I sovranisti d’Europa
Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia sono i 12 Paesi firmatari della lettera con oggetto la richiesta al Consiglio Europeo della costruzione di un muro anti immigrati. Una sorta di tributo agli USA di Trump (forse), un fermo decisivo all’immigrazione verso l’Europa. O quantomeno, è ciò di cui sono convinti i ministri degli Interni dei Paesi sottoscriventi. Come se una barriera potesse mettere fine ad un fenomeno che non troverà mai pace. A monte della richiesta: la politica di Lukashenko e l’aumento del flusso migratorio in seguito al ritiro delle truppe occidentali dall’Afghanistan.
Il Consiglio europeo non ha strabuzzato gli occhi davanti a questa richiesta, tutt’altro. La presidenza di turno, infatti, addirittura sostiene la proposta purché ogni Stato costruisca i muri con i propri fondi e non con quelli dell’Unione. Questo perché, come dichiarato dal commissario Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, l’Europa non dispone delle risorse adeguate. La realizzazione dei muri anti ingressi indesiderati, pertanto, è a carico dei singoli Paesi e alla base di un eventuale respingimento della richiesta c’è una mera questione di soldi, nessun principio caritatevole o etico.
Per approfondire: Il Punto. L’età dei muri (un articolo di Davide Lamandini)
Le cause della disfatta
Dopo aver condannato a più riprese l’inumana e sadica politica trumpiana, adesso che l’era Trump è archiviata, l’Europa sembra strizzare l’occhio proprio alla scellerata idea del muro. Una divisione reale e non metaforica per stabilire chi ha diritto di vivere su un determinato suolo, e chi invece non lo può fare. È un piano che non può coesistere con i valori dell’UE e che non porta benefici. Si potrebbe aprire un dialogo con i Paesi d’origine e lavorare di più e meglio sulle politiche migratorie. Ma i sovranisti d’Europa sarebbero disposti a mettere da parte il loro lato disumano? Non credo, dal momento che è proprio la loro peculiarità.
Non ci si può appellare alla necessità di proteggere i propri confini perché non vi è minaccia di invasione militare all’orizzonte. Si tratta di negare consapevolmente la possibilità di riscatto a persone disperate. L’Europa passa così dal poter vantare una superiorità morale, perlomeno apparente, ad allinearsi al tanto criticato ciuffo arancione d’oltreoceano, rinnegando i principi fondamentali dell’Unione.
In questo clima di crescente odio alimentato anche da chi dovrebbe contribuire a smorzarlo, non ci resta che sperare di non trovarci mai dall’altra parte del muro a implorare aiuto ad un’Europa sempre più cieca e sorda.
Camilla Galeri
(in copertina Henry & Co. da Unsplash)
Hot Topic! è una rubrica curata da Alessandro Bitondo, Camilla Galeri, Jon Mucogllava e Alessandro Sorrenti.