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I 10 (+1) titoli cinematografici da portare in vacanza

Cinema 3

Quante volte vi è capitato di non sapere quale film o quale serie TV guardare? Ogni sabato pomeriggio, su Giovani Reporter, ci penserà Alessandro Leo a darvi un consiglio. Non dovrete fare altro che mettervi comodi, versarvi un bicchiere della vostra bevanda preferita, prendere qualcosa da mangiare e dare un’occhiata all’ultimo articolo di AperiCinema.

[Non contiene spoiler]


Cari amici e care amiche di AperiCinema, sono tornato.

So che questa notizia non sposterà più di tanto il vostro stato paradisiaco da lettino in Riviera, birra in mano e bambini scalmanati che urlano; che, in alternativa, non allenterà la tensione da sessione estiva; e, soprattutto, che non aiuterà i lettori inglesi di Giovani Reporter a non pensare alle manone di Gigio Donnarumma. Ma so che in fondo in fondo un po’ vi sono mancato.

Come sapete, ho deciso di fermare momentaneamente la rubrica per dedicarmi ad alcuni progetti paralleli e vi anticipo già che in autunno ci saranno tante novità qui su Giovani Reporter; una di queste riguarderà anche AperiCinema e non vedo l’ora di raccontarvi tutto, ma per questo bisogna aspettare ancora un po’, almeno fino alla fine di questo articolo.

Nonostante ultimamente non siano usciti e per tutta l’estate non usciranno altri articoli della rubrica, non mi sono dimenticato di voi ed è per questo che ho selezionato 10 titoli (+ 1) da consigliarvi per il mese di agosto: da quelli che sono parte integrante delle radici del cinema a film e serie TV per una serata relax sul divano, passando per un documentario e una docuserie, oltre ad un “bonus finale” che è più un invito a supportare un settore che è stato fortemente bersagliato dal Covid-19 e una proposta di tornare alle vecchie abitudini che questo periodo ci ha costretto ad abbandonare.

Allontanatevi dalle urla dei bambini, fate una pausa dallo studio per qualche minuto, versatevi un calice di vino. Partiamo.

1. “La donna che visse due volte” – Alfred Hitchcock (1958)

L’agente John “Scottie” Ferguson, in seguito ad un incidente in servizio diventa acrofobico e lascia la polizia ma accetta l’incarico da parte di un ex-compagno del college di sorvegliare sua moglie, la quale è in preda ad una misteriosa ossessione: crede di essere la reincarnazione della sua bisnonna morta suicida alla sua stessa età. Ma la realtà che si cela dietro questa richiesta è molto diversa dall’apparenza.

Un film che evoca nello spettatore più interpretazioni e che lo tiene attaccato allo schermo dall’inizio alla fine, grazie anche ad una coraggiosa scelta di Hitchcock: sacrificare il finale a sorpresa in favore della suspense rivelando la verità con largo anticipo allo spettatore così da insinuare il desiderio di sapere la reazione del protagonista quando anche lui ne verrà a conoscenza. Coraggioso… ma l’appellativo “maestro della suspense” non te lo regalano con i punti del supermercato.

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2. “Quarto potere” – Orson Welles (1941)

Charles Foster Kane è in punto di morte e, tenendo in mano una palla con la neve, pronuncia la sua ultima parola: “Rosebud” (“Rosabella”, nella versione italiana). Il giornalista Jerry Thompson viene incaricato dal direttore di un cinegiornale di scoprire il significato di questa misteriosa parola ed è così che inizia un viaggio nel passato di Kane tramite le testimonianze di tutte le persone che hanno fatto parte della sua vita.

Considerato uno dei film più importanti della storia, è dotato di una struttura narrativa ai limiti della perfezione e una grande innovazione nell’uso delle luci e nella scelta delle inquadrature, frutto della mente di un giovane regista che ha contribuito a rivoluzionare il cinema hollywoodiano.

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3. “Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba” – Stanley Kubrick (1964)

Il folle generale americano Jack D. Ripper, di sua iniziativa, impartisce ai bombardieri l’ordine di distruggere varie basi missilistiche dell’Unione Sovietica. Una di queste, però, contiene uno dei tanti inneschi per l’ordigno “fine del mondo”, un dispositivo che, in caso di attacco, è progettato per far esplodere senza possibilità di disinnesco una serie di ordigni nucleari rivestiti di “Cobalto Torio G” che causerebbero una pioggia radioattiva, cancellando la vita sulla Terra per un secolo.

