfondo la f[**]a e/o il c[**]o, così provi cosa sia veramente scopare” (non facciamo torto a questi novelli poeti e usiamo le loro parole così forbite e ricercate per formare questi sillogismi) o “Frocio del c[**]o ti infilerei un palo proprio lì dietro, se non sapessi che ti piacerebbe pure” e molte ancora ce ne sarebbero, rimarranno non punibili per legge.
La favoletta dell'”esiste già la legge Mancino” è una fake news grossa come il mondo. Questa legge punisce la “classica” discriminazione razziale (come se ne esistessero una tradizionale e una moderna) basata sull’affermazione della supremazia (insomma, l’ancora più classico “sporco negro”). Molti dicono che basti questa per tutelare persone omosessuali e transessuali. Un consiglio amorevole: basta seguire la prima lezione di un qualsiasi corso di diritto penale per scoprire che esiste il divieto dell’applicazione del principio di analogia in questo ambito (art. 1 c.p. e art. 14 delle disposizioni sulla legge in generale per tutti i chiarimenti del caso).
Cosa significa? Semplice, che ogni fatto non previsto dal codice penale non può essere punito per il nostro sistema. Chiusura d’obbligo per gli eroi di questa giornata: i senatori, quelli con più esperienza politica. Hanno esultato come se avessero vinto al totocalcio intonando pure cori di scherno. Una scena “degna” dei peggiori tifosi di calcio. Per il momento volevo portare loro il più sentito ringraziamento da parte del vostro tanto caro “futuro della società“. Grazie per averci fatto perdere, a causa di una tagliola tipica non della Rivoluzione francese, ma dell’involuzione italiana.
Daniele Craviotto (articoli)
(In copertina daniel james da Unsplash)