Mancano pochi giorni all’inizio di Euro 2020, il tanto atteso europeo che, dopo il rinvio di 12 mesi a causa della pandemia di Coronavirus, metterà uno di fronte all’altro i più forti giocatori e le più forti nazionali del vecchio continente.
L’attesa è finita; oggi prenderà il via, con la gara tra la Turchia e l’Italia di Roberto Mancini allo Stadio Olimpico di Roma. Il tanto atteso Europeo di calcio che, dopo il rinvio di 12 mesi a causa della pandemia di Coronavirus. Metterà uno di fronte all’altro i più forti giocatori e le più forti nazionali del vecchio continente.
Sarà un Europeo speciale, perché celebrerà (con un anno di ritardo) il sessantesimo anniversario della prima edizione del torneo. Disputatasi nel 1960 in Francia e vinto dall’Unione Sovietica. E perché per la prima volta non si disputerà in unico paese, ma in 12 diverse città sparse in tutto il continente.
Tra queste figura anche Roma, dove gli azzurri di Roberto Mancini giocheranno le tre gare del proprio girone. In una sorta di riedizione delle memorabili “notti magiche” di Italia ’90, il mondiale organizzato trent’anni or sono nel nostro Belpaese.
Euro 2020 sarà il primo vero grande banco di prova per la nazionale azzurra guidata da Roberto Mancini. Dopo la clamorosa débâcle della mancata qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Deve dimostrare a tutti che l’eliminazione agli spareggi per mano della Svezia è stata una battuta d’arresto fortuita. E che l’Italia può e deve ritornare nell’élite del calcio europeo e mondiale. In vista anche del prossimo appuntamento mondiale in Qatar tra un anno e mezzo.
Oltre agli azzurri però altre 23 nazionali si contenderanno il trofeo, dalle superfavorite Francia, campione del mondo in carica, Belgio e Inghilterra. Passando per la Spagna di Luis Enrique e il Portogallo, campione in carica, del sempreverde Cristiano Ronaldo. Fino alla Germania di Löw e alla rediviva Olanda di Franck de Boer.
Sappiamo da tempo che il torneo si disputerà a porte aperte. Con una percentuale di capienza variabile da città a città. Roma ha optato per il 25% della capienza allo Stadio Olimpico, una notizia che non può che rendere felici gli appassionati di calcio. In quello che si spera possa essere il primo passo per un prossimo ritorno alla normalità. Anche nel contesto sportivo, grazie ai progressi della campagna di vaccinazione, ormai in stato avanzato.
Nella speranza che il vaccino riporti finalmente la serenità e sconfigga definitivamente il Coronavirus. Ecco un panorama d’insieme, gruppo per gruppo, delle 24 squadre che prenderanno parte alla manifestazione.
Gruppo F
L’ultimo gruppo dell’Europeo è il più difficile e quello che promette più spettacolo. Le sfide del gruppo F si terranno all’Allianz Arena di Monaco di Baviera e al Ferenc Puskás Stadion di Budapest, e vedranno affrontarsi la Francia di Pogba, Griezmann e Mbappè, campione del mondo in carica, guidata da Didier Deschamps. Il Portogallo di Cristiano Ronaldo, campione d’Europa in carica, la Germania di Joächim Löw, vogliosa di riscatto dopo il pessimo mondiale in Russia, conclusosi già alla fase a gironi, e la matricola Ungheria, guidata dall’allenatore italiano Marco Rossi.
Ungheria
La squadra magiara, dopo aver superato i play-off per accedere all’Europeo lo scorso novembre contro l’Islanda. Si presenta ad Euro 2020 con una rosa discreta e con qualche nome di spessore, ma che sulla carta può far davvero poco contro le altre tre corazzate del girone. A causa anche della defezione last-minute del suo uomo simbolo, Dominik Szoboszlai, mezz’ala del Lipsia. L’allenatore Marco Rossi ha però rivitalizzato in poco tempo una squadra in crisi e le ha ridato lustro con un gioco molto efficace e pratico. Basterà per tentare il miracolo qualificazione?
