Manca poco alla cerimonia degli Oscar 2021 e tra gli autori di questo articolo si cela una certa competizione: la gara per i pronostici è aperta e cercheremo insieme di dialogare tra liste di nomi e candidature alla ricerca dei vincitori.
L’evento sarà principalmente in presenza da Los Angeles nello storico Dolby Theatre e dallo Union State infatti saranno presenti esclusivamente i candidati, con un solo accompagnatore ciascuno, mentre per gli ospiti che non potranno viaggiare oltreoceano saranno allestiti due hubs a Londra e Parigi da cui collegarsi. La conduzione sarà affidata ad un team di volti noti tra cui: Halle Berry, Zendaya, Brad Pitt e Joaquin Phoenix.
Inoltre, ci sarà anche un grande ritorno, dopo un anno di videochiamate, quello del Red Carpet: più corto e senza assembramenti, sarà comunque un’occasione per i brand di moda. Dimenticate le felpe e le videochiamate su Zoom: la 93esima cerimonia degli Academy Awards sarà un vero evento in presenza. Scopriamo chi sono i candidati.
Miglior Film
Sarà l’ultima categoria premiata, come da tradizione, ed è anche la più prestigiosa. L’anno scorso il premio è stato vinto da Parasite di Bong Joon-ho (uno dei conduttori di questa edizione). I film candidati in gara sono:
- Una Donna Promettente di E. Fennel;
- The Father di F. Zeller;
- Judas and the Black Messiah di S. King;
- Mank di D. Fincher;
- Minari di L.I. Chung;
- Nomadland di C. Zhao;
- Il Processo ai Chicago 7 di A. Sorkin;
- Sound of Metal di D. Marder.
Sofia Bettari: Mank
È il pronostico più difficile, diciamocelo, ma io ho le idee chiare. Preciso che la mia è una scelta di cuore e non secondo i misteriosi canoni dell’Academy. È anche una scelta impopolare ma Mank è il miglior film: ottima fotografia, storia affascinante, narrazione vivace e interpretazioni degne di nota. Non è emotivo come Minari, lo so Ale, ma se ha ricevuto dieci nomine, ci sarà un motivo, no? Nomadland è noioso in confronto…
Alessandro Leo: Minari
Concordo sul fatto che Mank sia un ottimo film a livello tecnico con vari momenti emozionanti all’interno, specie per gli spettatori appassionati di cinema però anche io voglio fare una scelta di cuore e il film che quest’anno mi ha colpito di più è stato proprio Minari: una storia coinvolgente, un’interpretazione spettacolare da parte di tutti gli attori ed una precisione tecnica straordinaria lo hanno reso, secondo me, il migliore dell’anno.
Migliore Regia
Il premio alla miglior regia l’anno scorso vide in gara due titani come Quentin Tarantino e Martin Scorsese ma la statuetta finì di nuovo nelle mani di Bong Joon-ho. Conosciamo i candidati di quest’anno:
- Lee Isaac Chung con Minari
- Emerald Fennel con Una donna promettente
- David Fincher con Mank
- Thomas Vinterberg con Un altro giro (Druk)
- Chloé Zhao con Nomadland
Sofia Bettari: Chloé Zhao con Nomadland
Agli Oscar si genera una sorta di equilibrio tra l’imprevedibile e la tradizione. Perciò così come imprevedibilmente Bong Joon-ho vinse l’anno scorso davanti a registi dalla carriera stellata, allo stesso modo, per tradizione, chi vince il premio al miglior film si aggiudica anche la miglior regia. Nonostante il mio amore per Mank, so che Nomadland vincerà questo premio grazie ai riconoscimenti ottenuti da altre commissioni (Golden Globe, BAFTA, Critic Choice Awards). Sono le regole del gioco…
Alessandro Leo: Chloé Zhao con Nomadland
Su questo pronostico mi trovo totalmente d’accordo e se è vero che l’hanno scorso ha trionfato l’imprevedibilità penso che quest’anno avrà la meglio la favoritissima Chloé Zhao. Ho trovato la sua regia molto interessante: ha raccontato questa storia servendosi spesso della tecnica documentaristica senza però sfociare nel documentario e riuscendo a far entrare gli spettatori in empatia con la protagonista. Ha anche montato il film, valore aggiunto perché nessuno può riuscire a capire cosa c’è nella testa di un regista al 100% se non il regista stesso.