Considerato un capolavoro cinematografico di satira politica, è il settimo film di Stanley Kubrick che, grazie al suo genio e alla precisione nell’architettare ogni singolo momento dei suoi film e l’aspetto simbolico di ogni scena, riesce a raccontare un tema triste e di sofferenza tramite la comicità e l’ironia senza mai sfociare nel banale e nell’offesa ma, anzi, evidenziando in maniera chiara quanto la guerra sia folle e di come la spasmodica necessità di supremazia dell’essere umano possa portarlo all’autodistruzione. A questo si aggiunge un cast eccezionale dal quale spicca un grande Peter Sellers in tre ruoli diversi.

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4. “L’amore” – Roberto Rossellini (1948)

Un film diviso in due episodi. Il primo, “Una voce umana”, ha come protagonista una donna (Anna Magnani) che, dopo essere stata lasciata dall’amante, attende nella sua stanza e in maniera disperata una telefonata o l’arrivo di lui.

Il secondo episodio, “Il Miracolo”, racconta di Nannina, una povera contadina considerata pazza dai compaesani che un giorno incontra un vagabondo somigliante alle iconografie di San Giuseppe e si convince di trovarsi davanti ad un miracolo. L’uomo si approfitta della sua ingenuità per farla bere e abusare di lei. Nannina rimane incinta ma non ricorda nulla dell’abuso e attribuisce la sua gravidanza ad una grazia divina; lo scherno da parte dei compaesani aumenterà a tal punto da costringerla a prendere una coraggiosa decisione.

Un film che mette in luce la grande capacità interpretativa di Anna Magnani e che ci fa capire, ancora una volta, quanto non siano necessarie trame complicate per raccontare storie interessanti ma, al contrario, quanto sia proprio la semplicità del quotidiano a catturare e avvolgere lo spettatore.

5. “Breaking Boundaries: The Science Of Our Planet” – Jon Clay (2021)

Un occhio verso la nostra realtà, una consapevolezza dei problemi ambientali che abbiamo oggi e che, soprattutto, potrebbero esserci in futuro.

David Attenborough dialoga con lo scienziato svedese Johan Rockström, che ha delineato i limiti dei punti di rottura ambientali oltre i quali non possiamo andare perché vorrebbe dire entrare in condizioni talmente critiche da essere destinate a sfociare nell’estinzione degli esseri umani.

Noi stiamo conducendo un tipo di vita quotidiana sbagliata e questo documentario originale Netflix ci dà un quadro molto chiaro del periodo che stiamo attraversando, dei punti di non ritorno che potremmo raggiungere in meno tempo di quanto pensiamo e di ciò che possiamo fare per evitarlo.

6. “Veleno” – Hugo Berkeley (2021)

Questa docuserie originale Amazon, tratta dagli omonimi podcast e libro di Pablo Trincia, racconta la triste vicenda dei “Diavoli della Bassa modenese”, dove tra il 1997 e il 1998 una serie di indagini hanno portato all’allontanamento di sedici bambini dalle loro famiglie ed il successivo affidamento ai servizi sociali. Perché? L’accusa iniziale è di abusi sessuali ai quali si aggiungono sacrifici di animali ed esseri umani nell’ambito di riti satanici. Prove oltre le confessioni dei bambini? Nessuna.

Una precisa ricostruzione degli eventi grazie a scene girate appositamente unite ai racconti dei protagonisti intervistati e un livello di suspense sempre molto alto che invoglia lo spettatore a proseguire nella visione. A mio avviso uno dei migliori prodotti documentaristici italiani degli ultimi anni.

  • Una docuserie disponibile in streaming su Amazon Prime Video.
7. Boris – Luca Vendruscolo (2007 – 2008 – 2010)

Ma davvero ve devo spiegà Boris? Se non lo avete ancora visto volate su Netflix e guardatelo. Dai! Dai! Dai!