L’allenatore
Marco Rossi: Nativo di Druento, comune della provincia di Torino, come calciatore ha legato principalmente le sue fortune al Brescia, dove ha militato per quattro anni, e alla Sampdoria, dove è rimasto per due stagioni, conquistando anche una Coppa Italia. Ha giocato anche in Messico con il Club America, e in Germania con l’Eintracht Francoforte prima di chiudere la carriera nelle serie minori lombarde.
Ha iniziato come allenatore nel 2005 alla guida del Lumezzane, in Serie C, prima di sedere sulle panchine di Pro Patria, Spezia e Cavese. Nel 2012 migra in Ungheria, e lì cominciano le sue fortune. Vince il campionato ungherese alla guida dell’Hònved nel 2017, anno in cui vince il titolo di miglior allenatore del campionato magiaro. Dal 2018, dopo una breve esperienza in Slovacchia, è diventato il CT della nazionale maggiore ungherese.
La stella
Willi Orbàn: Data l’assenza di Szoboszlai, spetta al difensore del Lipsia il ruolo di giocatore-chiave dei magiari. Punto fermo dei Roten Bullen, artefici di un crescendo di risultati in Bundesliga negli ultimi anni, Orbàn è un centrale di difesa molto esperto e con un ottimo senso della posizione. Può talvolta giocare come terzino in una difesa a 4. Gli infortuni e le scelte tecniche di Nagelsmann, ex-tecnico del Lipsia, lo hanno tenuto fuori dal campo per un po’, ma spetterà a lui garantire equilibrio alla difesa contro le fortissime avversarie del girone.
Occhio a…
Roland Sallai: Attaccante classe ’97 in forza in Germania, al Friburgo. Ha avuto un’esperienza poco fortunata in Italia con la maglia del Palermo, dove è rimasto per una stagione, conclusasi con la retrocessione in Serie B dei siciliani. Dopo un’esperienza a Cipro, si è fatto notare in Bundesliga come buon uomo assist, e come seconda punta efficace nelle ripartenze palla al piede. Alcuni problemi fisici l’hanno limitato, ma difficilmente il CT Rossi rinuncerà a lui in vista del torneo.
Le ambizioni
In un altro gruppo, i magiari avrebbero potuto giocarsela a viso aperto con tutti, ma la sfortuna li ha catapultati in un vero e proprio girone infernale. La rosa, seppur discreta e con qualche interessante individualità, può fare davvero poco contro le tre potenze Francia, Germania e Portogallo. Solo una clamorosa débâcle di una delle tre corazzate potrebbe permetterle l’accesso alla fase ad eliminazione diretta.
La formazione
La formazione dell’Ungheria sarà con ogni probabilità il 4-3-1-2: Gulácsi (RB LIPSIA), Lovrencsics (FERENCVAROS), Orban (RB LIPSIA), Làng (OMONIA NICOSIA), Fiola (MOL FEHERVÁR), Nágy (BRISTOL CITY), Kleinheisler (OSIJEK), Holender (PARTIZAN BELGRADO), Szalai (MAINZ), Varga (MTK BUDAPEST), Nikolić (MOL FEHÉRVÁR).
Portogallo
Il Portogallo, detentore del trofeo e con un Cristiano Ronaldo ancora capace di fare la differenza, si presenta ad Euro 2020 con l’ambizione di provare a bissare il successo di cinque anni fa in Francia. Ottenuto a sorpresa dopo una fase a gironi complicata e partite vinte molto spesso al cardiopalma nei match ad eliminazione diretta. Oggi i lusitani possono contare su una squadra che, al contrario dello scorso Europeo, può essere considerata tra le favorite, grazie ad una nuova generazione ricca di talento. Toccherà al CT Fernando Santos valorizzare il grande potenziale a sua disposizione, per poter arrivare in fondo al torneo.