Miglior Attore Protagonista
Non ci siamo ancora ripresi dalle foto di Joaquin Phoenix che mangia un panino sul marciapiede insieme alla compagna e alla statuetta come miglior attore protagonista in Joker (soffiata a Leonardo di Caprio) che già dobbiamo commentare i nuovi candidati:
- Riz Ahmed in Sound of Metal
- Chadwick Boseman in Ma Rainey’s Black Bottom
- Anthony Hopkins in The Father
- Gary Oldman in Mank
- Steven Yeun in Minari
Sofia Bettari: Chadwick Boseman in Ma Rainey’s Black Bottom
Sì, per questa categoria saremo entrambi d’accordo. Non c’è paragone tra l’interpretazione del defunto Chadwick Boseman e quella degli altri candidati (forse gli tiene testa Steven Yeun). In Ma Rainey’s Black Bottom, la sua interpretazione è profonda e disarmante; sarà un bel modo per ricordarlo.
Alessandro Leo: Chadwick Boseman in Ma Rainey’s Black Bottom
Della vittoria di Chadwick sono sicuro e non sarà solo un riconoscimento ed un ringraziamento ad un talentuosissimo attore che se ne è andato troppo presto. La sua interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom è stata, come hai ben detto, disarmante e il ruolo era molto più complicato di quello che può sembrare guardando il film. La migliore interpretazione in gara? Sinceramente non credo: Gary Oldman ha fatto una delle interpretazioni più forti della sua lunga e variegata carriera. Interpretazione meritevole di un Oscar a prescindere dal riconoscimento post mortem? Assolutamente sì.
Miglior Attrice Protagonista
L’anno scorso questo premio sorprese: vinse Renée Zellweger per l’interpretazione in Judy, lasciando a bocca asciutta una sorprendente Scarlett Johannson in Storia di un matrimonio. Le candidate di quest’anno sono:
- Viola Davis in Ma Rainey’s Black Bottom
- Andra Day in The United States vs. Billie Holiday
- Vanessa Kirby in Pieces of a Woman
- Frances McDormand in Nomadland
- Carey Mulligan in Una donna promettente
Sofia Bettari: Vanessa Kirby in Pieces of a Woman
Vanessa Kirby è una scommessa e una novità: il suo talento è stato riconosciuto e ha ricevuto diverse nomine, senza vincere alcunché (e ho un certo timore che non possa farcela nemmeno agli Oscar, ma ci spero). La sua interpretazione è stata intensa e curata nel dettaglio in ogni movimento, rispetto ad una Viola Davis, che poteva fare di più, giusto Ale?
Alessandro Leo: Vanessa Kirby in Pieces of a Woman
Beh siamo abbastanza d’accordo fino adesso, mi fa piacere. Reputo Viola Davis una delle migliori attrici al mondo, sicuramente nella mia top five ma trovo che la sua interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom sia stata un pelo sopravvalutata; l’ho trovata meritevole della nomination ma non del premio. Se non vince la Kirby, quest’anno non verrà premiata la migliore interpretazione.
Miglior Attore Non Protagonista
La scorsa edizione, Brad Pitt vinse la sua seconda statuetta in questa categoria e tra i candidati i nomi erano storici come Al Pacino, Tom Hanks ed Anthony Hopkins. I candidati di quest’anno invece sono un po’ sconosciuti ma pieni di talento.
- Sacha Baron Cohen in Il processo ai Chicago 7
- Daniel Kaluuya in Judas and the Black Messiah
- Leslie Odom Jr. in Quella notte a Miami…
- Paul Raci in Sound of Metal
- Lakeith Stanfield in Judas and the Black Messiah
Sofia Bettari: Daniel Kaluuya in Judas and the Black Messiah
La competizione qui è dura: Sacha Baron Cohen ha fatto un un buon lavoro con un personaggio carismatico ma Daniel Kaluuya si merita questa statuetta per un motivo in più. Kaluuya ha già vinto un Golden Globes, un Critics Choice Awards, uno Screen Actors Guild Awards, e il BAFTA per la sua interpretazione. Inoltre è così bravo da sembrare il vero protagonista del film. Abbiamo un vincitore, no?
