Quando pensiamo alle vaste frontiere dello spazio, non immaginiamo che possano essere un luogo adatto ad una gita del weekend. Certo, è probabile che ancora per un po’ non vedremo navicelle dirette sulla Luna come fosse un’allegra scampagnata, ma le cose potrebbero cambiare.
Negli ultimi decenni il fascino esercitato dallo spazio è cresciuto immensamente, e si inizia a pensare ad esso non più come solo oggetto di studi scientifici. Chi non sognerebbe di fare un’escursione in orbita, magari per ammirare la curvatura terrestre?
Il primo volo
Un’escursione che costerà “soltanto” 250.000 dollari. Questo è il prezzo stimato per voli futuri, dopo che Richard Branson, il proprietario della Virgin Galactic, ha dato il via all’era del turismo spaziale. L’undici luglio di quest’anno, infatti, l’astronave Vss Unity ha completato con successo un volo di 90 minuti tra mesosfera e termosfera, che si trovano tra gli 80 e i 100 chilometri di quota. Assieme a Branson sono saliti a bordo dello spazioplano due piloti, Dave Mackay e Michael Masucci, e altri tre membri dell’equipaggio: Beth Moses, capo-istruttrice degli astronauti della Virgin Galactic, Colin Bennet, uno degli ingegneri dell’impresa, e Sirisha Bandla, vicepresidente della Government Affairs and Research Operations in Virgin Galactic.
La Vss Unity è partita alle 16.30 (ora italiana), agganciata ad un velivolo di dimensioni più grandi, il White Knight 2. Questo aereo ha trasportato l’astronave fino a 15 chilometri di altitudine, e l’ha poi rilasciata. Da qui il veicolo più piccolo ha proseguito da solo, accelerando fino a tre volte la velocità del suono (che è circa 1192 km/h). é rimasto sospeso per circa sei minuti, nei quali i passeggeri hanno potuto sperimentare la microgravità, e poi è atterrato.
Viaggi spaziali
Questo è uno dei primi voli sub-orbitali a scopo turistico. Altre tipologie di volo sono già diffuse anche per i turisti, come il volo parabolico, che simula l’assenza di gravità in una fase di caduta libera, o il volo su jet, che permette di sperimentare velocità tre volte superiori a quella del suono. Queste modalità, tuttavia, non sono considerate veri e propri viaggi spaziali, perché non superano l’atmosfera. Un volo spaziale a tutti gli effetti supera i 100 chilometri di quota, e può essere orbitale, se fa almeno un giro attorno alla Terra, o (come nel caso della Vss Unity) sub-orbitale, se compie una traiettoria parabolica, senza fare un giro completo.
Il futuro dei viaggi spaziali
A soli nove giorni di distanza, anche il proprietario di Amazon, Jeff Bezos, ha compiuto un volo sub-orbitale a bordo dell’astronave Blue Origin, trasportata dal missile New Shepard. A ottobre si unirà alla competizione Elon Musk con SpaceX, che progetta addirittura di offrire voli orbitali ai suoi futuri clienti.
Certo è che si tratterebbe di un turismo d’élite. Nonostante questo, la Virgin Galactic ha già registrato più di 600 prenotazioni per quei sei minuti di microgravità. Tra i possibili futuri clienti, si vocifera di Justin Bieber, Lady Gaga, e Brad Pitt. L’utenza non manca, ma il vero problema non sarebbe esattamente questo. Il carburante per la propulsione spaziale, chiamato HTPB (in italiano, polibutadiene con radicali ossidrilici terminali), è molto inquinante. Vale la pena peggiorare ulteriormente le condizioni della nostra atmosfera per pochi minuti a gravità zero?
Più crescerà la domanda di questo tipo di servizi, più dovremo porci il problema ambientale posto dall’uso dell’HTPB; ma è pur vero che in futuro potrebbero essere sviluppati nuovi carburanti, e che in ogni caso – visto che si tratta di una clientela piuttosto facoltosa – si potrebbe comprendere nel prezzo del biglietto anche i costi dell’inquinamento causato dal propellente.
Le polemiche sui carburanti non hanno comunque annullato l’enorme successo mediatico degli avvenimenti: questi progressi stanno segnando il cambiamento di un’era, in cui lo spazio diventerà una meta comune di viaggi.
Anna Passanese