L’allenatore
Fernando Santos: Il coach dei lusitani ha alle spalle una lunghissima carriera in panchina, che è cominciata già negli anni ’80. Ha ottenuto le maggiori fortune in patria con il Porto, con cui ha vinto un campionato nel 1998-99 e due coppe portoghesi, e in Grecia, dove ha allenato l’AEK Atene, il Panathinaikos e il PAOK Salonicco. Nel 2010 è stato nominato CT della nazionale greca, con cui ha raggiunto nel 2014 gli ottavi di finale ai mondiali in Brasile, il miglior risultato nella rassegna iridata per la nazionale ellenica. Subito dopo l’avventura in Brasile ha lasciato la Grecia per diventare nuovo allenatore della nazionale portoghese, carica che ricopre tutt’ora.
La stella
Cristiano Ronaldo: Insieme a Lionel Messi è considerato il più forte giocatore del nuovo millennio. Nonostante i suoi 36 anni, riesce ancora ad essere decisivo nei momenti cruciali di una gara. Con la sua straordinaria tecnica, le sue giocate e i suoi gesti tecnici da fuoriclasse assoluto. Dopo aver vinto tutto tra Manchester United e Real Madrid, ha accettato la sfida Juventus nel 2018, club che finora gli ha regalato meno soddisfazioni di quanto si aspettava (due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane). La Juve lo aveva acquistato per vincere la Champions, ma le cose sono andate diversamente. A causa di qualche confusione di troppo, di natura tecnica e dirigenziale, all’interno della società. Nonostante non sollevi un trofeo europeo da 3 anni, l’Europeo può essere un’ulteriore occasione per dimostrare al mondo intero che uno come lui, nel calcio, non ha davvero rivali.
Occhio a…
João Felix: Attaccante classe ’99 dell’Atletico Madrid, che può giocare in quasi tutti i ruoli offensivi, anche se molto spesso è stato impiegato come esterno o seconda punta. Ha una tecnica e una classe invidiabile alla sua giovane età, ed è uno dei maggiori talenti nel panorama europeo. L’Europeo può essere l’occasione per convincere tutto il mondo del suo valore, e per dimostrare a chi lo definiva “il nuovo Rui Costa” che questo paragone è azzeccato.
Le ambizioni
Cinque anni fa, il Portogallo vinse l’Europeo contro ogni previsione, dopo tre pareggi in tre partite del girone. Passata agli ottavi come miglior terza, è poi riuscita a vincere al cardiopalma le gare ad eliminazione diretta, in ultimo luogo la finale contro la Francia, padrona di casa. Allora i lusitani erano in fase di ricostruzione, alla ricerca di una nuova generazione di talenti. Oggi è cambiato tutto e accanto all’esperienza e alla smisurata classe di CR7, ci sono tanti giovani di assoluto valore che possono prendersi la scena internazionale e che permettono al Portogallo di ambire a bissare il successo. Le semifinali, per la squadra di Fernando Santos, sono un obiettivo alla portata, con la possibilità di replicare il successo di 5 anni fa.
La formazione
I portoghesi schiereranno un 4-3-3: Rui Patricio (WOLVERHAMPTON), Guerreiro (BORUSSIA DORTMUND), Josè Fonte (LOSC LILLE), Ruben Dias (MANCHESTER CITY), João Cancelo (MANCHESTER CITY), Bernardo Silva (MANCHESTER CITY), Danilo Pereira (PARIS SAINT-GERMAIN), Bruno Fernandes (MANCHESTER UNITED), Cristiano Ronaldo (JUVENTUS), Andrè Silva (EINTRACHT FRANCOFORTE), João Felix (ATLETICO MADRID).
