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Giovani Reporter consiglia… Musica e artisti per il Pride Month

Musica Pride Month

Come ogni anno, il mese del Pride è arrivato e, dopo più di un anno, ritorneranno le parate. Purtroppo non saranno in molte città e in tanti dovranno rinunciarci ancora una volta a causa del Covid.


Siamo arrivati alla conclusione di questo ciclo di articoli, uno per ogni settimana del mese del Pride, in cui la redazione di Giovani Reporter vi ha consigliato i nostri film, libri e serie TV preferiti a tema LGBT+. Per lasciarci mantenendo un’aria festosa, abbiamo stilato una lista di artisti che cantano o, in alcuni casi, rappano, su cosa significhi per loro essere membri della comunità, in modo da poter continuare a ballare tutto l’anno. Scommettiamo anche che molti di voi non riusciranno più ad ascoltare le loro canzoni allo stesso modo.

Lil Nas X

Fino a tre anni fa era un rapper semisconosciuto, scoperto da Billy Ray Cyrus, padre della cantante Miley Cyrus, che lo ha voluto nella canzone Old Town Road. In quel momento ci siamo tutti innamorati di lui e Lil Nas X ha continuato imperterrito a scalare i vertici delle classifiche mondiali. Ha fatto pubblicamente come omosessuale nel suo momento di massima attenzione mediatica, diventando il primo rapper nero e pubblicamente gay, e da allora ha continuato a parlare della sua sessualità nei testi, inizialmente in maniera subliminale (ma neanche troppo):

I might bottom on the low, but I top shit.

Lil Nas X, Holyday

(se non avete capito il significato di bottom, non sarò io a spiegarvelo)

La sua ultima canzone, Sun Goes Down, racconta invece il processo di accettazione e negazione iniziale dei propri sentimenti, in maniera molto realistica e con un testo talmente chiaro e lineare da non sembrare nemmeno una canzone.

Lil Nas X è anche conosciuto e apprezzato per lo stile dei suoi video musicali, estremamente creativi, estrosi, con un abbigliamento che gioca sull’espressione di genere e che non ha paura ad essere provocatorio. A questo proposito, come non citare la sua canzone Montero (Call Me by Your Name), in cui lo si vede scendere dal Paradiso all’Inferno attaccato ad un palo da pole dance, mentre parla con il ragazzo con cui sta per fare sesso.

Romantic talking? You don’t even have to try / You’re cute enough to fuck with me tonight.

Lil Nas X, Montero (Call me by your name)

Spero vivamente che nessuno la faccia mai ascoltare a membri del centro destra o potrebbero non riprendersi più.

Alice Buselli

Girl in red

Le sue canzoni sono diventate talmente popolari tra le ragazze WLW (women loving women, donne che provano attrazione per altre donne) che chiedere: “Ascolti Girl in red?” è diventato un codice per sapere se una ragazza è lesbica o bisessuale. Oltre allo stile molto personale dei suoi video, che conserva quel qualcosa di rustico e impreciso dei video amatoriali, il successo è dato dai testi e da quanto bene riescono ad esprimere i sentimenti di una ragazzina giovane, magari subito prima o subito dopo il coming out, anche se pure chi come me è “out” ormai da anni continua a cantare le sue canzoni a squarciagola.

Personalmente, le amo praticamente tutte, ma vi cito solamente quelle più famose: la prima è I wanna be your girlfriend e penso che l’argomento sia abbastanza intuitivo.

I don’t wanna be your friend / I wanna kiss your lips.

Girl in red, I wanna be your girlfriend

La seconda, che è anche la più famosa e amata, si intitola semplicemente Girls:

They’re so pretty it hurts / I’m not talking about boys, I’m talking about girls.

Girl in red, Girls

Alice Buselli

Todrick Hall

Se mi chiedessero di descrivere Todrick Hall con un aggettivo, probabilmente sceglierei “poliedrico”: è uno youtuber, un cantautore e rapper, ballerino e attore di Broadway e drag queen. Portato alla fame negli Stati Uniti dalla sua partecipazione ad American Idol, ha poi avuto un gran successo con il suo canale YouTube, dove posta video musicali, talvolta parodistici di musical o opere teatrali, molto ben fatti e divertenti. Nella maggior parte di questi viene preso in giro il mondo queer, in modo ironico e affettuoso, ma altrettanto spesso è esaltato e celebrato. Usa molto spesso dei travestimenti e non ha paura di osare, anche cantando per interi video in abiti femminili o in drag.

Ha prodotto molte canzoni come solista e diverse parlano della sua sessualità ricalcando i video pop di un cantante etero, con un ampio uso del “vedo non vedo”. Alcune canzoni degne di nota sono Fag, da tenere pronta per quando sarete ricchi e famosi, Nails, Hair, Lips and Heels per darvi carica quando si potrà tornare a ballare, e It’s raining fellas, da mandare al vostro amico in astinenza per via della quarantena. Il suo pezzo più famoso in assoluto è però I like boys. Come Montero (Call me by your name) di Lil Nas X, ha la potenzialità di far venire un colpo agli zii di destra venuti a cena.