Alessandro Leo: Sacha Baron Cohen in Il processo ai Chicago 7
Sono quasi certo che il vincitore sarà Kaluuya e sarebbe un premio più che meritato ma il mio pronostico è dettato dall’interpretazione che mi è piaciuta di più tra queste cinque. Sacha Baron Cohen ha fatto un lavoro straordinario mettendosi nei panni di Abbie Hoffman; è riuscito a muoversi fluidamente tra i momenti di ironia e quelli di emotività interiore spiccando tra gli altri componenti del cast. Mi sorprende non vedere il suo nome anche nella categoria Miglior Attore Protagonista per Borat.
Miglior Attrice Non Protagonista
L’anno scorso Storia di un matrimonio era rimasto a bocca asciutta per l’attrice protagonista ma aveva gioito in questa categoria grazie alla strepitosa Laura Dern. Chi non gioì fu Scarlett Johannson, candidata per Jojo Rabbit, che si vide sfuggire prima un premio poi l’altro. Le candidate di questa edizione sono le seguenti:
- Maria Bakalova in Borat – Seguito di film cinema
- Glenn Close in Elegia americana
- Olivia Colman in The Father
- Amanda Seyfried in Mank
- Yoon Yeo-jeong in Minari
Sofia Bettari: Yoon Yeo-jeong in Minari
Un po’ perché ha già vinto un BAFTA e un Guild Screen Award e un po’ perché è stata davvero brava. Yoon Yeo-jeong ha saputo recitare con grazia e carisma. Ho solo una obiezione sulle candidate: mi dispiace vedere la nomina di una Amanda Seyfried poco brillante al posto di Lily Collins che, vicino a Gary Oldman, se l’è cavata molto bene.
Alessandro Leo: Yoon Yeo-jeong in Minari
Nonostante mi sia piaciuta tanto Maria Bakalova sono d’accordo sul nome della vincitrice. Yoon Yeo-jeong mi ha emozionato molto, in particolare la sua difficoltà nell’essere una nonna modello ma il suo grande sforzo per cercare di rendere felice la sua famiglia; questo personaggio è sinonimo della parola “amore”: imperfetto ma profondamente sincero. Tecnicamente l’interpretazione migliore di questa categoria. Concordo con te, anche sul cambio “Seyfried-Collins”.
Noi autori su qualche nome concordiamo ma che ci volete fare, in Giovani Reporter siamo molto uniti e questo si sa. Se siete arrivati fin qui è perché vi siete detti: “Okay, ho già letto mille pronostici sui premi principali. Ma le altre categorie?”.
Non è un articolo di AperiCinema ma ce ne freghiamo: preparatevi un bello Spritz e andiamo a vedere i papabili vincitori di tutte le altre categorie secondo Alessandro Leo.
Tutte le altre categorie a cura di Alessandro Leo
- Miglior Sceneggiatura Originale: Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7
Si giocheranno il premio i due film che parlano delle rivolte del ‘68 (Il processo ai Chicago 7 e Judas and the Black Messiah) ma ho trovato il primo molto più coinvolgente, fluido e tecnicamente migliore. Tra tutte le candidature de Il processo ai Chicago 7 questa categoria è quella in cui merita di più la vittoria.
- Miglior sceneggiatura non originale: S. Baron Cohen, A. Hines, D. Swimer e N. Pedrad – Borat – Seguito di film cinema
I favoriti sono sicuramente Nomadland e, ancor di più, Borat – Seguito di film cinema.
Quest’ultimo, se non lo sapete, è stato girato quasi totalmente “buona la prima” e le scene che vedete fanno parte davvero della realtà, una scelta geniale. Penso che l’Academy debba premiare l’originalità di quest’idea e la perfezione con cui è stata realizzata tanto da far suscitare dubbi negli spettatori sulla realtà o finzione delle scene. Attenzione alle sorprese La Tigre Bianca e One Night in Miami…
- Miglior film internazionale: Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Un’idea carina e originale; un film che alterna momenti un po’ lenti e noiosi a momenti di grande divertimento e fluidità con un finale emozionante. Sicuramente è il migliore della categoria e merita la statuetta.
- Miglior film d’animazione: Soul, regia di Pete Docter
In questa categoria non c’è partita, Soul è il migliore tra i film d’animazione in gara grazie alla sua tecnica perfetta e alla capacità di innescare negli spettatori varie riflessioni sulla vita e sul nostro quotidiano. Un possibile outsider potrebbe essere Onward che a emotivamente mi ha colpito molto ma non è allo stesso livello di Soul.
- Miglior fotografia: Erik Messerschmidt – Mank
Come detto all’inizio dell’articolo dalla mia collega Sofia, Mank è un film straordinario e, tecnicamente parlando, ciò che ho apprezzato di più è stata la fotografia. Questa è la categoria in cui Mank deve assolutamente vincere.