Francia
Nel Girone di ferro dell’Europeo, sarà protagonista anche “l’Équipe de Bleus“, la Francia campione del mondo in carica. Finalista all’ultimo europeo casalingo, che si presenterà alla competizione con la nazionale più forte di tutte e come candidata numero uno per la vittoria finale. Forte di una generazione di giovani talenti mai così forte, e che potrebbe ancora recitare un ruolo da protagonista negli anni a venire. Forte anche della presenza del redivivo Benzema, tornato in nazionale dopo 7 anni di esilio. Didier Deschamps, il CT dei galletti, dopo aver vinto il mondiale da giocatore nel 1998 e da allenatore tre anni fa, punta a vincere anche la rassegna continentale, che già aveva vinto sul campo con i transalpini nel 2000, nella finale contro l’Italia.
L’allenatore
Didier Deschamps: Il CT di Bayonne ha alle sue spalle una carriera da giocatore e da allenatore costellata di successi a ripetizione. Ha vestito le maglie di Nantes, Olympique Marsiglia (con cui ha vinto due campionati francesi e una Champions League) e Bordeaux prima di trasferirsi alla Juventus, dove è rimasto cinque anni conquistando 3 campionati e la Coppa dei Campioni nel 1996. Ha concluso la carriera militando tra Chelsea e Valencia.
Anche da allenatore ha raggiunto grandissimi traguardi, vincendo un campionato e quattro coppe di Francia con il Marsiglia. Dal 2012 ha sostituito Laurent Blanc sulla panchina dei Blues, con cui in 6 anni ha raggiunto il secondo posto all’Europeo casalingo e ha conquistato la Coppa del Mondo in Russia. Se riuscisse a vincere anche l’Europeo, diventerebbe il primo giocatore della storia a vincere Mondiale ed Europeo sia da calciatore, sia da allenatore. Superando Franz Beckenbauer, che ha vinto il mondiale sia in campo sia in panchina, ma l’Europeo solo nel rettangolo verde.
La stella
Kylian Mbappè: È destinato per il suo enorme talento a diventare il nuovo fuoriclasse del calcio mondiale. A 19 anni ha vinto il mondiale da protagonista, siglando 4 gol in 7 partite e risultando decisivo per la conquista del trofeo. È esploso con la maglia del Monaco, con cui ha vinto il campionato francese nel 2017 e ha raggiunto la semifinale di Champions League persa contro la Juventus. Si è poi trasferito al Paris Saint-Germain con cui ha vinto altri 3 campionati e ha disputato la finale di Coppa dei Campioni nel 2020, persa contro il Bayern Monaco. La sua straordinaria forza, la sua incredibile agilità, tecnica e velocità lo rendono un giocatore dal talento incommensurabile, e la sua carriera è solo all’inizio…
Occhio a…
Ousmane Dembelè: Un altro giocatore dalla classe e dalla tecnica assolutamente invidiabili. Milita attualmente nel Barcellona, con cui ha vinto 2 campionati spagnoli e una coppa del Re. È un esterno offensivo di grandissima velocità, prestanza fisica e dalle giocate improvvise e fulminee. Nel bendidio tecnico e tattico della squadra di Deschamps, lui partirebbe dalla panchina; sembrerebbe un paradosso, ma se hai davanti Mbappè, Benzema, Giroud e Antoine Griezmann, hai tutte le attenuanti del caso.
Le ambizioni
Inutile girarci attorno. Sono i campioni del mondo in carica. Non possono non essere che loro i favoriti numero uno per la vittoria della coppa. I galletti possono contare su fuoriclasse assoluti in ogni reparto e su una vasta gamma di alternative di qualità, che nessuna squadra dell’Europeo possiede. La vittoria per l’Equipe des Bleus, è d’obbligo, per dimostrare ancora una volta all’Europa e al Mondo che sono la nazionale più forte di tutte.
La formazione
La formazione della Francia sarà il 4-3-3: Lloris (TOTTENHAM), Lucas Hernandez (BAYERN MONACO), Varane (REAL MADRID), Kimpembe (PARIS SAINT-GERMAIN), Pavard (BAYERN MONACO), Kantè (CHELSEA), Pogba (MANCHESTER UNITED), Rabiot (JUVENTUS), Griezmann (BARCELLONA), Giroud (CHELSEA), Mbappè (PARIS SAINT-GERMAIN).