Mama I like boys / I like pecs / Like them arms when they flex / Like that print, in them sweats / Tell them girls: “Thank you, next”.

Todrick Hall, I like boys

Alice Buselli

Demo Wilson

Demo Wilson è una personalità del web, che ha iniziato a raggiungere una certa fama grazie ai video comici che postava su Vine e YouTube. Successivamente ha aperto diversi canali YouTube, sia insieme alla sua ex compagna Crissy che da sola, in cui racconta della sua vita.

Inoltre, è anche cantautrice e il suo pezzo più famoso è Bisexual Anthem. Racconta i commenti fastidiosi e poco opportuni che ricevono i/le bisessuali, sia da parte di persone etero che LGBTQ+, e risponde a tono in modo ironico e molto provocante.

You cannot date both, pick a side, pick a side, / Do you like fucking girls or do you like fucking guys? / I like both!

Domo Wilson, Bisexual Anthem

Alice Buselli

Pierangelo Bertoli

È in sol la poesia di Pierangelo Bertoli Maddalena. È dell’86 questo canto contro la transfobia. La protagonista si chiama Maddalena, ha deciso di cambiare sesso, “ha provato a trasformarsi, quasi fosse colpa sua”, è costretta a prostituirsi per poter vivere, è “sopra ai viali, quando è buia la città”.
Bertoli, autore della libertà, protettore “a muso duro” dei deboli, dei “diversi” con la penna dona una voce ai più emarginati, a coloro che ancora oggi sono oggetto di riso e di scherno, vittime di stupri e violenze. Il testo è vecchio di trentacinque anni, ma purtroppo quasi niente è cambiato.

Maddalena può fermarsi percorrendo la sua via / Tra lo scherno della gente per un po’ di compagnia. / Maddalena riformato / Non è uomo che a metà / Definito, rifiutato per sessuale ambiguità / Maddalena fuori posto, tra i normali non ci sta / È una specie di contorno, paradisi non ne ha.

Pierangelo Bertoli, Maddalena

Alessandro Bitondo

Vasco Brondi

Le ragazze stanno bene parla di Sara e Chiara, una storia di crisi e di rinascita. Chiara sta aspettando Sara, in ritorno da uno dei suoi viaggi. L’attesa è scandita dai pensieri di Chiara, che rivede nella sua fidanzata il fascino dei fondali oceanici. Le due ragazze si ritrovano, parlano nel “loro osservatorio astronomico” su una scala antincendio e infine tornano a casa. Lì i loro tormenti e le voci degli altri appartamenti non le sfiorano in alcun modo: “è tutto perfetto, è tutto perfetto” sottolinea Brondi, celebrando un amore essenziale e sincero, che non è poi così diverso dagli altri.

La canzone si conclude con un’invocazione al Padre eterno e ci mostra come questa, in fondo, non sia solo la storia di Sara e Chiara, ma di chiunque, dato che siamo tutti chiamati “ad affrontare quello che verrà come una bellissima Odissea di cui nessuno si ricorderà”, e Sara e Chiara con fatica l’hanno capito. E noi?

Beatrice Russo

  • Ascolta Le ragazze stanno bene, di Vasco Brondi, su YouTube o Spotify.
Ariete

Pillole, pillole, prendo pillole per stare calma.

Ariete, Pillole

Il verso è quello che dà il titolo a Pillole, la canzone forse più conosciuta di Arianna del Giaccio, in arte Ariete, classe 2002. Come spiegato da Ariete stessa in un post su Instagram, il primo verso le è venuto in mente mentre era a Termini: c’era molta gente ma si sentiva sola, dopo una giornata difficilissima. Arianna sta vivendo un momento buio e Ariete la mette a nudo con parole sincere e decise, raccontando di sé in una condizione di mancanza causata da un’assenza che pesa: “ed ora sei sparita”.

Sì, “sei sparita” e non “sei sparito”: Ariete parla di una ragazza. Il rapporto con questa lei assente è trattato nella sua completezza, in modo autentico e schietto, non privo di punte acide, che vedono Arianna arrabbiata e abbattuta: “e poi ti cerco ma sono sola, con le paure sparse fra le lenzuola”.

La canzone esprime un’intimità che era condivisa e che ora è interrotta, e viene ricordata nella solitudine. L’amore omosessuale è trattato da Ariete in modo naturale e diretto, senza mezzi termini e giri di parole. È vissuto e trasmesso interamente, con espliciti riferimenti a questa lei che è andata via, ma che è ancora pensiero fisso di Arianna.

E giro Termini aspettando te. 

Ariete, Pillole

Francesca Ferrari


Un articolo a cura di Alice Buselli, con i contributi di Alice Buselli, Alessandro BitondoFrancesca Ferrari e Beatrice Russo. Redazione e impaginazione di Davide Lamandini.

(In copertina John Matychuk da Unsplash)

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