Spesso si pensa, sbagliando, che nei film in bianco e nero la fotografia sia un qualcosa che passi in secondo piano invece è esattamente il contrario: in un film di questo tipo si basa tutto su una corretta tecnica e quella di questo film andrebbe usata come esempio nelle Accademie di cinema.
- Miglior montaggio: Alan Baumgarten – Il processo ai Chicago 7
Montare un film che parla di un processo è molto difficile perché il rischio ripetitività è altissimo. Alan Baumgarten ha fatto un lavoro eccezionale: viene raccontato tutto in maniera fluida e precisa senza sfociare in ripetizioni. Mi sorprende la mancanza di Tenet nelle nomination.
- Miglior scenografia: Mark Ricker, Karen O’Hara e Diana Stoughton – Ma Rainey’s Black Bottom
La statuetta se la giocheranno Ma Rainey’s Black Bottom e Mank; le scenografie di entrambi i film sono spettacolari e fedelissime ai periodi storici in cui sono ambientati.
- Migliori costumi: Bina Daigeler – Mulan
Tutti i film in nomination hanno costumi stupendi. Credo che i vincitori più probabili siano Bina Daigeler (Mulan) o Alexandra Byrne (Emma), e la prima è la mia favorita .Ovviamente il tifo è tutto per Massimo Cantini Parrini per Pinocchio ma una vittoria in questa categoria sarebbe una sorpresa.
- Miglior trucco e acconciatura: Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti – Pinocchio
In questa categoria non c’è partita: il lavoro fatto sui personaggi è strepitoso.
- Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher – Tenet
Tenet è il film più sottovalutato di questa edizione. Considero scandalosa la mancanza tra le nomination in montaggio e colonna sonora; se non dovesse arrivare questo premio, si sfiorerebbe la follia.
- Migliore colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – Soul
A mio avviso, la migliore colonna sonora dell’anno è quella di Tenet ma tra le nomination il favoritissimo è Soul.
- Migliore canzone originale: Io sì (Seen) musiche di Diane Warren, testo di Diane Warren e Laura Pausini – La vita davanti a sé
Tutte la canzoni in gara sono meritevoli e non saprei scegliere oggettivamente, tiferò per Laura Pausini che ha già vinto un Golden Globe con questa canzone.
- Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh – Sound of Metal
Il vincitore di questa categoria secondo me potrebbe essere Sound of Metal grazie al perfetto e difficile missaggio tra momenti di parlato e di silenzio e per come riesce a far percepire agli spettatori la sordità.
- Miglior documentario: Time, regia di Garrett Bradley
Il documentario che ho apprezzato di più è Il mio amico in fondo al mare ma credo che la vittoria se la giocheranno Time e Collective, con più probabilità per il primo.
- Miglior cortometraggio: Two Distant Strangers, regia di Travon Free e Martin Desmond Roe
Nonostante un’idea non troppo originale ho apprezzato l’ironia con cui è stata raccontata una tematica importante come quella della discriminazione razziale. Trovo che l’ironia sia uno dei metodi di insegnamento più forti. Cortometraggio molto bello anche a livello tecnico.
- Miglior cortometraggio documentario: A Love Song for Latasha, regia di Sophia Nahli Allison
In questa categoria ci sono cinque cortometraggi sullo stesso livello. A Love Song for Latasha è quello che mi ha colpito di più e quindi è un pronostico personale; la gara per la vittoria è aperta.
- Miglior cortometraggio d’animazione: Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack
Un tipo di animazione che non mi fa impazzire ma è una storia struggente che mi ha commosso e che riesce a far emergere, nel silenzio, il dramma che prova un genitore davanti all’inaspettata perdita di un figlio.
Come andrà? Lo scopriremo tra qualche ora, voi preparate i pop corn e tanto caffè: la Notte degli Oscar sta per cominciare.
Se avete paura di addormentarvi vi ricordiamo che Giovani Reporter è partner di Aleo Film nell’organizzazione di una nottata evento su Twitch dove i protagonisti reagiranno in diretta alla consegna delle statuette. L’appuntamento è alle ore 22.30, fino alla fine della Cerimonia. Potete seguire la diretta semplicemente cliccando qui.
Che vinca il migliore, come sempre.
Sofia Bettari, Alessandro Leo.