Germania
La Germania è pronta al riscatto dopo il fallimentare mondiale in Russia e arriva all’Europeo con una rosa di alto livello. Desiderosa di tornare a conquistare un titolo europeo, che, aldilà della grande tradizione teutonica in questa manifestazione, manca addirittura dal 1996. A disposizione del CT Joachim Löw, che lascerà la nazionale subito dopo l’Europeo. Ci saranno alcuni reduci del trionfo in Brasile al mondiale 2014, a cui si aggiungono molti giovani talenti che vogliono conquistarsi la scena in questa manifestazione.
L’allenatore
Joachim Löw: Tra i CT di questo Europeo, è quello più longevo. Ha preso il comando della “Mannschaft” dopo il mondiale casalingo del 2006, sostituendo Jürgen Klinsmann, del quale era stato il vice nel corso della manifestazione. Con lui la Germania ha conquistato il secondo posto all’Europeo 2008, il terzo posto ai mondiali in Sudafrica e soprattutto la vittoria al mondiale in Brasile. Nel giro di quattro anni però è passato dalle stelle alle stalle. Uscendo già ai gironi nel mondiale di Russia 2018, peggior risultato di sempre della Germania in un campionato mondiale.
Löw ha già annunciato che, al termine dell’Europeo, lascerà dopo 15 anni la guida della nazionale tedesca. A sostituirlo sarà Hans Flick, ormai ex-allenatore del Bayern Monaco, e suo vice ai mondiali in Brasile.
La stella
Toni Kroos: Fedelissimo di Löw, ed uno dei reduci della vittoriosa spedizione in Brasile, è dal 2014 al Real Madrid, con cui ha vinto 2 Liga e 3 Champions League. In precedenza era stato anche una leggenda del Bayern con cui ha vinto 3 Bundesliga, 3 Coppe di Germania e una Coppa dei Campioni.
All’età di 31 anni, è nel pieno della sua maturazione calcistica, ed è un centrocampista centrale di grande affidabilità, tecnica e precisione. È stato impiegato anche come trequartista e mezz’ala, dove ha sempre dimostrato la sua grande qualità nelle giocate, il suo potente tiro e la sua fantastica visione di gioco.
Occhio a…
Jamal Musiala: Attaccante di grandissima tecnica e qualità, che milita nel Bayern Monaco, dove recentemente ha esordito in prima squadra. Gioca prevalentemente da trequartista, ruolo in cui vengono esaltate al massimo le sue grandi doti tecniche, la sua capacità finalizzativa e la sua notevole velocità. Ha appena 18 anni, e si sta imponendo come uno dei migliori under-19 al mondo: se le premesse sono queste, la sua sarà una carriera costellata di soddisfazioni.
Le ambizioni
Come l’Italia, La Mannschaft arriva all’Europeo con il desiderio di riscattare il punto più basso della sua storia calcistica. L’eliminazione al primo turno da un campionato del mondo, mai accaduto prima di allora alla nazionale tedesca. Löw lascerà la guida della Germania dopo 15 anni, ed è auspicabile che la squadra dia il massimo per permettergli di chiudere la sua esperienza in panchina con un trionfo. I tedeschi hanno il dovere di credere alla vittoria del titolo, anche se è più realistico, per via della presenza di squadre più attrezzate, pensare ad un approdo tra le prime quattro.
La formazione
La formazione dei tedeschi sarà 4-3-3: Neuer (BAYERN MONACO), Ginter (BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH), Sule (BAYERN MONACO), Rüdiger (CHELSEA), Klostermann (RB LIPSIA), Kroos (REAL MADRID), Havertz (CHELSEA), Gündogan (MANCHESTER CITY), Gnabry (BAYERN MONACO), Werner (CHELSEA), Sanè (BAYERN MONACO).
Stefano Maggio
Questo è il sesto e ultimo episodio della serie Guida ad EURO 2020, di Stefano Maggio.