Cultura

Il mio Messico – Tra vita, relazioni e possibilità tutte messicane

Vita Messico

Una rubrica su un paese lontano e misterioso, controverso e irrisolto. Un viaggio oltre l’oceano, raccontato da esperienze, riflessioni e scoperte. Un racconto dell’anima messicana.


Nella società messicana, eterogenea per composizione e modi di vivere ma omogenea per i modi di sentire e pensare, le possibilità di essere e trovare sé stessi sono infinite.

USA: Ammirazione e ostilità

L’influenza straniera, soprattutto statunitense, è tra gli elementi più caratterizzanti ed ambivalenti nella vita messicani. Se da una parte in Messico vi è un vero e proprio culto degli USA, che vengono considerati il Paese nel quale tutti i sogni diventano realtà, dall’altra la consapevolezza che gli immigrati messicani, nella maggior parte dei casi, si trovano a vivere vite peggiori rispetto al loro Paese d’origine alimenta una malcelata e a tratti orgogliosa ostilità verso gli Stati Uniti.

L’american dream e le plazas

La lingua inglese, i vestiti firmati, i fast food e i film di Hollywood sono parte integrante di quella fascia della società messicana che si può permettere di passare il weekend a Miami per fare shopping – negli outlet i vestiti di marca costano meno che nei centri commerciali messicani! – e sono il sogno nel cassetto del resto della popolazione, che vive con un salario minimo di 123 pesos giornalieri, l’equivalente di 5 euro.

Lo stipendio medio di un messicano è di 446 euro mensili, contro i 2100 euro in Italia, e nella maggior parte delle famiglie è (ancora) l’uomo l’unico a lavorare. Perciò risulta chiaro come l’”American Dream” da un lato attragga i messicani di qualsiasi condizione sociale, ma dall’altro sia anche sinonimo di umiliazione, ingiustizia e disperazione dovuta all’impossibilità, per i più, di realizzarlo.

Lo stile di vita dei “gringos” (così vengono chiamati con disprezzo gli statunitensi) viene costantemente imitato nelle città messicane, e questo si riscontra nella costruzione di enormi plazas (centri commerciali) con all’interno non solo fast food, negozi stranieri e cinema, ma anche piste da pattinaggio, laghetti artificiali, piscine dove si pratica sci d’acqua, parchi giochi e addirittura discoteche.

I ragazzi che se lo possono permettere passano il proprio tempo camminando al fresco dei centri commerciali e spostandosi da un ristorante ad un negozio, e da questo a un cinema. I punti di ritrovo non sono le piazze o il centro, come è solito in Europa, ma il centro commerciale: più sicuro, comodo e di tendenza, è il luogo preferito per passare un sabato pomeriggio tra amici.

Priorità, prestiti, obesità

Con un salario minimo irrisorio e che rende quasi impossibile sopravvivere e sostentare la propria famiglia, la maggior parte degli stipendi in Messico è pagata ogni due settimane ed il salario è giornaliero (non orario). Moltissime famiglie organizzano le proprie spese in base a quando si riceve lo stipendio, e decidono così quando fare la spesa o pagare le tasse di iscrizione alla scuola per i propri figli.

Nonostante questo le priorità vengono influenzate dalle mode del momento e dalle influenze straniere, inducendo spesso i ragazzi – molti dei quali hanno lavori part-time fin da giovani – a spendere tutti i propri risparmi nell’ultimo iPhone o in scarpe di marca, e inducendo gli adulti a chiedere prestiti per comprare una macchina che altrimenti non si potrebbero permettere.

Vita Messico

Le priorità dei messicani sono in relazione alle condizioni sociali ed economiche: tutti cercano di mandare i figli a scuole private (pochi ci riescono), ma la maggior parte non ha la conoscenza necessaria – o i mezzi – per dare loro una corretta alimentazione, portando il Messico al secondo posto, al mondo, per l’incidenza dell’obesità, che riguarda il 73% della popolazione.

Feste “piccole”, alcol adulterato e tortas

Una festa è considerata “piccola” se ci sono meno di 200 persone: nella maggior parte dei casi, circa la metà dei presenti risulta essere amici di amici, non invitati direttamente, e non conoscono il festeggiato. In molte discoteche i minorenni riescono ad entrare dando la “mancia” al buttafuori presente all’entrata e, quando la Polizia arriva e chiude il locale perché vende alcol adulterato e oltretutto a minorenni – evento che succede, a turno, ad ogni discoteca di ogni città –, questa è in grado di riaprire il venerdì successivo – dietro pagamento di una certa somma, che viene stabilita di volta in volta in base all’importanza del locale.

Allo stesso tempo, però, se un minorenne viene fermato dalla Polizia ed è ubriaco, la pena è di 24 ore in prigione. Se l’evento avviene di sabato, il ragazzo dovrà attendere il lunedì successivo per uscire, perché la domenica non è possibile essere rilasciati. Ci sono voci che dicono, oltretutto, che nel “bote” (come viene chiamata colloquialmente la prigione) si mangino buonissime tortas (panini ripieni di carne).

Possibilità: condizioni materiali o contesto culturale?

In questa realtà che si alterna tra il mistico e l’incredibile, le vite delle persone di un’intera popolazione scorrono senza che individui di diverse appartenenze sociali si incontrino. Le possibilità, che da una parte appaiono illimitate e uguali per tutti, dall’altra dipendono non solo dalle reali condizioni materiali degli interessati, ma anche dal contesto sociale e culturale.

Ai più risulta difficile anche solo immaginare di poter migliorare la propria condizione, abituati e rassegnati all’ingiustizia sociale nella quale sono nati e che ritengono, se non meritata, sicuramente inevitabile.

Punti di contatto e frizione all’interno di un unico grande popolo

Mondi senza apparenti punti di contatto si trovano così a condividere il fondamento della vita, i valori basilari e le convinzioni più profonde, e al contempo ad applicarli in modi talmente diversi da renderli estranei gli uni agli altri, tanto da indurli a dubitare di appartenere ad un unico popolo. Ci sono però elementi (il patriottismo, l’orgoglio etnico, la religione) che, nonostante le incomprensioni, le ingiustizie e le frizioni, li accomunano fortemente, facendoli sentire parte di una realtà più grande, così da unirli ed indurli ad amare e proteggere il proprio Paese sopra ogni altra cosa e ad ogni costo.

Greta Murgia

(Nell’articolo e in copertina immagini di Greta Murgia)


Tra vita, relazioni e possibilità tutte messicane è l’ottavo articolo della rubrica Il mio Messico di Greta Murgia. Si ringrazia l’autrice per la gentile concessione delle immagini.

Ti potrebbero interessare
CinemaCultura

“La Storia” di Elsa Morante – Guerra nel passato, guerra nel presente

CinemaCultura

“Nyad - Oltre l’oceano” – Un film sulla controversia del successo

CinemaCultura

4 riferimenti alla mitologia e ai classici che non hai colto in “Saltburn”

Cultura

Possedere animali domestici è etico e sostenibile?