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“Karma vol.1”, il debutto di Blame – Intervista a Blame e Yanomi

Blame

La filosofia indiana del Karma può avvicinarsi al mondo degli anime giapponesi? Certamente. A farci fare questo viaggio fantasioso e culturale è il ventiduenne Blame, di origini italo-francesi.


Con voce e chitarra ha esordito nel mondo della musica con il suo primo singolo dal titolo “Karma vol. 1” sotto etichetta Ada Music, prodotto da un nome affermato quale Yanomi, che vanta dischi di oro e platino per le collaborazioni con Alfa e Olly.

Questa nuova coppia, Blame e Yanomi, sta progettando un disco che avrà un’impronta musicale fresca e giovanile, con un linguaggio dinamico e un sound pop teen mixato allo stile punk inglese. Insieme alla passione per la musica, Blame ci stupisce con l’arte e il montaggio. La canzone è accompagnata da un fumetto omonimo disegnato di suo pugno, prodotto in edizione limitata, proprio come il video ufficiale. L’idea che l’artista propone è quella di raccontare una storia, sia in musica sia in immagini, e questo primo video avrà un seguito proprio con le prossime uscite dei singoli che comporranno il disco.

Sul significato del brano afferma: “Credo profondamente nel concetto del Karma e che tutto torna con calma, come dico nella canzone. Il brano è il primo capitolo della mia storia e rappresenta il desiderio sbagliato ma che inconsciamente abbiamo tutti di voler vedere una persona che ci ha fatto del male subire lo stesso: questa canzone vuole aiutare ad alleviare quel dolore.” Un artista a tutto tondo, dunque, che si è fatto ascoltare dal pubblico tramite due importanti playlist di Spotify: New music friday e Sangue giovane. Curiosi, noi di Futura 1993, abbiamo pensato di chiedere qualcosa di più a Blame e Yanomi:

Ciao Blame, “Karma vol.1” è il tuo singolo d’esordio. Come nasce la tua passione per la musica?

Fin da piccolo ho sempre suonato la chitarra ma ho cominciato ad appassionarmi seriamente a questo mondo intorno al 2011, a 12 anni, quando ho cominciato a produrre al computer, cosa che mi ha dato l’opportunità di cominciare a registrare i provini da solo imparando a cantare da autodidatta. 

Percorso parallelo alla musica c’è il disegno, infatti tutto il tuo progetto sarà accompagnato da dei manga realizzati da te. Quando è arrivato l’interesse per quest’arte?

Ho fatto il liceo artistico, passando quindi 5 anni della mia vita completamente circondato da arte e da amanti del disegno. Questo mi ha portato a vedere anche questo lato artistico sotto moltissimi punti di vista e mi ha dato l’opportunità di fare esperienza anche come grafico.

In “Karma vol. 1” canti: “Tutto torna con calma, quello che hai fatto torna e spesso non cambia“. Quanto credi nel Karma? Ci sono stati episodi della tua vita dove è tornato tutto indietro come un boomerang?

Sono convinto che il karma sia una parte essenziale delle nostre vite. Penso che tutti, in un modo o nell’altro, ne abbiamo avuto esperienza.

Le canzoni che comporranno il tuo futuro disco saranno il seguito della storia disegnata. Che impronta pensi di dare a tutta la tua opera? Sarà autobiografica?

Esatto, i testi dei miei brani sono autobiografici e diciamo che tramite i fumetti mi apro a raccontare le mie storie “esagerandole”, quindi semplificandole e rendendole più comprensibili.

Il tuo sound è un bel mix tra il teen pop e un po’ di punk, ricordando l’estero. Quali sono i tuoi ascolti e da quale stile o artista vieni maggiormente contaminato?

Hai indovinato, il mondo del punk e del rock britannico sono alla base dei miei ascolti. Gruppi come i Ramones e i My Chemical Romance sono sempre i primi nelle mie playlist da quando ho 5 anni!

Del mondo Manga invece, quali sono le principali letture e influenze giapponesi?

La mia più grande ispirazione nel mondo manga resterà sempre Death Note, che trovo una delle storie più intriganti mai lette e viste come anime. Poi diciamo che nel mio stile di raccontare le influenze sono tantissime, ma principalmente mi lascio trasportare dalla creatività cercando di disegnare un qualcosa di più personale possibile.

All’interno del tuo fumetto possiamo trovare “La pagina dello sfogo”; spazio che permette ai lettori di liberarsi disegnando e scrivendo le loro emozioni, un modo per rendere ancora più personale il tuo lavoro. Come nasce questa voglia di condivisione? Trarrai spunto dalle “confessioni” degli altri per creare nuova musica?

Permettere ai miei fan di sfogarsi è una liberazione più per loro che per me, non scherzo. Detto questo non voglio sfruttare le loro situazioni personali per le mie canzoni.

Yanomi, sei un produttore affermato che ha ottenuto risultati importanti con dischi di platino e oro. Cosa ti aspetti dal tuo lavoro con Blame? Come nasce la vostra collaborazione?

La nostra collaborazione nasce da una passione comune per la musica e una grandissima amicizia. Invece che avere aspettative sul progetto puntiamo a fare musica figa e vedere cosa succede. Diciamo che nessuno dei due pensa al risultato, quanto a divertirsi facendo quello che ci piace fare.

Yanomi, lavori con moltissimi artisti: qual è la tua fonte di ispirazione principale?

Gli artisti stessi con cui lavoro sono la mia più grande fonte d’ispirazione, dal momento che ognuno di loro ha una storia tutta sua da raccontare e quindi ha tantissimo da insegnarmi.

Cosa c’è di diverso nella tua collaborazione con Blame rispetto a tutti gli altri artisti con cui hai collaborato?

Blame è un artista a 360°, che cura insieme a me, oltre l’aspetto musicale, anche quello artistico e visual sotto ogni punto di vista. Si occupa personalmente delle grafiche, della fotografia, la regia e della produzione di ogni video e sa come mantenere l’asticella sempre alta.

Abitate entrambi a Milano: in che modo vivete questa città ricca di stimoli musicali, di moda e arte?

A Milano tutto è musica, moda e arte, ogni angolo, ogni strada. Abbiamo gli occhi sempre aperti proprio perché per noi è una continua fonte di ispirazione.

Grazie, a presto ragazzi!

Intervista a cura di Giada Consiglio

(In copertina Blame)


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