Che cosa le donne sanno fare meglio degli uomini? A partire da questo quesito dell’ultima puntata di Top Dieci, in onda sabato 29 maggio, è nata una nuova polemica sulla rappresentazione delle donne sulla Rai.
Il programma, condotto da Carlo Conti su Rai 1, prevedeva una gara tra due squadre, chiamate a indovinare gli elementi di una classifica. Sabato, in particolare, si affrontavano una squadra maschile (i Pacchisti), composta da Pupo, Max Giusti e Flavio Insinna, e una squadra femminile (le Principesse), composta da Caterina Balivo, Emanuela Aureli e Andrea Delogu. Le premesse, quindi, erano già quelle di uno scontro in stile maschi contro femmine, ma una delle sfide è sfociata in una vera e propria sagra degli stereotipi.
Il sondaggio di Top Dieci sulle qualità delle donne
Dopo alcune hit parade dedicate alla moda e alla musica, il gioco si è spostato sulle dieci attività che le donne saprebbero fare meglio degli uomini. Le risposte, tratte da un sondaggio condotto dalla redazione del programma, sono state le seguenti:
- Cura della casa;
- Fare più cose insieme;
- Prendersi cura degli altri;
- Esprimere sentimenti ed emozioni;
- Organizzare;
- Sopportare il dolore;
- Cucinare;
- Ascoltare;
- Fingere;
- Litigare.
In pratica tutti i principali stereotipi sulle donne condensati in una sola lista e conditi con i commenti triti e ritriti dei vip. Si andava da un ispirato “le donne ci danno la vita!” di Flavio Insinna a “siamo in epoca di politically correct […] ma come cucinano le donne!” di Max Giusti. Poi ancora Insinna che sottolineava la stoica resistenza al dolore delle donne, con la solita storia dell’uomo che invece con 37 di febbre sembra moribondo, e Pupo con il classico multitasking femminile.
Come si può intuire da queste righe, molte delle risposte sono state indovinate dalla squadra maschile. Il trio delle “Principesse”, infatti, ha perso più volte la palla del gioco, tentando risposte legate alle capacità delle donne nel mondo del lavoro e della scuola. “Le donne si laureano di più!” esclamava Caterina Balivo, e i numeri le danno ragione, ma nella classifica questo non c’era. Sempre Caterina Balivo ha indovinato la risposta numero nove, “Fingere“, peccato che lei si riferisse al talento delle donne come attrici, mentre Carlo Conti ha prontamente chiosato “non voglio sapere in quali occasioni”.
Donne e Rai, un problema più ampio
Prendersela con Carlo Conti, o con Top Dieci, per quanto avvenuto sarebbe, però, miope. Una rete generalista come Rai 1, infatti, cerca sempre di intercettare un pubblico il più vasto possibile. Il che significa che, inevitabilmente, alcuni programmi tentano di avvicinarsi a gusti che non sono i nostri, di giovani della generazione Z che non si rispecchiano più in quell’idea della donna come crocerossina o angelo del focolare. Se vogliamo prendercela con qualcuno, quindi, dovremmo bersagliare la mentalità che ha prodotto quel sondaggio. Altrimenti, sarebbe come uccidere l‘ambasciatore perché la notizia è negativa. Inoltre, Rai 1 è la rete più seguita in assoluto tra gli over 65, come emerge da un’analisi di Tv Blog relativa al 2018, mentre perde forza al calare dell’età. È, dunque, questo “tesoretto” di telespettatori maturi che traina molti dei successi del primo canale e che la rete deve tenersi stretto.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: e il servizio pubblico? Rai, televisione statale, non dovrebbe farsi portavoce di messaggi positivi, all’insegna del superamento degli stereotipi? Sì, dovrebbe, ma non è così semplice. Agli obiettivi ideali del servizio pubblico si aggiungono, infatti, logiche commerciali, di concorrenza, che fanno sì che Rai a volte non sia guida ma specchio dei suoi spettatori.
Quindi Rai è sessista?
Alla luce di tutto questo, quindi, dovremmo concludere che Rai è sessista? Anche senza pronunciare sentenze definitive, non è possibile ignorare alcuni precedenti importanti, a partire dal tutorial per fare la spesa in modo sexy proposto da Detto Fatto (Rai 2) lo scorso novembre. A ciò si aggiungono tre fiction di Rai 1 (Che Dio ci aiuti 6, Le indagini di Lolita Lobosco e Mina Settembre) che tra febbraio e marzo hanno raccontato di denunce di stupri mai avvenuti. Si torna, quindi, alla risposta numero nove di Top Dieci: la donna finge, mente.
Questo messaggio, mandato in onda in prima serata davanti a milioni di persone, però, non è soltanto sessista, ma anche pericoloso in un Paese come l’Italia, dove il 10% della popolazione crede che le accuse di stupro siano spesso false e il 39% che una donna può sempre sottrarsi a un rapporto che non vuole (report Istat 2018). Rai, insomma, potrebbe fare di meglio.
Sara Bichicchi
(In copertina Carlo Conti a Top Dieci, disponibile su Rai Play)
Top 10 e le virtù delle donne in TV – La RAI è sessista? è un articolo di Voci, una rubrica a cura di Elettra Dòmini.
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