8. “Mental” – Michele Vannucci (2020)

Serie TV italiana reperibile su Rai Play che racconta le vicende di un gruppo di ragazzi affetti da disturbi psichiatrici in cura in un ospedale. I protagonisti sono alle prese con le loro patologie e con i gravi problemi che ne conseguono, ma anche con il loro essere adolescenti e quindi con un grande desiderio di libertà e spensieratezza. Grazie al supporto reciproco affronteranno insieme un importante percorso di conoscenza interiore e di accettazione di sé stessi.

Una serie che parla ai giovani con un linguaggio adatto ai giovani e che si propone di offrire un corretto punto di vista, differente rispetto a quello preponderante al giorno d’oggi, sui disturbi mentali invitando chi ne soffre a non sentirsi solo o diverso e chi non ne soffre a comprendere e ad accogliere il prossimo.

9. “Luca” – Enrico Casarosa (2021)

Come i Simpson hanno previsto un buon 20% dei fatti accaduti negli ultimi decenni, quest’anno Disney e Pixar si sono aggiudicate la previsione di un 2021 pieno di successi per la nostra Nazione decidendo, in tempi non sospetti, di ambientare il loro nuovo film d’animazione proprio in Italia.

Luca Paguro è un giovane mostro marino che ha sempre vissuto in acqua senza mai esplorare la terraferma, spaventato dai racconti dei suoi genitori sugli esseri umani e sulla loro perfidia. Sarà l’incontro con Alberto Scorfano a convincere Luca a fare questo grande passo e ad andare a scoprire il mondo in superficie tra curiosità, paura, emozione e mistero.

Una storia che parla di amicizia ma anche di rapporto personale con “la vocina interna che ti dice che non ce la fai” e la paura verso ciò o chi non si conosce che spesso crea delle distanze anziché la voglia di scoprirsi a vicenda. E, in ogni caso, Campioni d’Europa!

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10. “Minari” – Lee Isac Chung (2020)

A mio avviso il miglior film uscito tra 2020 e 2021: un capolavoro di precisione tecnica che mi ha lasciato più volte senza parole, in particolare per la fotografia che ho trovato di una bellezza disarmante. Ho apprezzato molto anche le interpretazioni degli attori; si è parlato tanto delle grandi performance della neo-premio Oscar Yoon Yeo-jeong e del nominato Steven Yeun ma in pochi hanno parlato dell’impressionante interpretazione di Alan S. Kim: 9 anni e un talento cristallino che gli permetterà di avere il suo nome scritto su molte locandine importanti nei prossimi anni.

Una famiglia coreana si trasferisce dalla California all’Arkansas, in una casa su ruote situata in mezzo ad un terreno agricolo dove Jacob, il padre, vuole coltivare prodotti coreani per entrare nel business agricolo di Dallas, senza accettare alcun tipo di aiuto esterno: vuole realizzare il proprio sogno americano da solo. Ma il suo sogno non coincide con quello di sua moglie Monica e dei suoi due figli

(+1) Il cinema

Purtroppo, l’anno e mezzo che abbiamo passato ha portato un grande calo nelle produzioni di film. Tuttavia, il segnale positivo è che oggi i cinema sono aperti ed è per questo che il mio consiglio 10+1 è di chiamare un amico, un’amica, il partner, la famiglia per andare insieme al cinema: entrare e scegliere il titolo che vi ispira di più, come prima che tutto accadesse.

Se poi doveste essere molto indecisi su cosa guardare, una buona idea potrebbe essere Old di M. Night Shyamalan, la misteriosa vicenda di un gruppo di persone in vacanza che giunge su una spiaggia paradisiaca dove tutto sembra essere perfetto, ma l’arrivo del cadavere di una donna e gli eventi che ne seguiranno faranno capire al gruppo di trovarsi in prossimità di un terrificante destino

Vi auguro una buona visione. Se volete chiedermi qualche altro consiglio o parlare un po’ di questi titoli ci sentiamo su Instagram. In ogni caso l’appuntamento è a settembre, quando AperiCinema riprenderà con cadenza settimanale e non solo: diventerà anche un format video. Dal prossimo autunno faremo un tour in giro per l’Italia, ogni mese in una città diversa. Presto vi racconteremo di più.

Buona estate a tutti. E non esagerate con gli aperitivi.

Alessandro Leo

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